Siamo all’alba di un nuovo inizio. E la speranza, è il caso di dirlo, che sia la volta buona. Dovrebbe – il condizionale, quando si parla di questioni societarie, è d’obbligo – concretizzarsi domani, 13 dicembre, il passaggio del club dalle mani di Massimo Ferranti al gruppo guidato da Pietro Lo Monaco. Ma qual è il sentiment dell’ambiente azzurro? Sarà giunta finalmente l’ora di tornare a gioire sul campo, lasciando le questione societarie nel cassetto dei ricordi per un lungo periodo di tempo?
Un primo commento arriva direttamente da una persona da sempre vicina alle vicende della Novara calcistica, Carlo Manzetti, ex presidente del fu Novara Calcio: «Il cambio di proprietà penso che sia la soluzione ottimale per il futuro. Questa nuova cordata la vedo di buon occhio: Lo Monaco è uomo di calcio da anni, ex presidente di società importanti ed ex consigliere di Lega. Chi entrerà con lui rappresenta una realtà solida». Nel frattempo, non si può cancellare di colpo il recente passato. «Credo che l’impegno del presidente Ferranti sia stato massimo e va solo ringraziato – aggiunge Manzetti -. Senza di lui il calcio sarebbe finito con il fallimento della vecchia società».
«Questa scelta arriva nel momento giusto per salvare la stagione – dice Andrea Calderoni, giornalista novarese di Sky Sport e Now Tv -. Se facciamo un discorso a lungo termine, penso che sia un bene perché con l’attuale proprietà non sembravano esserci le risorse per andare avanti». Dall’altro lato della medaglia, qualche rammarico resta per i risultati di due anni di gestione Ferranti e per il mancato interesse nell’acquisizione dal mondo imprenditoriale novarese. Forse ci si poteva aspettare qualcosa di diverso. Probabilmente sono state gestite male le risorse, spendendo tantissimo per stravincere un campionato di serie D, facendo poco e nulla nei due mercati successivi. Peccato solo che la proprietà non sia novarese. Fa specie perché questa squadra ha una significativa storia alle spalle».
Segnali positivi arrivano anche da un dirigente calcistico novarese navigato quale Mauro Turino, attuale dg dell’RG Ticino: «Il nuovo, potenziale, organigramma vede un rappresentante della famiglia Boveri, industriali di un certo peso, così come Marco La Rosa, ex presidente del Trapani e amministratore unico dalla Linea Blu diagnostici srl, un’azienda solida. Assieme a Lo Monaco, personaggio che ha fatto un calcio di un certo tipo, se sostenuti da una situazione finanziaria adeguata, penso che si vada verso una soluzione tranquilla. Naturalmente bisognerà agire subito sul mercato con quattro o cinque innesti che andranno a comporre la spina dorsale della squadra».