Il Novara ricorre al TAR ma la città lavora già al “piano B”

Mentre il club non si rassegna all’esclusione dalla serie C, il sindaco Canelli è al lavoro per la creazione di un nuovo club che mantenga il titolo sportivo in serie D o in Eccellenza

Non è finita. Non ancora. Il Novara Calcio non si arrende e decide di voler proseguire l’iter giudiziario, ricorrendo al TAR del Lazio contro la decisione del Collegio di Garanzia del CONI di respingere la richiesta di iscrizione alla serie C 2021-2022. Va detto, considerati i precedenti le speranze sono ridotte al proverbiale lumicino… ma il club ha intenzione di provarci fino alla fine, come tante delle altre squadre nelle medesime condizioni. Ad assistere il club sarà ancora l’avvocato Cesare Di Cintio e la richiesta sarà quella di ottenere una riammissione al campionato di serie C.

Il ricorso al TAR del Lazio dovrebbe avere tempi brevissimi: si parla di una settimana o poco più, tanto che la FIGC avrebbe rinunciato a integrare per ora gli organici dei campionati procedendo ai ripescaggi, proprio in attesa dei pronunciamenti del TAR.

Chi non può aspettare, però, è il sindaco Alessandro Canelli: in caso di esclusione dal campionato, infatti, le norme vigenti gli consentono di rilevare il titolo sportivo e di realizzare una manifestazione di interesse per trovare un imprenditore (o un pool di imprenditori) pronti a dare continuità all’attività a medio livello, con l’iscrizione alla prima categoria dilettantistica disponibile: la serie D o l’Eccellenza. In tal senso, si registra l’approfondimento dell’interesse già manifestato nelle scorse settimane da parte dell’imprenditore novarese Daniele Barbone, che potrebbe contare anche sul supporto di quelle aziende del territorio che storicamente hanno sostenuto il club azzurro e che da sole non potrebbero esporsi direttamente. Inteso, cioè, che al di là dell’impegno economico, rilevare un club impegnato in una categoria come la serie D (e, anche se meno, l’Eccellenza) comporterebbe un impegno gravoso in termini organizzativi e anche “imprenditoriali”. Compito quest’ultimo che andrebbe delegato a una dirigenza magari che abbia già esperienza.

In tal senso, ecco che potrebbe tornare in auge qualche dirigente storico del Novara Calcio, diversi dei quali sono finiti fuori dal progetto negli ultimi tre anni, pronto a mettere la propria competenza ed esperienza al servizio del nuovo club. Tutto, però, al momento è ancora in fase decisamente embrionale. Quel che è certo è che per Canelli e per chi deciderà di sostenerlo in questo impegno, sarà una vera e propria corsa contro il tempo. Corsa che è già iniziata, nonostante sulla vicenda Novara Calcio 1908 la parola fine non sia ancora stata scritta.

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Mentre il club non si rassegna all’esclusione dalla serie C, il sindaco Canelli è al lavoro per la creazione di un nuovo club che mantenga il titolo sportivo in serie D o in Eccellenza

Non è finita. Non ancora. Il Novara Calcio non si arrende e decide di voler proseguire l’iter giudiziario, ricorrendo al TAR del Lazio contro la decisione del Collegio di Garanzia del CONI di respingere la richiesta di iscrizione alla serie C 2021-2022. Va detto, considerati i precedenti le speranze sono ridotte al proverbiale lumicino… ma il club ha intenzione di provarci fino alla fine, come tante delle altre squadre nelle medesime condizioni. Ad assistere il club sarà ancora l’avvocato Cesare Di Cintio e la richiesta sarà quella di ottenere una riammissione al campionato di serie C.

Il ricorso al TAR del Lazio dovrebbe avere tempi brevissimi: si parla di una settimana o poco più, tanto che la FIGC avrebbe rinunciato a integrare per ora gli organici dei campionati procedendo ai ripescaggi, proprio in attesa dei pronunciamenti del TAR.

Chi non può aspettare, però, è il sindaco Alessandro Canelli: in caso di esclusione dal campionato, infatti, le norme vigenti gli consentono di rilevare il titolo sportivo e di realizzare una manifestazione di interesse per trovare un imprenditore (o un pool di imprenditori) pronti a dare continuità all’attività a medio livello, con l’iscrizione alla prima categoria dilettantistica disponibile: la serie D o l’Eccellenza. In tal senso, si registra l’approfondimento dell’interesse già manifestato nelle scorse settimane da parte dell’imprenditore novarese Daniele Barbone, che potrebbe contare anche sul supporto di quelle aziende del territorio che storicamente hanno sostenuto il club azzurro e che da sole non potrebbero esporsi direttamente. Inteso, cioè, che al di là dell’impegno economico, rilevare un club impegnato in una categoria come la serie D (e, anche se meno, l’Eccellenza) comporterebbe un impegno gravoso in termini organizzativi e anche “imprenditoriali”. Compito quest’ultimo che andrebbe delegato a una dirigenza magari che abbia già esperienza.

In tal senso, ecco che potrebbe tornare in auge qualche dirigente storico del Novara Calcio, diversi dei quali sono finiti fuori dal progetto negli ultimi tre anni, pronto a mettere la propria competenza ed esperienza al servizio del nuovo club. Tutto, però, al momento è ancora in fase decisamente embrionale. Quel che è certo è che per Canelli e per chi deciderà di sostenerlo in questo impegno, sarà una vera e propria corsa contro il tempo. Corsa che è già iniziata, nonostante sulla vicenda Novara Calcio 1908 la parola fine non sia ancora stata scritta.

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