Palestre, centri e circoli sportivi: come riparte Novara

Distanziamento sociale e linee guida dell’Ufficio sport del governo: così da oggi, lunedì 25 maggio, riparte lo sport. E in più ogni disciplina deve rispondere alle regole della propria federazione. Nel decreto ci sono le palestre, le piscine, i centri e i circoli sportivi. Le norme di sicurezza certamente non consentono una ripresa “normale” delle attività e, aspetto ben noto, tutte le competizioni sono sospese, sempre avere uno spiraglio di ripartenza anche in questo senso soltanto il tennis e il calcio.

Come riparte oggi Novara? Cosa riapre e quali società si ritroveranno già nel pomeriggio? Oggi in città potranno riaprire gli impianti di proprietà comunale affidati a terzi, gli impianti sportivi dove è stato concesso esclusivamente l’uso di palestre annesse agli stessi, come per esempio le palestrine del Dal Lago e gli impianti di proprietà comunale gestiti dal Comune direttamente solo previa adozione di appositi protocolli sanitari. Nei due casi precedenti la piena responsabilità nell’esercitare tutte le misure di sicurezza e contenimento spetta ai presidenti delle società stesse. «Abbiamo inviato una comunicazione dettagliata a tutte le società nella giornata di giovedì 21 maggio», dice l’assessore allo Sport Marina Chiarelli. Non ci sono problemi invece per gli impianti privati che, nel rispetto delle regole, di fatto si autogestiscono.

 

 

Le palestre annesse alle scuole di ogni ordine e grado invece rimangono chiuse fino al 31 agosto, per cui è sospesa l’attività per esempio nella palestra Bollini di via Alfieri, alla Peretti in corso Risorgimento, alla Bottacchi in via Premuda. «I plessi scolastici non possono riaprire, come da decreto, fino al 15 giugno, non potremmo in ogni caso andare contro le regole, – dicono Chiarelli e il consigliere provinciale Ivan De Grandis – se dal 16 giugno la situazione dovesse cambiare rimane il fatto che il bando per la concessione degli spazi alle società scade il 30 giugno, si tratterebbe per cui di sole due settimane di attività; a questo si aggiunga che la sanificazione è da effettuare a ogni cambio di società e il costo più basso sul mercato è di 1.50 euro al metro quadro». Bando che quest’anno non sarà pubblicato, tutto rimane congelato: «Lasciamo le ore come erano quest’anno per cercare di andare incontro alle società, – continua Chiarelli – capiamo benissimo che sia un disagio, in questo caso un aiuto arriva sicuramente dal Credito sportivo, un’opportunità cui accedere per la locazione di strutture private che possono essere gestite dalle società sempre nel pieno di rispetto di tutte le norme previste».

Molto lentamente ma lo sport in città riparte: «La situazione è questa, credo che a livello governativo qualcuno si sia dimenticato dello sport e della scuola, due servizi essenziali per le persone, dai 3 ai 100 anni. E in più il mondo dello sport è un’impresa. Manca un sostegno e forse anche la volontà di essere vicino allo sport di base, sarebbe bello ricordarci che oltre alla serie A c’è una serie “y” che comprende tutti. Speriamo che questi tre mesi di fermo, che sicuramente avranno un impatto economico pesante, potranno almeno normalizzare la situazione per ripartire. Un altro stop metterebbe davvero tanti in estrema difficoltà».

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Palestre, centri e circoli sportivi: come riparte Novara

Distanziamento sociale e linee guida dell’Ufficio sport del governo: così da oggi, lunedì 25 maggio, riparte lo sport. E in più ogni disciplina deve rispondere alle regole della propria federazione. Nel decreto ci sono le palestre, le piscine, i centri e i circoli sportivi. Le norme di sicurezza certamente non consentono una ripresa “normale” delle attività e, aspetto ben noto, tutte le competizioni sono sospese, sempre avere uno spiraglio di ripartenza anche in questo senso soltanto il tennis e il calcio.

Come riparte oggi Novara? Cosa riapre e quali società si ritroveranno già nel pomeriggio? Oggi in città potranno riaprire gli impianti di proprietà comunale affidati a terzi, gli impianti sportivi dove è stato concesso esclusivamente l’uso di palestre annesse agli stessi, come per esempio le palestrine del Dal Lago e gli impianti di proprietà comunale gestiti dal Comune direttamente solo previa adozione di appositi protocolli sanitari. Nei due casi precedenti la piena responsabilità nell’esercitare tutte le misure di sicurezza e contenimento spetta ai presidenti delle società stesse. «Abbiamo inviato una comunicazione dettagliata a tutte le società nella giornata di giovedì 21 maggio», dice l’assessore allo Sport Marina Chiarelli. Non ci sono problemi invece per gli impianti privati che, nel rispetto delle regole, di fatto si autogestiscono.

 

 

Le palestre annesse alle scuole di ogni ordine e grado invece rimangono chiuse fino al 31 agosto, per cui è sospesa l’attività per esempio nella palestra Bollini di via Alfieri, alla Peretti in corso Risorgimento, alla Bottacchi in via Premuda. «I plessi scolastici non possono riaprire, come da decreto, fino al 15 giugno, non potremmo in ogni caso andare contro le regole, – dicono Chiarelli e il consigliere provinciale Ivan De Grandis – se dal 16 giugno la situazione dovesse cambiare rimane il fatto che il bando per la concessione degli spazi alle società scade il 30 giugno, si tratterebbe per cui di sole due settimane di attività; a questo si aggiunga che la sanificazione è da effettuare a ogni cambio di società e il costo più basso sul mercato è di 1.50 euro al metro quadro». Bando che quest’anno non sarà pubblicato, tutto rimane congelato: «Lasciamo le ore come erano quest’anno per cercare di andare incontro alle società, – continua Chiarelli – capiamo benissimo che sia un disagio, in questo caso un aiuto arriva sicuramente dal Credito sportivo, un’opportunità cui accedere per la locazione di strutture private che possono essere gestite dalle società sempre nel pieno di rispetto di tutte le norme previste».

Molto lentamente ma lo sport in città riparte: «La situazione è questa, credo che a livello governativo qualcuno si sia dimenticato dello sport e della scuola, due servizi essenziali per le persone, dai 3 ai 100 anni. E in più il mondo dello sport è un’impresa. Manca un sostegno e forse anche la volontà di essere vicino allo sport di base, sarebbe bello ricordarci che oltre alla serie A c’è una serie “y” che comprende tutti. Speriamo che questi tre mesi di fermo, che sicuramente avranno un impatto economico pesante, potranno almeno normalizzare la situazione per ripartire. Un altro stop metterebbe davvero tanti in estrema difficoltà».

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