Novara FC, il nuovo ds Di Battista: «Passione e pazienza, ma voglia di essere protagonisti»

Il presidente Ferranti: «Era l'unico candidato, l'obiettivo è la salvezza. Vendere? Mai dire mai»

Si è presentato in punta di piedi, il nuovo ds del Novara Simone Di Battista, senza trionfalismi, ma mettendo subito in evidenza le proprie idee. Il presidente Massimo Ferranti lo ha presentato così: «Era l’unico candidato, è un esperto della categoria, dei giovani, importanti non solo per il minutaggio, ma per avere una maggiore vicinanza con la città. Mi ha colpito per la sua competenza, passione, entusiasmo. Il budget sarà limitato, ma già sento all’interno della società, negli uffici, una partecipazione diversa rispetto al passato. Purtroppo sono un macigno i contratti in essere di giocatori che non fanno più parte del progetto. Ma sono convinto che sapremo trovare le soluzioni adeguate». Ferranti ha inoltre messo in risalto: «La passata stagione vedevo come unico obiettivo la Serie B, poi ho capito che bisogna essere più riflessivi». Sulla possibilità che possa rimanere a lungo al vertice del club: «Sino a pochi giorni or sono non posso negare che avrei accettato di cedere, adesso non più, almeno nell’immediato, sul futuro nessuno è eterno, mai dire mai, ora penso a far bene in questa stagione».

ORGOGLIOSO E ONORATO
Simone Di Battista inizia così la sua prima conferenza stampa nella pancia del “Piola”, uno stadio che ha sempre frequentato da addetto ai lavori in tribuna, ed ora, coronando un sogno, potrà viverlo da protagonista: «Sono felice ed orgoglioso che il presidente Ferranti mi abbia dato questa possibilità. Per me il Novara è sempre stato un punto di riferimento quando ho iniziato questa professione, quando venivo da ds del Borgosesia a vedere ed anche a prendere dei giocatori. Non sono una persona abituata a fare proclami, dico che serve rimboccarsi le maniche, lavorare, senza voli pindarici, senza paura. Mi permetto anche di mettere in risalto che trovare persone come il presidente Ferranti disposte ad investire nel calcio soldi veri, non quelli del monopoli, bisogna essere capaci di non farle stancare. I tifosi si aspettano dei nomi, noi in questo momento dobbiamo capire che serve costruire una base di giocatori che devono avere forti motivazioni di giocare nel Novara».

Poi indica parole chiave: «Pazienza, equilibrio, entusiasmo. I tifosi sono una parte preponderante nel calcio, dobbiamo cercare di avere una squadra come lo striscione che ho visto: “Vogliamo undici leoni”. Ma mi preme anche ricordare come lo scorso campionato la Virtus Verona dopo 10 partite era ultima con 5 punti, poi ha iniziato la rimonta che ha portato i veneti al sesto posto finale, nei play off a vincere in casa per 3-0 col Novara, andare ad imporsi a Padova, prima di arrendersi, ma disputando due grosse partite col Pescara. Dall’undicesima giornata, escluso il Catanzaro, sulle altre 59 squadre di Serie C la Virtus Verona ha fatto più punti di tutti. Ecco, io vorrei che anche a Novara, prima di emettere giudizi affrettati e sentenze, venga concessa la possibilità di lavorare, al sottoscritto ed all’allenatore». Che sarà Daniele Buzzegoli: «Non c’è l’ufficialità perchè sino al 30 giugno è sotto contratto col San Donato Tavarnelle. Ma una persona non parte dalla Toscana per venire a Novara a prendere un caffè con me casualmente. E’ stato visto in città, è un tecnico giovane, propositivo come quelli che piacciono a me. Ha idee di calcio, è funzionale al mio modo di pensare. Lo scorso campionato ho visto tre volte dal vivo e una decina in video le partite del San Donato Tavarnelle, mi ha favorevolmente impressionato. Anche nella gara di ritorno dei play out ad Alessandria, una di quelle viste dal vivo, se un paio di episodi giravano a favore dei toscani si sarebbero salvati. Lui a Novara viene volentieri. Ma ci tengo a ribadire che non è stato preso per accontentare la piazza, lui vanta un credito per quello che ha fatto da giocatore, ma non basta ed lui il primo a rendersene conto».

