Novara Calcio verso l’oblio. Ma Pavanati denuncia tutti

Dopo giorni di silenzio, nella tarda serata di ieri la società azzurra ha diramato un comunicato ufficiale. Una vera e propria presa di posizione contro tutto e tutti

Mentre la storia del Novara Calcio sembra ormai essere agli sgoccioli, dopo giorni di silenzio da parte del presidente Leonardo Pavanati, nella tarda serata di ieri la società azzurra ha diramato un comunicato ufficiale nel quale dichiara di «aver provveduto in data odierna a tutto quanto necessario per promuovere i propri diritti sportivi, amministrativi, legali e societari».

La Società Novara Calcio «qui rappresentata esclusivamente dalla A&G Real Estate S.p.A., proprietaria sin dal 22 giugno 2021 dell’80% delle azioni, nel voler tutelare il proprio esclusivo esborso di euro 1.984.635,88 (effettuato con propri mezzi e propri fondi), comunica di aver terminato la raccolta di tutta la documentazione in maniera rituale e prevista dall’ordinamento vigente, ad oggi, certificata ed attestante quanto rilevato dalle scritture contabili, dai contratti di associazione, loro appendici commerciali e loro appendici sportive». Insomma una comunicazione che esclude in ogni modo la famiglia De Salvo a oggi detentrice del 20% delle quote.

La società comunica inoltre «di aver intrapreso, in maniera rituale e prevista dall’ordinamento vigente attività di esposizione, denuncia e querela preso la Magistratura Ordinaria e Suoi Organi addetti al controllo Fiscale sul territorio Nazionale al fine di richiedere la punizione dei colpevoli per i reati “eventualmente” ravvisabili nella presentazione della documentazione ottenuta e preventivamente certificata e riscontrata»

Inoltre la società «ha ritenuto giusto esporre fatti e documenti attestanti la rilevata miopia e/o cecità protratta negli anni che ha generato, nel mancato controllo da chi era tenuto a farlo, un susseguirsi di manifestazione di reati civili e penali quali: violazione e falsa applicazione della legge, eccesso di potere per carenza di istruttoria e di motivazione, presupposto erroneo, illogicità, perplessità, travisamento, sviamento ed infine violenza privata».

Una vera e propria presa di posizione contro tutto e tutti, una denuncia nei confronti di chi c’era prima tra proprietà, federazione, organi di controllo che in qualche modo abbiano portato il club all’attuale situazione.

«La Società Novara Calcio proseguirà la propria attività legale civile e penale in maniera rituale e prevista dall’ordinamento vigente in ogni grado di giudizio al fine di ottenere giustizia e di ottenere la punizione degli “eventuali” colpevoli laddove riscontrabili dagli organi preposti, qualunque ruolo essi ricoprano e qualunque attività essi professino». Ricorda, infine, «di essere un soggetto giuridico indipendente, disciplinato, regolato e ossequiante delle norme vigenti della Repubblica Italiana e non assoggettato piuttosto che obbligato a comunicare le proprie attività legali, reputando tardivo ogni interesse di terzi, in qualsiasi loro veste, sia pubblica che privata, da anni disattenti, alle vicende ben note della stessa società».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Mentre la storia del Novara Calcio sembra ormai essere agli sgoccioli, dopo giorni di silenzio da parte del presidente Leonardo Pavanati, nella tarda serata di ieri la società azzurra ha diramato un comunicato ufficiale nel quale dichiara di «aver provveduto in data odierna a tutto quanto necessario per promuovere i propri diritti sportivi, amministrativi, legali e societari».

La Società Novara Calcio «qui rappresentata esclusivamente dalla A&G Real Estate S.p.A., proprietaria sin dal 22 giugno 2021 dell’80% delle azioni, nel voler tutelare il proprio esclusivo esborso di euro 1.984.635,88 (effettuato con propri mezzi e propri fondi), comunica di aver terminato la raccolta di tutta la documentazione in maniera rituale e prevista dall’ordinamento vigente, ad oggi, certificata ed attestante quanto rilevato dalle scritture contabili, dai contratti di associazione, loro appendici commerciali e loro appendici sportive». Insomma una comunicazione che esclude in ogni modo la famiglia De Salvo a oggi detentrice del 20% delle quote.

La società comunica inoltre «di aver intrapreso, in maniera rituale e prevista dall’ordinamento vigente attività di esposizione, denuncia e querela preso la Magistratura Ordinaria e Suoi Organi addetti al controllo Fiscale sul territorio Nazionale al fine di richiedere la punizione dei colpevoli per i reati “eventualmente” ravvisabili nella presentazione della documentazione ottenuta e preventivamente certificata e riscontrata»

Inoltre la società «ha ritenuto giusto esporre fatti e documenti attestanti la rilevata miopia e/o cecità protratta negli anni che ha generato, nel mancato controllo da chi era tenuto a farlo, un susseguirsi di manifestazione di reati civili e penali quali: violazione e falsa applicazione della legge, eccesso di potere per carenza di istruttoria e di motivazione, presupposto erroneo, illogicità, perplessità, travisamento, sviamento ed infine violenza privata».

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