Ora c’è anche l’ufficialità. L’era del Novara Fc targata Massimo Ferranti è finita e la nuova cordata rappresentata da Pietro Lo Monaco è pronta ad inisidiarsi. Dopo le reazioni dell’ambiente del giorno precedente alla chiusura della trattativa per il passaggio delle quote, è tempo di lasciare la parola a coloro che da sempre ci mettono il cuore: i tifosi. Dalla retrocessione in C del 2018, tolto l’exploit delle semifinale palyoff del 2020 con Banchieri, le occasioni per sorridere sono state veramente poche. Questo però non è stato sufficiente per lasciare ulteriormente vuote le sempre più sparute tribune del Piola. Tuttavia, la speranza che quest’ultima rivoluzione societaria sia un punto di svolta è concreta.
«La presidenza Ferranti era finita da mesi – dice Paolo Lampugnani, consigliere dei Fedelissimi, la più longeva tifoseria azzurra -. Aveva dichiarato da tempo che avrebbe lasciato e bisognava trovare un’alternativa. Ringraziamo Ferranti per averci riportato il calcio dopo un periodo buio. Il gruppo di Lo Monaco sembra essere la soluzione più seria e affidabile, almeno non per un discorso a breve termine ma per un progetto di continuità al nostro Novara. Noi saremo sempre a fianco alla dirigenza ma prestando sempre attenzione alla maglia che va sudata. Attendiamo la conferenza di presentazione, sperando che siano presenti allo stadio già questa domenica. Sarebbe un bel segnale. Non facciamo annunci di nessun tipo ora, speriamo di salvarci quest’anno e da questa base vedere cosa si andrà a costruire».
La stessa linea di pensiero è condivisa anche da Claudio Barbaini, presidente del Coordinamento Cuore Azzurro, altro gruppo di sostenitori del Novara Fc: «Era fondamentale che il passaggio di proprietà si traducesse di questi tempi. Avevamo avuto un incontro con Ferranti, il quale ci aveva confidato di non avere più forza economica da investire. Ben vengano i nuovi, soprattutto se parliamo di Pietro Lo Monaco. L’importante è che la nuova proprietà capisca subito che ha preso in mano una società che, se anche attira poche persone allo stadio, quelli rimasti sugli spalti sono veri tifosi. Bisogna quindi portare rispetto e dare garanzie. L’obiettivo a lungo termine deve essere riportare il club in una categoria più consona che è la serie B».