Novara Calcio, sono ore decisive. Intanto arriva Panico

Mentre la cordata di imprenditori intenzionati a “scalare” il Novara Calcio si prepara all’affondo (tra domani e giovedì l’incontro e poi le ore decisive per la trattativa) e stabilisce le gerarchie interne, in casa azzurra si lavora – almeno apparentemente – come niente fosse. Succede anzi, che dal mercato degli svincolati (ovvero tra quei calciatori che è possibile ingaggiare corrispondendo il solo ingaggio, senza investimenti sul cartellino) il d.s. Urbano riesca a pescare un profilo decisamente interessante. Si tratta di Giuseppe Panico, attaccante partenopeo classe 1997 con un passato recente in categoria superiore, al Cittadella, e doti tecniche e fisiche che lo rendono un jolly decisamente interessante per il gioco di Banchieri. Un bel regalo di compleanno per il tecnico azzurro, un acquisto che comunque – visto il momento – fatica a scaldare i cuori dei supporter novaresi, concentrati su quello che potrà essere.

Pur non essendo noti i nomi degli investitori, infatti, a tenere banco e ad accendere gli entusiasmi sono gli identikit dei possibili compratori. Tante le voci, spesso contrastanti tra loro o, comunque, difficilmente consistenti. Il minimo comune denominatore, comunque, è la nazionalità degli investitori, rigorosamente italiana. Una bella garanzia, a scongiurare l’arrivo di “avventurieri” dall’estero, come d’altra parte e lecitamente lasciava intuire fin da subito il fatto che a tessere le fila fossero l’Amministrazione e una realtà, la Banca Popolare di Novara, da sempre vicina alle sorti del club.

 

 

Tra le varie piste, non sarà la più suggestiva ma senz’altro – parrebbe – la più concreta, quella che vedrebbe coinvolti oltre a un grande imprenditore del mondo dell’edilizia (d’altra parte, il progetto della Cittadella dello Sport non può che avere un ruolo determinante in tutta questa vicenda) anche un gruppo campano attivo nell’abbigliamento per tutta la famiglia (inclusi accessori e calzature) da diverse centinaia di milioni di euro di fatturato annuo. Realtà che in passato ha sostenuto, attivamente, anche altri club professionistici di calcio. Con loro, dovrebbe esserci anche un imprenditore lombardo che ha rilevato qualche anno fa un noto marchio di moda francese attivo tanto nel mondo dell’abbigliamento tecnico che in quello sportivo. Ci sarebbe anche altro, pare, ma i “player” principali sarebbero questi, con il coinvolgimento della famiglia De Salvo (positiva la continuità) che sarebbe garantito dal mantenimento del 20% di quote azionarie attualmente in proprio possesso.

Giovedì – salvo sorprese – sarà possibile “annusare l’aria” in maniera concreta, per capire se la chiusura sia certa, possibile o improbabile. Un panorama variegato di opzioni, nessuna delle quali è da scartare: d’altra parte a più riprese l’attuale proprietà ha ribadito la proprietà di andare avanti. Intanto, però, un’apertura – come raccontato – c’è stata. Sarà quella decisiva? Con ogni probabilità basterà attendere ancora poche ore per scoprirlo.

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Novara Calcio, sono ore decisive. Intanto arriva Panico

Mentre la cordata di imprenditori intenzionati a “scalare” il Novara Calcio si prepara all’affondo (tra domani e giovedì l’incontro e poi le ore decisive per la trattativa) e stabilisce le gerarchie interne, in casa azzurra si lavora – almeno apparentemente – come niente fosse. Succede anzi, che dal mercato degli svincolati (ovvero tra quei calciatori che è possibile ingaggiare corrispondendo il solo ingaggio, senza investimenti sul cartellino) il d.s. Urbano riesca a pescare un profilo decisamente interessante. Si tratta di Giuseppe Panico, attaccante partenopeo classe 1997 con un passato recente in categoria superiore, al Cittadella, e doti tecniche e fisiche che lo rendono un jolly decisamente interessante per il gioco di Banchieri. Un bel regalo di compleanno per il tecnico azzurro, un acquisto che comunque – visto il momento – fatica a scaldare i cuori dei supporter novaresi, concentrati su quello che potrà essere.

Pur non essendo noti i nomi degli investitori, infatti, a tenere banco e ad accendere gli entusiasmi sono gli identikit dei possibili compratori. Tante le voci, spesso contrastanti tra loro o, comunque, difficilmente consistenti. Il minimo comune denominatore, comunque, è la nazionalità degli investitori, rigorosamente italiana. Una bella garanzia, a scongiurare l’arrivo di “avventurieri” dall’estero, come d’altra parte e lecitamente lasciava intuire fin da subito il fatto che a tessere le fila fossero l’Amministrazione e una realtà, la Banca Popolare di Novara, da sempre vicina alle sorti del club.

 

 

Tra le varie piste, non sarà la più suggestiva ma senz’altro – parrebbe – la più concreta, quella che vedrebbe coinvolti oltre a un grande imprenditore del mondo dell’edilizia (d’altra parte, il progetto della Cittadella dello Sport non può che avere un ruolo determinante in tutta questa vicenda) anche un gruppo campano attivo nell’abbigliamento per tutta la famiglia (inclusi accessori e calzature) da diverse centinaia di milioni di euro di fatturato annuo. Realtà che in passato ha sostenuto, attivamente, anche altri club professionistici di calcio. Con loro, dovrebbe esserci anche un imprenditore lombardo che ha rilevato qualche anno fa un noto marchio di moda francese attivo tanto nel mondo dell’abbigliamento tecnico che in quello sportivo. Ci sarebbe anche altro, pare, ma i “player” principali sarebbero questi, con il coinvolgimento della famiglia De Salvo (positiva la continuità) che sarebbe garantito dal mantenimento del 20% di quote azionarie attualmente in proprio possesso.

Giovedì – salvo sorprese – sarà possibile “annusare l’aria” in maniera concreta, per capire se la chiusura sia certa, possibile o improbabile. Un panorama variegato di opzioni, nessuna delle quali è da scartare: d’altra parte a più riprese l’attuale proprietà ha ribadito la proprietà di andare avanti. Intanto, però, un’apertura – come raccontato – c’è stata. Sarà quella decisiva? Con ogni probabilità basterà attendere ancora poche ore per scoprirlo.

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