«Lo sport non crea pericolo, siamo fiduciosi e desideriamo riaprire presto»

Centro Aquam, al lavoro in totale sicurezza. La situazione di emergenza sanitaria ha avuto un forte riflesso negativo sullo sport e di conseguenza anche sugli impianti sportivi, costringendoli a una lunga chiusura, con una piccola parentesi nel periodo estivo fino a metà ottobre. In questa situazione il centro sportivo oleggese Aquam non si è mai fermato con l’obiettivo di essere pronto quando un nuovo decreto darà il via libera.

«Abbiamo preso atto di tutte le direttive e abbiamo messo in pratica tutto ciò che ci è stato richiesto e non è evidentemente bastato. Ne abbiamo preso atto e anzi questa situazione di nuova chiusura ci ha fatto lavorare ancor più con determinazione per essere pronti quando potremo rivedere i nostri utenti – spiega Simona, il direttore del centro – siamo determinati perché tutte le attività sportive che offriamo non mettono minimamente a rischio le persone».

 

 

Il centro sportivo è uno dei pochi luoghi dove c’è tracciamento: «Abbiamo investito nell’acquisto di un termo scanner posizionato all’ingresso, tutti coloro che entrano nel nostro centro sono “registrati”, che sia un atleta o un accompagnatore, – spiega Simona – questa mossa è stata compiuta proprio nell’ottica di preservare la salute dei nostri utenti». Gel igienizzante, disinfezione ciclica degli ambienti tramite una strumentazione, sempre frutto di un importante investimento, che nebulizza in 45 secondi, impianto di trattamento di aria, macchinari per il fitness distanziati con percorsi specificati. “Controllo” è la parola chiave.

Se Aquam, che vanta al suo interno tre società sportive dilettantistiche con un bacino di atleti davvero notevole, è sinonimo di sicurezza, c’è un altro aspetto da evidenziare: il centro sportivo ricopre anche un importante ruolo sociale. «La palestra, la piscina e i campi da tennis, sono i luoghi dove si può coltivare una passione, capace non solo di far crescere tecnicamente, ma anche di creare rapporti umani che durano nel tempo, – continua Simona – Aquam è frequentata da chi pensa prettamente allo sport e si impegna nella propria disciplina sportiva e da chi ritrova svago, si rilassa, intesse rapporti sociali e anche questo fa bene al corpo. Si crea un bellissimo movimento. E se pensiamo ai giovanissimi che per esempio praticano nuoto o tennis il feedback delle famiglie è sempre positivo e anzi ci chiedono costantemente aggiornamenti perché vogliono tornare da noi». Aquam si è comunque attrezzata anche per il “fitness online”: «Abbiamo proposto il fitness live e on demand grazie a Flitfit. I nostri utenti hanno apprezzato, ma sono i primi a dirci a che in presenza è tutta un’altra cosa».

Ancora un po’ di attesa: «Noi ci siamo, siamo i “sopravvissuti”, – chiude sorridendo Simona – siamo a lavoro perché è l’entusiasmo che ci guida. In attesa del nuovo Dpcm potremmo rivelare qualche sorpresa, ma lasciamo ancora un po’ di attesa».

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«Lo sport non crea pericolo, siamo fiduciosi e desideriamo riaprire presto»

Centro Aquam, al lavoro in totale sicurezza. La situazione di emergenza sanitaria ha avuto un forte riflesso negativo sullo sport e di conseguenza anche sugli impianti sportivi, costringendoli a una lunga chiusura, con una piccola parentesi nel periodo estivo fino a metà ottobre. In questa situazione il centro sportivo oleggese Aquam non si è mai fermato con l’obiettivo di essere pronto quando un nuovo decreto darà il via libera.

«Abbiamo preso atto di tutte le direttive e abbiamo messo in pratica tutto ciò che ci è stato richiesto e non è evidentemente bastato. Ne abbiamo preso atto e anzi questa situazione di nuova chiusura ci ha fatto lavorare ancor più con determinazione per essere pronti quando potremo rivedere i nostri utenti – spiega Simona, il direttore del centro – siamo determinati perché tutte le attività sportive che offriamo non mettono minimamente a rischio le persone».

 

 

Il centro sportivo è uno dei pochi luoghi dove c’è tracciamento: «Abbiamo investito nell’acquisto di un termo scanner posizionato all’ingresso, tutti coloro che entrano nel nostro centro sono “registrati”, che sia un atleta o un accompagnatore, – spiega Simona – questa mossa è stata compiuta proprio nell’ottica di preservare la salute dei nostri utenti». Gel igienizzante, disinfezione ciclica degli ambienti tramite una strumentazione, sempre frutto di un importante investimento, che nebulizza in 45 secondi, impianto di trattamento di aria, macchinari per il fitness distanziati con percorsi specificati. “Controllo” è la parola chiave.

Se Aquam, che vanta al suo interno tre società sportive dilettantistiche con un bacino di atleti davvero notevole, è sinonimo di sicurezza, c’è un altro aspetto da evidenziare: il centro sportivo ricopre anche un importante ruolo sociale. «La palestra, la piscina e i campi da tennis, sono i luoghi dove si può coltivare una passione, capace non solo di far crescere tecnicamente, ma anche di creare rapporti umani che durano nel tempo, – continua Simona – Aquam è frequentata da chi pensa prettamente allo sport e si impegna nella propria disciplina sportiva e da chi ritrova svago, si rilassa, intesse rapporti sociali e anche questo fa bene al corpo. Si crea un bellissimo movimento. E se pensiamo ai giovanissimi che per esempio praticano nuoto o tennis il feedback delle famiglie è sempre positivo e anzi ci chiedono costantemente aggiornamenti perché vogliono tornare da noi». Aquam si è comunque attrezzata anche per il “fitness online”: «Abbiamo proposto il fitness live e on demand grazie a Flitfit. I nostri utenti hanno apprezzato, ma sono i primi a dirci a che in presenza è tutta un’altra cosa».

Ancora un po’ di attesa: «Noi ci siamo, siamo i “sopravvissuti”, – chiude sorridendo Simona – siamo a lavoro perché è l’entusiasmo che ci guida. In attesa del nuovo Dpcm potremmo rivelare qualche sorpresa, ma lasciamo ancora un po’ di attesa».

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