Novara-Banchieri, è il momento delle decisioni

A Novarello continua a tuonare, senza piovere, da diversi giorni. Un tuonare forse fuori luogo, non in linea con il più che buon avvio di stagione della squadra, uno dei migliori dell’ultimo quinquennio se non il migliore in assoluto, e che in ogni caso non fa bene all’umore di una squadra che avrebbe, invece, bisogno solo di serenità e fiducia.

Per questo la proprietà dovrà fare prima possibile chiarezza sul futuro del tecnico Simone Banchieri, esonerato di fatto nella giornata di lunedì e poi lasciato in sella con il timer già impostato sulla giornata di ieri. A nulla sembrava valsa anche la vittoria (convincente nel risultato e sul piano del carattere, assai meno sul piano del gioco) ottenuta in extremis a Livorno. I sondaggi con altri tecnici iniziati lunedì (con Riolfo e Sottili, divenuto il favorito alla successione) e proseguiti nei giorni successivi (Vivarini e Sottil ma non solo) lasciavano presagire che il cambio al timone fosse imminente e invece da Novarello il silenzio odierno è stato rotto solo per annunciare la conferenza stampa prepartita di domani (domenica alle 17.30 si torna in campo al Piola con la Carrarese). Con Banchieri.

Insomma la situazione era e rimane paradossale, con un allenatore che di fatto non ha più l’appoggio della società e sul cui destino pende una spada di Damocle tutt’altro che “virtuale”. La sensazione è che la rottura non sia (e non possa essere) legata al campo, sia perché il cammino fin qui non può essere considerato in maniera negativa (con una media-punti come quella in essere, l’obiettivo promozione in B sarebbe facilmente centrato) sia perché non ci sono fattori che lascino presagire la possibilità che il tecnico non abbia il polso dello spogliatoio.

Le ipotesi dunque, non possono che essere due: o al tecnico si imputa quello sfogo, per altro assai pacato nei modi e nei toni, con cui lamentava le carenze d’organico prima del match con la Lucchese (e della chiusura di mercato “spumeggiante” del club)… o la proprietà ha deciso di portare a termine l’opera di rinnovamento iniziata con l’insediamento e l’esonero dell’allora d.s. Moreno Zebi. Banchieri, di fatto, è l’ultima “pedina” scelta dalla famiglia De Salvo impegnata nel club e la famiglia Rullo potrebbe voler completare la propria “impronta” scegliendo un “proprio” allenatore.

Si può discutere sul valore di Banchieri (ha fatto crescere tanti giovani nel corso della passata stagione e ha saputo creare un ambiente positivo, al di là di ogni disamina tecnica) o sui risultati (che a oggi sono comunque dalla sua parte), di certo la decisione della proprietà di cambiare tecnico può essere considerata per tante ragioni legittima, sebbene possa apparire inopportuna. Quello che era ed è fuor di dubbio, però, è che serva chiarezza. Nella sostanza, certo, ma anche nei tempi: lasciare cuocere a fuoco lento il tecnico, in attesa di un’occasione propizia (una sconfitta o una partita deludente) per portare a termine l’opera non è l’opzione migliore. Se il club ha preso la decisione, proceda. Se ci ha ripensato, lo esterni ufficialmente e trasmetta fiducia al proprio allenatore. Solo così si potrà mantenere intatta la serenità del gruppo ed evitare l’inutile rischio che questa situazione possa prima complicare e poi compromettere gli obiettivi stagionali. Senza contare che, in ogni caso, Banchieri abbia dimostrato come uomo prima che come allenatore, di meritare il giusto rispetto. Quello che si può dimostrare anche in un addio. Quello che in questa situazione, però, sta mancando.

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Novara-Banchieri, è il momento delle decisioni

A Novarello continua a tuonare, senza piovere, da diversi giorni. Un tuonare forse fuori luogo, non in linea con il più che buon avvio di stagione della squadra, uno dei migliori dell’ultimo quinquennio se non il migliore in assoluto, e che in ogni caso non fa bene all’umore di una squadra che avrebbe, invece, bisogno solo di serenità e fiducia.

Per questo la proprietà dovrà fare prima possibile chiarezza sul futuro del tecnico Simone Banchieri, esonerato di fatto nella giornata di lunedì e poi lasciato in sella con il timer già impostato sulla giornata di ieri. A nulla sembrava valsa anche la vittoria (convincente nel risultato e sul piano del carattere, assai meno sul piano del gioco) ottenuta in extremis a Livorno. I sondaggi con altri tecnici iniziati lunedì (con Riolfo e Sottili, divenuto il favorito alla successione) e proseguiti nei giorni successivi (Vivarini e Sottil ma non solo) lasciavano presagire che il cambio al timone fosse imminente e invece da Novarello il silenzio odierno è stato rotto solo per annunciare la conferenza stampa prepartita di domani (domenica alle 17.30 si torna in campo al Piola con la Carrarese). Con Banchieri.

Insomma la situazione era e rimane paradossale, con un allenatore che di fatto non ha più l’appoggio della società e sul cui destino pende una spada di Damocle tutt’altro che “virtuale”. La sensazione è che la rottura non sia (e non possa essere) legata al campo, sia perché il cammino fin qui non può essere considerato in maniera negativa (con una media-punti come quella in essere, l’obiettivo promozione in B sarebbe facilmente centrato) sia perché non ci sono fattori che lascino presagire la possibilità che il tecnico non abbia il polso dello spogliatoio.

Le ipotesi dunque, non possono che essere due: o al tecnico si imputa quello sfogo, per altro assai pacato nei modi e nei toni, con cui lamentava le carenze d’organico prima del match con la Lucchese (e della chiusura di mercato “spumeggiante” del club)… o la proprietà ha deciso di portare a termine l’opera di rinnovamento iniziata con l’insediamento e l’esonero dell’allora d.s. Moreno Zebi. Banchieri, di fatto, è l’ultima “pedina” scelta dalla famiglia De Salvo impegnata nel club e la famiglia Rullo potrebbe voler completare la propria “impronta” scegliendo un “proprio” allenatore.

Si può discutere sul valore di Banchieri (ha fatto crescere tanti giovani nel corso della passata stagione e ha saputo creare un ambiente positivo, al di là di ogni disamina tecnica) o sui risultati (che a oggi sono comunque dalla sua parte), di certo la decisione della proprietà di cambiare tecnico può essere considerata per tante ragioni legittima, sebbene possa apparire inopportuna. Quello che era ed è fuor di dubbio, però, è che serva chiarezza. Nella sostanza, certo, ma anche nei tempi: lasciare cuocere a fuoco lento il tecnico, in attesa di un’occasione propizia (una sconfitta o una partita deludente) per portare a termine l’opera non è l’opzione migliore. Se il club ha preso la decisione, proceda. Se ci ha ripensato, lo esterni ufficialmente e trasmetta fiducia al proprio allenatore. Solo così si potrà mantenere intatta la serenità del gruppo ed evitare l’inutile rischio che questa situazione possa prima complicare e poi compromettere gli obiettivi stagionali. Senza contare che, in ogni caso, Banchieri abbia dimostrato come uomo prima che come allenatore, di meritare il giusto rispetto. Quello che si può dimostrare anche in un addio. Quello che in questa situazione, però, sta mancando.

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