Novara calcio, cinque nodi da sciogliere

Novara calcio, cinque nodi da sciogliere. Con il Paese alle prese con i primi “passi” di fase 2/bis, anche il mondo del calcio si prepara a guardare al futuro. Magari non ancora con i primi calci al pallone (per quelli ci sarà da attendere ancora un paio di settimane), come è avvenuto in Bundesliga nello scorso weekend, ma quantomeno con la programmazione della stagione che verrà. Visti i tempi compressi che seguiranno il finale posticipato di stagione, infatti, muoversi tempestivamente sarà più che mai cruciale.

Parallelamente alle valutazioni che il club sta compiendo sulla guida tecnica (a questo punto, lo si deciderà alla “prova del campo”), il Novara si troverà presto a dover fare i conti con alcuni nodi prioritari da sciogliere. Un anno fa, il lavoro migliore compiuto dal neo d.s. Moreno Zebi (partito dopo il cambio di proprietà, con il testimone passato all’ex calciatore Orlano Urbano) è stato quello di alleggerire il club di tanti contatti pesanti, investendo (in maniera, dati alla mano, proficua) su diversi profili giovani. Una situazione che permette al Novara di avere un monte ingaggi accettabile per la categoria e una rosa migliorabile pur senza eccessivi stravolgimenti. Soprattutto, senza eccessivi sacrifici: in parte, la campagna acquisti potrebbe essere finanziata con una cessione importante (ecco il primo nodo!) e in tal senso l’indiziato principale sembra essere il baby-talento Tommaso Barbieri (classe 2002), che avrebbe su di sé gli occhi di diverse formazioni di categorie superiori. Nel prossimo bimestre si giocherà la possibilità di un salto di categoria e, di conseguenza, il Novara si gioca la chance di mettere in cassaforte una succosa plusvalenza.

 

 

Il secondo nodo da sciogliere, per il club, sarà a chi affidare i “guantoni” da titolare, tra i pali azzurri: Marchegiani rientrerà dal prestito all’Ascoli ma a Novara rimarrà anche Lanni, che ne ha raccolto il testimone a stagione in corso, offrendo prestazioni convincenti. Ci sarà un “dietrofront” prediligendo la giovane età di Marchegiani (24 anni, contro i 30 di Lanni) o si andrà avanti con Lanni e si cercherà nuova destinazione a Marchegiani, che difficilmente rimarrà per fare il secondo? Anche in questo caso, gli ultimi due mesi di stagione offriranno segnali importanti.

Se in attacco la situazione è definita, al netto della necessità di affiancare a Bortolussi – unica punta di peso – e alla discreta batteria di mezze punte un altro attaccante che abbia un bottino di gol da “doppia cifra” nelle proprie corde per compiere il salto di qualità, non tanto diverso è il discorso in difesa. Nel reparto arretrato, la posizione da definire è quella di Tommaso Cassandro, solido terzino destro giovane (20 anni) ma già capace di spadroneggiare sulla fascia destra azzurra, tanto da mettere insieme 21 presenze. Il suo prestito terminerà al 30 giugno (a questo punto è facile che venga prorogato al 31 agosto automaticamente) e farà ritorno al Bologna, formazione proprietaria del cartellino. Non è detto, però, che la sua avventura in azzurro sia definitivamente al capolinea: qualora il club insistesse, infatti, è probabile che il Bologna possa prolungarne la permanenza a Novara.

Infine, gli ultimi due nodi da sciogliere riguardano il centrocampo e, in particolare, due dei pilastri della formazione e dello spogliatoio azzurro: Tommaso Bianchi e Daniele Buzzegoli. Entrambi sono in scadenza di contratto ma mentre al momento sembra esserci solo un grande punto interrogativo riguardo il futuro del primo, la sensazione è che per il secondo il proseguimento dell’avventura in azzurro sia molto più che una semplice possibilità. Buzzegoli, leader della squadra riconosciuto tanto dalla frangia più esperta quanto, ancor più, dai tanti giovani, dovrebbe rinviare di un anno il proprio addio al calcio giocato e a quel punto rimanere in azzurro sarebbe da parte sua un’opzione scontata. Difficile che il d.s. Urbano prenda decisioni diverse, lasciandosi scappare un’atleta (e una persona) che ha fatto e fa tutt’ora le fortune delle formazioni per cui milita. Un personaggio, inoltre, che al Novara ha dimostrato coi fatti di essere profondamente legato. Insomma, il “trait d’union” ideale in vista di un futuro che il club continua a professare ambizioso.

