Vigilia con il brivido per il Novara calcio, che non ha vissuto certo in maniera serena la settimana del primo impegno ufficiale (vittoria per 3-1 sul Gelbison in Coppa Italia) e, soprattutto, del derby con la Pro Vercelli di domenica. A quella che per molti azzurri è “La partita”, a prescindere dagli obiettivi stagionali, vista la storica rivalità con i “vicini” al di là del Sesia né la squadra né i tifosi arrivano con la dovuta serenità.
I guai burocratici che hanno tenuto in sospeso fino alla tarda mattinata di oggi, sabato 26 settembre, la possibilità di finalizzare il tesseramento dei nuovi (Panico e Zigoni, due calciatori che spostano non di poco gli equilibri di un match di serie C) hanno fatto anche da cassa di risonanza a tante polemiche. Innanzitutto hanno riaperto una questione fondamentale: quale sia la vera forza e solidità del progetto portato avanti dalla famiglia Rullo. Una questione che risulta probabilmente “fuori tema” (al 99% si è trattato di puri “garbugli” di carattere burocratico) ma che al momento va affrontata per tanti motivi.
Innanzitutto per capire le prospettive e comprendere a fondo se davvero il progetto possa proseguire senza un cambio di proprietà. Questa è la posizione dell’attuale management e a oggi non sussistono fatti che possano far pensare ad altro. Per essere concreti: non ci sono scadenze disattese, penalizzazioni o allarmi fondati di criticità economiche e/o societarie.
Però… però a guardare bene tra le righe, qualche fattarello a sostegno delle tante “Cassandre” che fin dall’avvento della nuova proprietà si sono affannati a prevedere un futuro a tinte fosche, potrebbe anche esserci. Dei grandi investimenti promessi sul mercato, al momento, traccia non sembra esserci: sono arrivati giocatori importanti, è vero, ma in prestito o a parametro zero. Sull’altro piatto della bilancia, invece, la cessione a titolo definitivo di elementi giovani e di prospettiva, come Barbieri, Bortolussi e Nardi. A oggi, insomma, il bilancio entrate-uscite è… sbilanciato in entrata e questo non è mai un segnale troppo positivo. Certo, manca più di una settimana alla fine del mercato e tutto può ancora cambiare, anche radicalmente. Al momento, però, che qualcosa non torni (sempre prendendo per buone e per vere le ambizioni sbandierate dal patron Rullo fin dal suo insediamento) comincia a essere evidente.
Peccato, quindi, che passi in secondo piano la vigilia di un match che promette scintille. Il Novara, infatti, si è ritrovato durante i playoff più avanti di quello che fosse lecito aspettarsi, dimostrando di essere attrezzata per lottare nelle zone alte della graduatoria (specie quest’anno che non ci sarà la “fuoriserie” Monza a cannibalizzare il girone). Gli inserimenti di Zigoni e di Panico danno esperienza e qualità, Hrkac può essere il motore del centrocampo al fianco di gente come Buzzegoli e Bianchi o lo stesso Schiavi, mattatore del match di Coppa Italia. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per vivere una stagione di alto livello. Per quello sarebbe bello che ci fosse quanto prima chiarezza totale sulle questioni societarie. Con o senza cambio di proprietà. Per mettere a tacere ogni voce e dare serenità a un ambiente che ha bisogno solo di quello per vivere un’annata importante.
Il campo, anche se può sembrare assurdo, passa al momento in secondo piano. Domani Banchieri dovrebbe affidarsi a questi undici (modulo scelto il 4-3-2-1): Lanni; Pagani, Bellich, Bove, Cagnano; Schiavi, Buzzegoli, Bianchi; Cisco, Panico; Gonzalez. Inutile dirlo che l’obiettivo sono i tre punti, traguardo più che mai fondamentale per partire nel modo migliore in campionato. La squadra e la città ne hanno bisogno.