Sulla territorialità, giocatori in loco: «Ci credo molto, in passato dal settore giovanile del Novara sono usciti parecchi giocatori, ma questo non può bastare, serve altro per dare credibilità ed è quello che vogliamo fare».

Il direttore non si sbilancia sul mercato, lascia aperte le porte per le riconferme del centrocampista Ranieri: «Per come intende giocare Buzzegoli può essere determinante, gli ho parlato, mi ha esternato il desiderio di rimanere, è carico, non vede l’ora di ripartire dopo una annata difficile». Sugli under per il minutaggio il difensore Khailoti (classe 2001) è tra quelli che potrebbero rimanere. Ricorda un aneddoto del passato: «Quando venivo a Novara vidi un play out in C2 con l’Imperia dove il Novara si salvò con un gol di Andreolli, che poi giocò anche a Borgosesia in D. Con undici Andreolli in campo se ne perdono poche di partite, ed è l’atteggiamento che devono avere i giocatori che vestiranno la maglia azzurra».

Novara che si radunerà in loco venerdì 14 luglio, per andare in ritiro in Valle d’Aosta a Chatillon da domenica 16 a domenica 23 luglio. Non verranno disputate amichevoli nella settimana in altura con doppia allenamenti a Montjovet sul campo del Pont Donnaz. Presente anche l’assessore allo sport Ivan De Grandis che ha assicurato che nei prossimi giorni inizieranno i lavori per il rifacimento del terreno in sintetico dello stadio “Piola”, che dovrebbero terminare entro la metà di agosto. In modo tale che per domenica 20 agosto il Novara possa debuttare in Coppa Italia. Il club potrebbe anche chiedere di iniziare in trasferta la stagione, sia in Coppa che in campionato che parte domenica 27 agosto, in modo tale di giocare la prima partita ufficiale in casa domenica 3 settembre nella seconda giornata di campionato.












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Novara FC, il nuovo ds Di Battista: «Passione e pazienza, ma voglia di essere protagonisti»

Il presidente Ferranti: «Era l’unico candidato, l’obiettivo è la salvezza. Vendere? Mai dire mai»

Si è presentato in punta di piedi, il nuovo ds del Novara Simone Di Battista, senza trionfalismi, ma mettendo subito in evidenza le proprie idee. Il presidente Massimo Ferranti lo ha presentato così: «Era l’unico candidato, è un esperto della categoria, dei giovani, importanti non solo per il minutaggio, ma per avere una maggiore vicinanza con la città. Mi ha colpito per la sua competenza, passione, entusiasmo. Il budget sarà limitato, ma già sento all’interno della società, negli uffici, una partecipazione diversa rispetto al passato. Purtroppo sono un macigno i contratti in essere di giocatori che non fanno più parte del progetto. Ma sono convinto che sapremo trovare le soluzioni adeguate». Ferranti ha inoltre messo in risalto: «La passata stagione vedevo come unico obiettivo la Serie B, poi ho capito che bisogna essere più riflessivi». Sulla possibilità che possa rimanere a lungo al vertice del club: «Sino a pochi giorni or sono non posso negare che avrei accettato di cedere, adesso non più, almeno nell’immediato, sul futuro nessuno è eterno, mai dire mai, ora penso a far bene in questa stagione».

ORGOGLIOSO E ONORATO
Simone Di Battista inizia così la sua prima conferenza stampa nella pancia del “Piola”, uno stadio che ha sempre frequentato da addetto ai lavori in tribuna, ed ora, coronando un sogno, potrà viverlo da protagonista: «Sono felice ed orgoglioso che il presidente Ferranti mi abbia dato questa possibilità. Per me il Novara è sempre stato un punto di riferimento quando ho iniziato questa professione, quando venivo da ds del Borgosesia a vedere ed anche a prendere dei giocatori. Non sono una persona abituata a fare proclami, dico che serve rimboccarsi le maniche, lavorare, senza voli pindarici, senza paura. Mi permetto anche di mettere in risalto che trovare persone come il presidente Ferranti disposte ad investire nel calcio soldi veri, non quelli del monopoli, bisogna essere capaci di non farle stancare. I tifosi si aspettano dei nomi, noi in questo momento dobbiamo capire che serve costruire una base di giocatori che devono avere forti motivazioni di giocare nel Novara».

