Si avvicina il momento del fischio d’inizio anche per i campionati di volley nazionali di serie B e quelli regionali di C e D in programma il 7 novembre. In casa Igor, che sarà interessata nelle due prime categorie oltre di tutto il settore giovanile, si vivono giorni di febbrile attesa per gli sviluppi della situazione sanitaria che potrebbe pesare in maniera notevole sulla prosecuzione della stagione. Ne è consapevole anche Matteo Ingratta, l’allenatore toscano da anni inserito nello staff tecnico della società al quale è stata confermata la guida della formazione di B1 e la supervisione dell’intero settore giovanile.
«Nell’assoluto rispetto dei vigenti protocolli – dice Ingratta – stiamo proseguendo nella preparazione, ma ovviamente c’é molta incertezza per il futuro. Poche amichevoli sostenute e contro formazioni forzatamente incomplete non permettono di avere un quadro del reale valore delle possibili avversarie. Insomma, per quest’anno si andrà avanti un po’ alla giornata». A cominciare dal gruppo che sarà chiamato ad affrontare la terza serie nazionale, che presenta diverse novità, dal format alla composizione dei gironi, scesi a 12 squadre e con tre retrocessioni dirette. Sì, perché la Igor Agil se da un lato è stata confermata nel primo raggruppamento, lo stesso ha subito un profondo stravolgimento dal punto di vista geografico. Senza più le sfide con le tradizionali compagini lombarde le novaresi se la dovranno vedere con quattro piemontesi (Biella, Acqui Terme, Lilliput Settimo e Parella Torino), una ligure (l’Olimpia Genova), due piacentine (Alseno e Gossolengo) e quattro toscane (le pisane di Castelfranco di Sotto, le pistoiesi di Quarrata, le versiliesi di Capannori e l’Empoli).
«Trasferte lunghe e impegnative – conferma il coach – ma che potranno offrire stimoli particolari, anche perché si andrà a giocare in ambienti nuovi. Pronostici? Difficile farli, non conosciamo il reale valore delle avversarie. Lo scopriremo strada facendo. Il nostro obiettivo? Prima di tutto guardarci le spalle: tre retrocessioni su dodici non sono poche. Poi come sempre la crescita umana e tecnica del gruppo, in prospettiva di un graduale inserimento di qualche ragazza nel “giro” della prima squadra».