Novara FC, liquidato il dg Vitali. Quale futuro per il club?

Il presidente Ferranti è ora un uomo solo al comando. e si trincera dietro un silenzio che tiene la tifoseria e la città col fiato sospeso

Il futuro del Novara FC resta al momento in stand by, col presidente Massimo Ferranti che si trincera dietro un silenzio che tiene la tifoseria e la città col fiato sospeso. Dopo un biennio con grossi sacrifici economici sul piano personale, Ferranti si aspetta risposte concrete dagli sponsor, prima di iniziare la terza stagione, che senza l’ingresso di nuovi investitori non potrà vedere il Novara al via con velleità di ritorno in Serie B, ma con l’obiettivo di non perdere il calcio professionistico, quindi mantenere la terza serie.

Nel frattempo è ufficiale la fine del rapporto col direttore generale Michelangelo Vitali. Altre rescissioni sono state programmate, dopo quelle con gli allenatori Marco Marchionni e Roberto Cevoli toccherà ai giocatori anagraficamente più anziani, con contratti “pesanti”, ma soprattutto a giocatori che hanno fortemente deluso e difficilmente verranno confermati.

Una fase di stallo che rende problematico anche il lavoro del settore giovanile, ma il Novara come tutte le estati nel calcio italiano non è l’unica società che vive momenti delicati, il Pordenone è ad alto rischio dopo che la Procura della Repubblica di Pordenone ha presentato una istanza di fallimento per un debito di 7 milioni di euro. Il Siena del presidente Emiliano Montanari è un’altra delle società vicinissime a rinunciare alla Lega Pro, il numero uno dei toscani è anche il proprietario del Legnano (serie D), altro sodalizio con i giocatori in ritardo nei “rimborsi spese”. Il presidente della Turris Antonio Giuseppe Colantonio ha avvisato la tifoseria che non intende iscrivere la squadra senza l’ingresso di forze nuove.

Anche a Messina il presidente Pietro Scioto ha chiesto aiuti alla città altrimenti potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di rinunciare alla Serie C. Questi i casi più eclatanti, non gli unici in una categoria, la Lega Pro, dove i costi sono di gran lunga superiori ai ricavi. La presidentessa Patrizia Testa della Pro Patria, da otto anni, sei nei professionisti, alla guida dei tigrotti di Busto Arsizio ha avvisato la città e la tifoseria che il prossimo potrebbe essere il nono ed ultimo anno della sua solitaria gestione.

E, forse, anche il presidente del Novara, Massimo Ferranti, stanco di dover mettere mano al portafoglio, vuole valutare con grande attenzione come affrontare la stagione 2023/24, perchè un uomo solo al comando è un bagno di sangue che non intende più affrontare e appare difficile dire che abbia torto.

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Novara FC, liquidato il dg Vitali. Quale futuro per il club?

Il presidente Ferranti è ora un uomo solo al comando. e si trincera dietro un silenzio che tiene la tifoseria e la città col fiato sospeso

Il futuro del Novara FC resta al momento in stand by, col presidente Massimo Ferranti che si trincera dietro un silenzio che tiene la tifoseria e la città col fiato sospeso. Dopo un biennio con grossi sacrifici economici sul piano personale, Ferranti si aspetta risposte concrete dagli sponsor, prima di iniziare la terza stagione, che senza l’ingresso di nuovi investitori non potrà vedere il Novara al via con velleità di ritorno in Serie B, ma con l’obiettivo di non perdere il calcio professionistico, quindi mantenere la terza serie.

Nel frattempo è ufficiale la fine del rapporto col direttore generale Michelangelo Vitali. Altre rescissioni sono state programmate, dopo quelle con gli allenatori Marco Marchionni e Roberto Cevoli toccherà ai giocatori anagraficamente più anziani, con contratti “pesanti”, ma soprattutto a giocatori che hanno fortemente deluso e difficilmente verranno confermati.

Una fase di stallo che rende problematico anche il lavoro del settore giovanile, ma il Novara come tutte le estati nel calcio italiano non è l’unica società che vive momenti delicati, il Pordenone è ad alto rischio dopo che la Procura della Repubblica di Pordenone ha presentato una istanza di fallimento per un debito di 7 milioni di euro. Il Siena del presidente Emiliano Montanari è un’altra delle società vicinissime a rinunciare alla Lega Pro, il numero uno dei toscani è anche il proprietario del Legnano (serie D), altro sodalizio con i giocatori in ritardo nei “rimborsi spese”. Il presidente della Turris Antonio Giuseppe Colantonio ha avvisato la tifoseria che non intende iscrivere la squadra senza l’ingresso di forze nuove.

Anche a Messina il presidente Pietro Scioto ha chiesto aiuti alla città altrimenti potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di rinunciare alla Serie C. Questi i casi più eclatanti, non gli unici in una categoria, la Lega Pro, dove i costi sono di gran lunga superiori ai ricavi. La presidentessa Patrizia Testa della Pro Patria, da otto anni, sei nei professionisti, alla guida dei tigrotti di Busto Arsizio ha avvisato la città e la tifoseria che il prossimo potrebbe essere il nono ed ultimo anno della sua solitaria gestione.

E, forse, anche il presidente del Novara, Massimo Ferranti, stanco di dover mettere mano al portafoglio, vuole valutare con grande attenzione come affrontare la stagione 2023/24, perchè un uomo solo al comando è un bagno di sangue che non intende più affrontare e appare difficile dire che abbia torto.

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