Nuovo Dpcm, cosa ne sarà dello sport? Ci si affida alle federazioni per capire

Sport, che cosa succede? Un passo indietro verso la fase 2? Più o meno. Da ieri sera e poi da questa notte quando è stato ufficialmente pubblicato, gli addetti ai lavori nel mondo dello sport sono alle prese con interpretazioni e in attesa che le rispettive federazioni possano fornire dettagli precisi.

 

 

“L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale”: sembrerebbe quindi che gli allenamenti possano continuare, ma in forma individuale, come era stato a giugno, nella fase della ripresa, ma stop ai campionati.

Quali campionati però? Nella mattina di oggi, lunedì 19 ottobre, l’assessore Vincenzo Spadafora sul proprio canale social ha annunciato “Proseguono partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società e associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra ma solo in forma individuale, come le squadre di serie A all’inizio della fase due. Per fare un esempio: la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite”. Il mondo di basket e calcio sono però in attesa di conferme da parte delle federazioni, per il basket infatti i campionati potrebbe cominciare già il prossimo weekend, 24/25 ottobre.

Il volley

La Fipav ha emanato da poco le nuove linee guida. Salvi i campionati regionali, stop all’Under 12 e il volley S3. “La Federazione Italiana Pallavolo, analizzato il nuovo DPCM emanato nella serata di ieri (punto 1 lettera D e punto 2 lettera G) e nel pieno rispetto dei propri regolamenti (articolo 1 regolamento gare), ha deciso di proseguire l’attività sportiva andando incontro alle esigenze del proprio territorio e con la dichiarata intenzione di non voler arginare il dinamismo dei propri tesserati. In base all’articolo 1 del regolamento gare, infatti, anche i campionati di serie e categoria sono attivabili perché d’interesse nazionale e regionale. Purtroppo rimangono escluse e quindi dovranno essere necessariamente sospese, invece, le attività ufficiali riguardanti il volley S3 e la categoria under 12 per le quali l’allenamento sarà possibile solo in forma individuale. A tal proposito la Federazione rende noto che per queste due forme di attività verrà redatto nel minor tempo possibile un protocollo ad hoc” si legge nella nota stampa.  Fermi i tornei dell’Under 14, amichevoli concesse solo in territorio regionale.

Diversa la situazione delle palestre fitness e piscine: per loro è scattato il conto alla rovescia, ossia una settimana di tempo per adeguarsi ai protocolli, naturalmente per chi non lo ha ancora fatto. C’è un però: se qualcuno entro sette giorni non sarà a norma scatterà la chiusura totale, con anche il consenso del Comitato tecnico scientifico.

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Nuovo Dpcm, cosa ne sarà dello sport? Ci si affida alle federazioni per capire

Sport, che cosa succede? Un passo indietro verso la fase 2? Più o meno. Da ieri sera e poi da questa notte quando è stato ufficialmente pubblicato, gli addetti ai lavori nel mondo dello sport sono alle prese con interpretazioni e in attesa che le rispettive federazioni possano fornire dettagli precisi.     “L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale”: sembrerebbe quindi che gli allenamenti possano continuare, ma in forma individuale, come era stato a giugno, nella fase della ripresa, ma stop ai campionati. Quali campionati però? Nella mattina di oggi, lunedì 19 ottobre, l’assessore Vincenzo Spadafora sul proprio canale social ha annunciato “Proseguono partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società e associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra ma solo in forma individuale, come le squadre di serie A all’inizio della fase due. Per fare un esempio: la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite”. Il mondo di basket e calcio sono però in attesa di conferme da parte delle federazioni, per il basket infatti i campionati potrebbe cominciare già il prossimo weekend, 24/25 ottobre. Il volley La Fipav ha emanato da poco le nuove linee guida. Salvi i campionati regionali, stop all'Under 12 e il volley S3. "La Federazione Italiana Pallavolo, analizzato il nuovo DPCM emanato nella serata di ieri (punto 1 lettera D e punto 2 lettera G) e nel pieno rispetto dei propri regolamenti (articolo 1 regolamento gare), ha deciso di proseguire l’attività sportiva andando incontro alle esigenze del proprio territorio e con la dichiarata intenzione di non voler arginare il dinamismo dei propri tesserati. In base all’articolo 1 del regolamento gare, infatti, anche i campionati di serie e categoria sono attivabili perché d’interesse nazionale e regionale. Purtroppo rimangono escluse e quindi dovranno essere necessariamente sospese, invece, le attività ufficiali riguardanti il volley S3 e la categoria under 12 per le quali l’allenamento sarà possibile solo in forma individuale. A tal proposito la Federazione rende noto che per queste due forme di attività verrà redatto nel minor tempo possibile un protocollo ad hoc" si legge nella nota stampa.  Fermi i tornei dell'Under 14, amichevoli concesse solo in territorio regionale. Diversa la situazione delle palestre fitness e piscine: per loro è scattato il conto alla rovescia, ossia una settimana di tempo per adeguarsi ai protocolli, naturalmente per chi non lo ha ancora fatto. C’è un però: se qualcuno entro sette giorni non sarà a norma scatterà la chiusura totale, con anche il consenso del Comitato tecnico scientifico.

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