«Il calcio non è sempre bello, o meglio lo è se soffri in campo o sugli spalti»

Novara negli ultimi 30 anni, vista attraverso gli occhi di due adolescenti cresciuti a pane e calcio, quello degli stadi e dei campetti di periferia. Questo l’esperimento letterario racchiuso in “Con il pallone fra i piedi e la musica a cannone” (Red Star edizioni): una raccolta di racconti, scritti da Nicolò Rondinelli e Andrea Vecchio. Il primo è un educatore professionale, autore di “Ribelli, sociali e romantici” dedicato all’FC St. Pauli, il secondo è consulente assicurativo, nonché ideatore del blog “Ufficio sinistri” in cui si parla solo di calciatori mancini. Amici dai tempi del liceo e attuali compagni di squadra nell’Outsiders FC, hanno deciso di intraprendere questo percorso di scrittura a quattro mani.

 

Dan sin. Vecchio e Rondinelli

«Il progetto è nato poco prima dell’estate 2018 – spiegano Rondinelli e Vecchio – L’idea era quella di raccontare Novara e in generale la vita in provincia attraverso il calcio e le nostre esperienze personali ad esso collegate. Così è nata una serie di racconti: una chiave di lettura estremamente soggettiva, ma in cui possono riconoscersi tutti quelli che hanno vissuto l’adolescenza in una città di provincia. E a ogni racconto è associato un brano musicale dell’anno di cui si sta parlando, che aiuta a puntualizzare i nostri vari stati d’animo».

Il risultato è uno sguardo disincantato sulla città, allungato sull’arco temporale che va dal 1991 al 2018. «Il punto è che il calcio non è sempre bello, o meglio lo è se soffri, che tua sia in campo a giocare o spettatore sugli spalti. Entrambi abbiamo avuto esperienza nei club e in partitelle organizzate dopo la scuola, dove abbiamo toccato i problemi di rango sociale – continuano – Ecco perché nei racconti si trovano situazioni grottesche e di amara autoironia, perché il fatto di non poter accedere ai servizi creava la necessità di inventarsi momenti di aggregazione. Che ad altri davano anche fastidio».

I vostri racconti parlano di momenti, luoghi o situazioni emblematici per la città?
«Uno dei racconti si svolge il giorno in cui il Novara andò in serie A, il 12 giugno 2011. Ma più che altro si parla di posti e situazioni che non ci sono più – rispondono – Come la partita centro sociale Cavalcavia contro Rifondazione comunista, quelle giocate in cortile o per strada. Oggi non si fanno più. E poi ci sono citazioni storiche, che rimandano ai luoghi della Resistenza. Ma tutto senza alcun romanticismo né giudizio, lasciato alla libertà del lettore; che può essere un tifoso di calcio o un appassionato di sottocultura o di musica… o chiunque».

“Con il pallone fra i piedi e la musica a cannone” è disponibile sul sito di Red Star e dal 27 gennaio anche nelle librerie.

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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«Il calcio non è sempre bello, o meglio lo è se soffri in campo o sugli spalti»

Novara negli ultimi 30 anni, vista attraverso gli occhi di due adolescenti cresciuti a pane e calcio, quello degli stadi e dei campetti di periferia. Questo l'esperimento letterario racchiuso in “Con il pallone fra i piedi e la musica a cannone” (Red Star edizioni): una raccolta di racconti, scritti da Nicolò Rondinelli e Andrea Vecchio. Il primo è un educatore professionale, autore di “Ribelli, sociali e romantici” dedicato all'FC St. Pauli, il secondo è consulente assicurativo, nonché ideatore del blog “Ufficio sinistri” in cui si parla solo di calciatori mancini. Amici dai tempi del liceo e attuali compagni di squadra nell'Outsiders FC, hanno deciso di intraprendere questo percorso di scrittura a quattro mani.  
Dan sin. Vecchio e Rondinelli
«Il progetto è nato poco prima dell'estate 2018 – spiegano Rondinelli e Vecchio – L'idea era quella di raccontare Novara e in generale la vita in provincia attraverso il calcio e le nostre esperienze personali ad esso collegate. Così è nata una serie di racconti: una chiave di lettura estremamente soggettiva, ma in cui possono riconoscersi tutti quelli che hanno vissuto l'adolescenza in una città di provincia. E a ogni racconto è associato un brano musicale dell'anno di cui si sta parlando, che aiuta a puntualizzare i nostri vari stati d'animo». Il risultato è uno sguardo disincantato sulla città, allungato sull'arco temporale che va dal 1991 al 2018. «Il punto è che il calcio non è sempre bello, o meglio lo è se soffri, che tua sia in campo a giocare o spettatore sugli spalti. Entrambi abbiamo avuto esperienza nei club e in partitelle organizzate dopo la scuola, dove abbiamo toccato i problemi di rango sociale – continuano – Ecco perché nei racconti si trovano situazioni grottesche e di amara autoironia, perché il fatto di non poter accedere ai servizi creava la necessità di inventarsi momenti di aggregazione. Che ad altri davano anche fastidio». I vostri racconti parlano di momenti, luoghi o situazioni emblematici per la città? «Uno dei racconti si svolge il giorno in cui il Novara andò in serie A, il 12 giugno 2011. Ma più che altro si parla di posti e situazioni che non ci sono più – rispondono – Come la partita centro sociale Cavalcavia contro Rifondazione comunista, quelle giocate in cortile o per strada. Oggi non si fanno più. E poi ci sono citazioni storiche, che rimandano ai luoghi della Resistenza. Ma tutto senza alcun romanticismo né giudizio, lasciato alla libertà del lettore; che può essere un tifoso di calcio o un appassionato di sottocultura o di musica... o chiunque». “Con il pallone fra i piedi e la musica a cannone” è disponibile sul sito di Red Star e dal 27 gennaio anche nelle librerie.

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Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.