Dovevano essere i Giochi di Filippo Ganna e così è stato. Il campione di Verbania non è riuscito a bissare l’oro conquistato a Tokyo, ma torna comunque a casa con due medaglie al collo. Dopo l’argento ottenuto la scorsa settimana nella prova individuale a cronometro (tra l’altro primo italiano a salire sul podio in occasione di questa spedizione parigina) è riuscito a ripetersi ieri sera, mercoledì 7 agosto, guidando i compagni Francesco Lamon, Simone Consonni e Jonathan Milan alla conquista del bronzo nella prova d’inseguimento a squadre su pista.
Un gradino più basso del podio in ogni caso conquistato meritatamente dopo il successo nella “finalina” per il terzo posto sulla Danimarca al termine di una prova iniziata con difficoltà, ma che ha poi registrato un grande recupero da parte del quartetto italiano. Per la cronaca il titolo è stato poi vinto dal quartetto australiano, che il giorno precedente aveva superato proprio Ganna e soci, sulla Gran Bretagna in una prova tutta “british”.
Un terzo posto che in qualche modo chiude il cerchio e che deve essere considerato come se fosse un altro successo, perché se vincere non è mai facile, ripetersi è ancora più difficile. Anche per questo Ganna ha forse voluto scaricare la tensione accumulata negli ultimi giorni togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: «E’ sempre facile salire sul carro dei vincitori, ma quando le cose iniziano a non andare bene sono in pochi a rimanere. Io ringrazio quei pochi che sono rimasti».