L’interesse verso i funerali green è cresciuta notevolmente negli ultimi anni. Nei Paesi più evoluti, Italia compresa, la maggior parte delle famiglie che ha subito una dolorosa perdita ha preso in considerazione la possibilità di una cerimonia funebre per ridurre, nel suo piccolo, l’impatto sull’ambiente.
Ma cosa si intende esattamente per sepoltura green? Significa adottare nuove strategie per ridurre al minino gli effetti negativi sull’ecosistema optando per alternative come la cremazione, con relativa urna in materiale riciclato, alla custodia della stessa in casa oppure allo spargimento delle ceneri in mare, lago o fiume. Per chi, invece, non vuole rinunciare al feretro, sono disponibili casse funebri lavorate senza prodotti chimici.
Operando scelte diverse, come quelle sopra esposte, l’inquinamento diminuirebbe in maniera significativa, compiendo un ultimo atto che al tempo stesso alleggerirebbe il carico dato dall’impronta di carbonio sull’ambiente. Naturalmente, la pianificazione della morte è un argomento molto personale e spiacevole e le ragioni per scegliere un tipo di sepoltura piuttosto che un altro varia da persona a persona.
Scegliere una sepoltura green dimostrerebbe quindi anche un gesto politicamente significativo per coloro che fanno attenzione a consumare in maniera economicamente sostenibile. Poi c’è la cremazione, che sta prendendo piede anche in un Paese attaccato alle tradizioni come il nostro. Chi non la considera come opzione ecologica sbaglia. Certo, i materiali utilizzati per bruciare le spoglie di chi ci ha lasciato sono principalmente in legno. Ma alcune Onoranze funebri si sono impegnate nella ricerca di strategie concrete per compensare l’impatto ambientale, investendo in organizzazioni che si occupano del rimboschimento.
Coccato Onoranze Funebri è un’agenzia funebre by Coccato & Mezzetti, industria ormai leader nel campo dell’innovazione green, che ha depositato diversi brevetti con i quali è stato possibile compiere straordinari passi avanti nel campo dell’ecosostenibilità del settore funerario, sia a livello nazionale che internazionale. L’adesione al medesimo codice etico dell’azienda madre ha consentito a Coccato di inserire all’interno del proprio catalogo alternative di prodotti ecosostenibili, che consentono di attuare nel concreto un rito funebre più ecologico.
Fra questi il Cofano Ecologico, feretro in materiale che si degrada in maniera naturale realizzato in lastre di cellulosa ricavate da fibre naturali, recuperate e rigenerate, e da cartame di legno: una scelta che consente di abbattere il consumo di legname dell’83% rispetto ad una bara tradizionale, con un significativo beneficio per l’ambiente.
Un altro prodottodi punta venduto da anni in tutta Italia è il Barriera, un sacco recupero per le salme realizzato con un film in MaterBi completamente biodegradabile, che consente un deperimento più naturale delle spoglie assolvendo alla funzione di contenimento degli umori e dei liquidi come i manufatti tradizionali.
Ultima nata in ordine di tempo è l’Urna 16 , interamente ricavata da un tecnopolimero derivato da materiale riciclato, che mantiene inalterate le sue caratteristiche strutturali nel tempo.
Il funerale ecologico attira sempre più adepti, in Europa ma anche in Australia. L’obiettivo è quello di limitare l’inquinamento dell’aria e del suolo, legato alle emissioni nel corso della cremazione, al trattamento del legno utilizzato per le bare e alle tecniche di conservazione dei corpi.
Per raggiungere l’obiettivo di un funerale a impatto zero, bisogna aderire a progetti di rimboschimento effettuati in Italia – come Metrobosco che favorisce la creazione di un’ampia cintura boscata alle porte di Milano – ed è sensibile al tema della completa biodegradabilità degli indumenti, che pregiudica la decomposizione delle salme sia tumulate che inumate, collaborando con associazioni attente al tema come Ut veni.