Da parte del club filtra ottimismo, da parte dei tifosi, invece, prosegue l’angoscia che da giorni ormai attanaglia i cuori azzurri, in un mix di rabbia e impotenza. Il Novara sta vivendo il suo weekend più lungo, in attesa che lunedì alle 16 si apra la discussione del proprio ricorso presso il Collegio di Garanzia del Coni. In palio, se non la sopravvivenza, c’è comunque in palio tantissimo: un posto tra i professionisti.
Qualora il ricorso venisse accolto, infatti, il Novara verrebbe reintegrato con effetto immediato nel campionato di serie C, in tempo per la composizione dei gironi in programma da parte del Consiglio Federale. Diversamente, invece, per la prima volta in 113 anni di storia, il club sarebbe condannato all’esclusione dai campionati professionistici.
Il club, assistito dall’avvocato Di Cintio, si professa costantemente ottimista sull’accoglimento del ricorso, forte di aver agito secondo norme previste dall’ordinamento fiscale tanto che l’Agenzia dell’Entrate, parte in causa, considera estinto il debito. Un problema di “forma” (l’ordinamento sportivo non accetta la surrogazione in compensazione attuata dal club) e non di “sostanza” per il quale, a tutti gli effetti, permane la sensazione che un’esclusione dai campionati rappresenterebbe una pena decisamente spropositata. Eppure, in un contesto in cui esistono solo “bianco e nero” senza alcuna sfumatura, ecco che anche la questione di forma potrebbe portare a un’esclusione dal retrogusto amaro della beffa.
Dopo la rabbia delle prime ore, sfociata nella pacifica ma decisa contestazione di Novarello, i tifosi azzurri ora sono alle prese con la logorante attesa in un clima di angoscia diffusa. Clima “esorcizzato” da molti con l’esposizione di bandiere e vessilli sui propri balconi, a testimoniare vicinanza al glorioso club azzurro, nel momento più triste e complicato della sua storia. Storia che martedì scopriremo come proseguirà.
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