Poi indica parole chiave: «Pazienza, equilibrio, entusiasmo. I tifosi sono una parte preponderante nel calcio, dobbiamo cercare di avere una squadra come lo striscione che ho visto: “Vogliamo undici leoni”. Ma mi preme anche ricordare come lo scorso campionato la Virtus Verona dopo 10 partite era ultima con 5 punti, poi ha iniziato la rimonta che ha portato i veneti al sesto posto finale, nei play off a vincere in casa per 3-0 col Novara, andare ad imporsi a Padova, prima di arrendersi, ma disputando due grosse partite col Pescara. Dall’undicesima giornata, escluso il Catanzaro, sulle altre 59 squadre di Serie C la Virtus Verona ha fatto più punti di tutti. Ecco, io vorrei che anche a Novara, prima di emettere giudizi affrettati e sentenze, venga concessa la possibilità di lavorare, al sottoscritto ed all’allenatore». Che sarà Daniele Buzzegoli: «Non c’è l’ufficialità perchè sino al 30 giugno è sotto contratto col San Donato Tavarnelle. Ma una persona non parte dalla Toscana per venire a Novara a prendere un caffè con me casualmente. E’ stato visto in città, è un tecnico giovane, propositivo come quelli che piacciono a me. Ha idee di calcio, è funzionale al mio modo di pensare. Lo scorso campionato ho visto tre volte dal vivo e una decina in video le partite del San Donato Tavarnelle, mi ha favorevolmente impressionato. Anche nella gara di ritorno dei play out ad Alessandria, una di quelle viste dal vivo, se un paio di episodi giravano a favore dei toscani si sarebbero salvati. Lui a Novara viene volentieri. Ma ci tengo a ribadire che non è stato preso per accontentare la piazza, lui vanta un credito per quello che ha fatto da giocatore, ma non basta ed lui il primo a rendersene conto».

Sulla territorialità, giocatori in loco: «Ci credo molto, in passato dal settore giovanile del Novara sono usciti parecchi giocatori, ma questo non può bastare, serve altro per dare credibilità ed è quello che vogliamo fare».

Il direttore non si sbilancia sul mercato, lascia aperte le porte per le riconferme del centrocampista Ranieri: «Per come intende giocare Buzzegoli può essere determinante, gli ho parlato, mi ha esternato il desiderio di rimanere, è carico, non vede l’ora di ripartire dopo una annata difficile». Sugli under per il minutaggio il difensore Khailoti (classe 2001) è tra quelli che potrebbero rimanere. Ricorda un aneddoto del passato: «Quando venivo a Novara vidi un play out in C2 con l’Imperia dove il Novara si salvò con un gol di Andreolli, che poi giocò anche a Borgosesia in D. Con undici Andreolli in campo se ne perdono poche di partite, ed è l’atteggiamento che devono avere i giocatori che vestiranno la maglia azzurra».

Novara che si radunerà in loco venerdì 14 luglio, per andare in ritiro in Valle d’Aosta a Chatillon da domenica 16 a domenica 23 luglio. Non verranno disputate amichevoli nella settimana in altura con doppia allenamenti a Montjovet sul campo del Pont Donnaz. Presente anche l’assessore allo sport Ivan De Grandis che ha assicurato che nei prossimi giorni inizieranno i lavori per il rifacimento del terreno in sintetico dello stadio “Piola”, che dovrebbero terminare entro la metà di agosto. In modo tale che per domenica 20 agosto il Novara possa debuttare in Coppa Italia. Il club potrebbe anche chiedere di iniziare in trasferta la stagione, sia in Coppa che in campionato che parte domenica 27 agosto, in modo tale di giocare la prima partita ufficiale in casa domenica 3 settembre nella seconda giornata di campionato.












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