Dopo le prime parole di Pietro Lo Monaco da neo patron, l’attenzione si sposta alle prossime, imminenti, mosse. Giusto lasciarsi trasportare dalle buone aspettative di un nuovo inizio e sognare in grande ma, come ricordato dall’ex dirigente del Catania, tra le altre, il Novara di Gattuso oggi ricopre l’ultimo posto nel campionato di serie C. Sarà quindi necessario focalizzarsi subito sul campo, partendo dalle certezze.
Certezze che, in attesa della definizione del nuovo cda, che dovrebbe arrivare attorno a metà della prossima settimana, non sono moltissime. Una ha un nome e un cognome: Giacomo Gattuso. Il tecnico ha incontrato nel pomeriggio Lo Monaco, il quale gli ha rinnovato la fiducia in panchina. Uno scenario che, invece, secondo fonti ancora non ufficiali, potrebbe non essere lo stesso per il ds Simone Di Battista, il cui percorso professionale sembrerebbe, al momento, lontano da Novara.
Nel frattempo, l’ufficialità del cambio di proprietà non poteva che essere accolta positivamente dal gruppo. «Sono stati giorni di incertezza perché non era chiaro se la società sarebbe cambiata oppure no — dice mister Gattuso -. C’erano tanti dubbi. Il presidente Ferranti poi due giorni fa è venuto a parlarci dicendo che avrebbe venduto a una società seria. D’altra parte, la figura di Lo Monaco parla per lui. Penso che oggi sia un nuovo inizio, con più voglia e dedizione. Detto questo, la squadra e il sottoscritto devono continuare ad impegnarsi per fare punti».
Tornando invece sul tema cda, chi dovrebbe essere riconfermato al suo interno sono Mino Fortina, da tantissimi anni in azzurro, e Massimo Accornero, figlio dell’ex presidente Carlo. «E’ un’ipotesi abbastanza concreta – spiega Fortina – In ogni caso, bisogna innanzitutto ringraziare Ferranti per quanto fatto in due anni, per averci salvato quando non eravamo più nessuno. Dopodiché ci siamo preoccupati di trovare persone affidabili per portare avanti la storia di questa gloriosa società che, aldilà di tutto, esiste dal 1908. Speriamo che i nuovi proprietari ci aiuteranno a salvarci e poi chissà… l’appetito vien mangiando».