Una proposta informale, durante una serata conviviale organizzata un paio di settimane fa dal Panathlon Club. Presenti i massimi dirigenti delle due società cittadine di hockey pista quando la conversazione per un attimo si era spostata sulla possibilità di una “fusione” fra la TR Azzurra, oggi impegnata nel campionato di A2 e in piena lotta per la promozione nella massima serie, e lo “storico” Hockey Novara, da non molto riaffiliato ufficialmente alla Fisr (ex Fihp) ma che non partecipa ancora a nessun campionato, limitandosi a un’attività di settore giovanile.
Proprio quest’anno l’Hockey Novara, quello per intenderci dei 32 scudetti, taglia il traguardo del secolo di vita e nel prossimo mese di settembre la città tornerà a ospitare (a distanza di quarant’anni) i Mondiali delle rotelle e bastoni. Quale occasione migliore per provare a unire le forze nel tentativo di riportare la disciplina agli antichi fasti, con il nome (e di conseguenza una sorta di continuità storica) del sodalizio guidato da Vittorio Masera (primo presidente a cavallo fra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso) e poi in epoche più recenti da Santino Tarantola, dall’allora primo cittadino Armando Riviera, da Luciano Ubezio (il dirigente più vincente in assoluto, con 32 trofei conquistati su un totale di 58 in bacheca)?
Se al momento la cosa era stata liquidata con un «vedremo», a distanza di giorni non si sono registrate prese di posizione ufficiali dall’attuale dirigenza dell’Hockey Novara guidata da Massimo Rapetto, forse la più “possibilista” in merito a questo suggestivo progetto. Chi invece ha smentito la possibilità è stata la controparte: «Sono chiacchiere prive di alcun fondamento, voci che assolutamente non corrispondono alla realtà – ci ha detto il presidente dell’Azzurra, Roberto Scacchetti (nella foto) – Al momento abbiamo altri obiettivi da perseguire. Siamo tutti concentrati nel tentativo di raggiungere un traguardo storico, poi si vedrà quando si tratterà di programmare la nuova stagione».
Insomma, un matrimonio che nonostante – stando al si dice – sarebbe incoraggiato da qualcuno, sembra davvero lontano dall’essere celebrato.