Nella giornata di lunedì 29 giugno riprenderà ufficialmente l’attività della Pallavolo Issa Novara, che nella prossima stagione disputerà ancora il campionato regionale di serie C femminile. Agli ordini del confermato coach Simone Cavazzini (che rivestirà anche l’incarico di direttore tecnico dell’intero settore giovanile) Samantha Ndoci e compagne e compagne si ritroveranno per iniziare la preparazione.
Sarà uno start però… delocalizzato. A spiegarlo è lo stesso Cavazzini: «L’impossibilità di usufruire ancora della nostra palestra di corso Risorgimento ci ha obbligati a spostarci per il momento in una struttura privata di Sozzago. Sappiamo benissimo che per tutti noi, per le ragazze più giovani e le rispettive famiglie, si tratta di un disagio notevole, ma cercheremo di superarlo. Da parte nostra e dei vari gruppi la voglia di ricominciare è tanta, lo abbiamo recepito anche da tanti genitori; lo spirito è quello giusto per lasciarci alle spalle questo brutto periodo. Cercheremo di lavorare rispettando tutte le norme di sicurezza previste e contiamo che i tempi brevi Governo, attraverso il ministro dello Sport, e Federazione definiscano con chiarezza come comportarci».
Per la Issa gli obiettivi rimangono ambiziosi: «Lo stop del campionato – ha ricordato Cavazzini – quando la nostra formazione di C si trovava al secondo posto in classifica e quindi in piena lotta per la conquista dei playoff, ha provocato non poca delusione». Sino a qualche giorno fa molte voci devano comunque quasi per certa la partecipazione da parte del club novarese al torneo di categoria superiore attraverso l’acquisizione di un “diritto” di B2: «Questa possibilità era concreta ma poi, dopo una serie di attente valutazioni da parte della società, si è scelto di rimanere ancora nel “regionale” cercando la salita attraverso un successo sul campo». Non è mistero infatti che la squadra di serie C (che vede tra le new entry l’ex Pavic Romagnano Marta Colombo) punta a un torneo di vertice, così come la seconda compagine, che sarà impegnata in quello di D: «Non possiamo nasconderci che le nostre aspettative minime sono quelle di ripetere quello che stavano raccogliendo prima della sospensione forzata di qualche mese fa. Con la speranza di portare a termine il percorso».