Novara al bivio: prima la sentenza del TAR, poi via al “piano B” per salvare il calcio cittadino

Entro domani sera dovrebbe arrivare la decisione del TAR sul ricorso azzurro. Filtra pessimismo dopo la bocciatura odierna del Chievo (serie B)

Novara al bivio: prima la sentenza del TAR, poi via al “piano B” per salvare il calcio cittadino. A questo punto la giornata di domani rappresenta in tutto e per tutto un bivio per il Novara Calcio e anche per il calcio a Novara. Se, come probabile, il TAR dovesse respingere il ricorso azzurro, infatti, si aprirebbe la strada a quello che è il “piano B” con il sindaco Alessandro Canelli e imprenditori interessati chiamati a iscrivere una nuova squadra al campionato di serie D. Sull’esito del ricorso filtra pessimismo, dopo la bocciatura odierna per il Chievo. Come il Novara, vedono appeso a un filo il proprio destino e il proprio futuro tra i professionisti altre tre formazioni di serie C: la Sanbenedettese, il Carpi e la Casertana. Per tutte loro le decisioni sono attese per mercoledì 4 agosto o, al più tardi, per la mattinata di giovedì 5.
Quello che avverrà dopo dipenderà, giocoforza, dall’esito del ricorso. Qualora il TAR dovesse dar ragione agli azzurri, ecco che arriverebbe una sospensiva all’esclusione con l’effetto immediato della riammissione del club al campionato di serie C. Prospettiva, questa, che appare sempre più remota con il passare delle ore e, soprattutto, con il precedente odierno relativo alla formazione clivense, chiamata ora a ripartire dalle categorie dilettantistiche dopo oltre 25 anni di serie B e A e addirittura una partecipazione ai preliminari di Champions League.

Senza sorprese, dunque, si andrà verso l’attivazione del “piano B”, con il sindaco Alessandro Canelli pronto ad aprire una manifestazione di interesse per gli imprenditori e i dirigenti che vorranno creare una nuova compagine societaria e dare così continuità, sebbene con un nuovo numero di matricola e una nuova denominazione, al calcio cittadino. Sarà una corsa serrata contro il tempo e in tal senso il fatto che sembri esserci più di un soggetto interessato a farsi carico della cosa, potrebbe essere assolutamente positivo. L’ostacolo più grande, però, potrebbe essere rappresentato dall’attuale proprietà: sebbene una sentenza avversa del TAR darebbe il via libera allo svincolo immediato di tutti i calciatori e al venir meno dei contratti in essere, rendendo il club una sorta di “scatola vuota”, la società potrebbe comunque chiedere di essere riammesso in una delle categorie inferiori, provinciali o regionali, proseguendo quindi l’attività del Novara Calcio 1908. Questa prospettiva, paventata dall’attuale socio di maggioranza Leonardo Pavanati fin dalle ore successive alla prima bocciatura da parte della Covisoc, sembrerebbe tuttavia essere remota per una serie di questioni pratiche.

Si potrebbe dunque arrivare all’estremo di avere “due Novara”? Sì, non è possibile escluderlo a priori allo stato delle cose (anche perché non sussistono precedenti in merito e le stesse norme federali lascerebbero spazio interpretativo). Sarebbe, inutile dirlo, l’opzione più difficile da gestire. Per la città, certo, ma soprattutto per i tifosi.

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Novara al bivio: prima la sentenza del TAR, poi via al “piano B” per salvare il calcio cittadino

Entro domani sera dovrebbe arrivare la decisione del TAR sul ricorso azzurro. Filtra pessimismo dopo la bocciatura odierna del Chievo (serie B)

Novara al bivio: prima la sentenza del TAR, poi via al “piano B” per salvare il calcio cittadino. A questo punto la giornata di domani rappresenta in tutto e per tutto un bivio per il Novara Calcio e anche per il calcio a Novara. Se, come probabile, il TAR dovesse respingere il ricorso azzurro, infatti, si aprirebbe la strada a quello che è il “piano B” con il sindaco Alessandro Canelli e imprenditori interessati chiamati a iscrivere una nuova squadra al campionato di serie D. Sull’esito del ricorso filtra pessimismo, dopo la bocciatura odierna per il Chievo. Come il Novara, vedono appeso a un filo il proprio destino e il proprio futuro tra i professionisti altre tre formazioni di serie C: la Sanbenedettese, il Carpi e la Casertana. Per tutte loro le decisioni sono attese per mercoledì 4 agosto o, al più tardi, per la mattinata di giovedì 5.
Quello che avverrà dopo dipenderà, giocoforza, dall’esito del ricorso. Qualora il TAR dovesse dar ragione agli azzurri, ecco che arriverebbe una sospensiva all’esclusione con l’effetto immediato della riammissione del club al campionato di serie C. Prospettiva, questa, che appare sempre più remota con il passare delle ore e, soprattutto, con il precedente odierno relativo alla formazione clivense, chiamata ora a ripartire dalle categorie dilettantistiche dopo oltre 25 anni di serie B e A e addirittura una partecipazione ai preliminari di Champions League.

Senza sorprese, dunque, si andrà verso l’attivazione del “piano B”, con il sindaco Alessandro Canelli pronto ad aprire una manifestazione di interesse per gli imprenditori e i dirigenti che vorranno creare una nuova compagine societaria e dare così continuità, sebbene con un nuovo numero di matricola e una nuova denominazione, al calcio cittadino. Sarà una corsa serrata contro il tempo e in tal senso il fatto che sembri esserci più di un soggetto interessato a farsi carico della cosa, potrebbe essere assolutamente positivo. L’ostacolo più grande, però, potrebbe essere rappresentato dall’attuale proprietà: sebbene una sentenza avversa del TAR darebbe il via libera allo svincolo immediato di tutti i calciatori e al venir meno dei contratti in essere, rendendo il club una sorta di “scatola vuota”, la società potrebbe comunque chiedere di essere riammesso in una delle categorie inferiori, provinciali o regionali, proseguendo quindi l’attività del Novara Calcio 1908. Questa prospettiva, paventata dall’attuale socio di maggioranza Leonardo Pavanati fin dalle ore successive alla prima bocciatura da parte della Covisoc, sembrerebbe tuttavia essere remota per una serie di questioni pratiche.

Si potrebbe dunque arrivare all’estremo di avere “due Novara”? Sì, non è possibile escluderlo a priori allo stato delle cose (anche perché non sussistono precedenti in merito e le stesse norme federali lascerebbero spazio interpretativo). Sarebbe, inutile dirlo, l’opzione più difficile da gestire. Per la città, certo, ma soprattutto per i tifosi.

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