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Novara calcio, cinque nodi da sciogliere

Novara calcio, cinque nodi da sciogliere. Con il Paese alle prese con i primi “passi” di fase 2/bis, anche il mondo del calcio si prepara a guardare al futuro. Magari non ancora con i primi calci al pallone (per quelli ci sarà da attendere ancora un paio di settimane), come è avvenuto in Bundesliga nello scorso weekend, ma quantomeno con la programmazione della stagione che verrà. Visti i tempi compressi che seguiranno il finale posticipato di stagione, infatti, muoversi tempestivamente sarà più che mai cruciale.

Parallelamente alle valutazioni che il club sta compiendo sulla guida tecnica (a questo punto, lo si deciderà alla “prova del campo”), il Novara si troverà presto a dover fare i conti con alcuni nodi prioritari da sciogliere. Un anno fa, il lavoro migliore compiuto dal neo d.s. Moreno Zebi (partito dopo il cambio di proprietà, con il testimone passato all’ex calciatore Orlano Urbano) è stato quello di alleggerire il club di tanti contatti pesanti, investendo (in maniera, dati alla mano, proficua) su diversi profili giovani. Una situazione che permette al Novara di avere un monte ingaggi accettabile per la categoria e una rosa migliorabile pur senza eccessivi stravolgimenti. Soprattutto, senza eccessivi sacrifici: in parte, la campagna acquisti potrebbe essere finanziata con una cessione importante (ecco il primo nodo!) e in tal senso l’indiziato principale sembra essere il baby-talento Tommaso Barbieri (classe 2002), che avrebbe su di sé gli occhi di diverse formazioni di categorie superiori. Nel prossimo bimestre si giocherà la possibilità di un salto di categoria e, di conseguenza, il Novara si gioca la chance di mettere in cassaforte una succosa plusvalenza.

 

 

Il secondo nodo da sciogliere, per il club, sarà a chi affidare i “guantoni” da titolare, tra i pali azzurri: Marchegiani rientrerà dal prestito all’Ascoli ma a Novara rimarrà anche Lanni, che ne ha raccolto il testimone a stagione in corso, offrendo prestazioni convincenti. Ci sarà un “dietrofront” prediligendo la giovane età di Marchegiani (24 anni, contro i 30 di Lanni) o si andrà avanti con Lanni e si cercherà nuova destinazione a Marchegiani, che difficilmente rimarrà per fare il secondo? Anche in questo caso, gli ultimi due mesi di stagione offriranno segnali importanti.

Se in attacco la situazione è definita, al netto della necessità di affiancare a Bortolussi – unica punta di peso – e alla discreta batteria di mezze punte un altro attaccante che abbia un bottino di gol da “doppia cifra” nelle proprie corde per compiere il salto di qualità, non tanto diverso è il discorso in difesa. Nel reparto arretrato, la posizione da definire è quella di Tommaso Cassandro, solido terzino destro giovane (20 anni) ma già capace di spadroneggiare sulla fascia destra azzurra, tanto da mettere insieme 21 presenze. Il suo prestito terminerà al 30 giugno (a questo punto è facile che venga prorogato al 31 agosto automaticamente) e farà ritorno al Bologna, formazione proprietaria del cartellino. Non è detto, però, che la sua avventura in azzurro sia definitivamente al capolinea: qualora il club insistesse, infatti, è probabile che il Bologna possa prolungarne la permanenza a Novara.

Infine, gli ultimi due nodi da sciogliere riguardano il centrocampo e, in particolare, due dei pilastri della formazione e dello spogliatoio azzurro: Tommaso Bianchi e Daniele Buzzegoli. Entrambi sono in scadenza di contratto ma mentre al momento sembra esserci solo un grande punto interrogativo riguardo il futuro del primo, la sensazione è che per il secondo il proseguimento dell’avventura in azzurro sia molto più che una semplice possibilità. Buzzegoli, leader della squadra riconosciuto tanto dalla frangia più esperta quanto, ancor più, dai tanti giovani, dovrebbe rinviare di un anno il proprio addio al calcio giocato e a quel punto rimanere in azzurro sarebbe da parte sua un’opzione scontata. Difficile che il d.s. Urbano prenda decisioni diverse, lasciandosi scappare un’atleta (e una persona) che ha fatto e fa tutt’ora le fortune delle formazioni per cui milita. Un personaggio, inoltre, che al Novara ha dimostrato coi fatti di essere profondamente legato. Insomma, il “trait d’union” ideale in vista di un futuro che il club continua a professare ambizioso.

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