Il presidente dell’Azzurra Hockey Novara Roberto Scacchetti e i suoi collaboratori lo avevano promesso: quello di Giorgio Maniero, prelevato alla viglia delle festività natalizie dall’Endas Vercelli (protagonista nei giorni scorsi della clamorosa decisione di ritirarsi dal campionato di A1), non sarebbe stato l’unico rinforzo della squadra. Così subito dopo Capodanno, la settimana che porterà sabato all’inizio del campionato “cadetto” proprio nel giorno dell’Epifania (con i novaresi che apriranno però le danze nel pomeriggio di domenica 7 con la trasferta di Sandrigo), si è aperta con l’arrivo di altre due pedine che andranno a rinforzare. l’organico messo a disposizione di coach Paolo Campanati. Si tratta di Tommaso Bernardelli (nella foto con il massimo dirigente dell’Azzurra) e Andrea Stefani.
Il primo, portiere di ruolo, proviene dal Breganze: «Sono molto contento di essere qui – queste le sue prime parole – Novara è una piazza storica importante per questa disciplina e in città avrò anche la possibilità di vedere il Mondiale. Al di là di questo avevo voglia di affrontare un’esperienza lontano da casa e per questo ho subito accettato l’offerta da parte dell’Azzurra». Sulla squadra Bernardelli ha aggiunto che «disponiamo di una rosa importante, con elementi come Maniero e Ortiz. Ai tifosi prometto che in pista daremo tutti il cento per cento per provare a sognare».
Da Scandiano arriva invece un giovane (classe 2005) di grandi speranze come Andrea Stefani: «Voglio di dare il meglio di me stesso con la maglia di Novara in questa seconda parte della stagione, con la speranza che si possano centrare gli obiettivi». Serio e concentrato in pista come fuori dal rettangolo di gioco, Stefani ha già avuto modo ri ritagliarsi qualche presenza nel massimo campionato e anche una convocazione nella Nazionale Under 20.
Forse più contento di tutti è coach Paolo Campanati, che – seppure con qualche giorno di ritardo – si è trovato tre bei regali sotto l’albero. Tre “strenne” che impreziosiscono ancora di più la rosa a sua disposizione: «Abbiamo affrontato la Coppa Italia come test per vedere come eravamo messi. Parlandone con i dirigenti la società ha quindi provveduto a effettuare alcuni innesti, operazioni non facili, ma andate a buon fine. Ora possiamo dire di essere pronti».
Senza troppi giri di parole, sono tre acquisti che a questo punto alzano l’asticella per l’Azzurra? «Sicuramente sì, cominciando dalla possibilità di avere un gruppo di giocatori di livello già negli allenamenti e poi quando occorrerà gestire i mutamenti di ritmo in partita».