Volevo essere Robin è questo il titolo della autobiografia, edita da DeAgostini, di Giampaolo “Pippo” Ricci, capitano dell’Olimpia Milano, e leader della Nazionale di basket che ieri, 7 aprile, ha raccontato la sua storia e la sua carriera ospite di Novara Basket, la società di pallacanestro novarese che quest’anno compie 45 anni di attività.
La scelta del titolo non è casuale, Pippo Ricci ha raccontato che «già da piccolo ho capito che per fare strada serve qualcuno che faccia quello che gli altri non vogliono fare. Per questo, nella vita, ma soprattutto in campo ho scelto di essere il compagno positivo, quello con energia che trascina gli gli altri» e ha aggiunto «è un ruolo che non ti fa finire sui giornali, ma che molti allenatori ricercano perché si può diventare supereroi senza stare sempre sotto i riflettori, ma magari dicendo la cosa giusta al momento giusto».
Un’ode all’antieroe, spesso necessario per fare vincere partite e anche per vincere nella vita, come racconta Ricci nel libro ricordando il periodo dell’adolescenza e quel confronto con un corpo che sentiva non appartenergli, ma che ha saputo affrontare «mi sono detto: adesso tocca a te, non ti può aiutare nessun altro. Basket e matematica mi hanno dato una mano perché mi sono sempre piaciuti e mi hanno sempre dato soddisfazione» tanto da essere riuscito a portare a termine il percorso di studi e ottenere la laurea, proprio in matematica.
Un’autobiografia dall’alto valore sociale: Ricci ha, infatti, fondato l’associazione Amani Education cui verrà devoluto il ricavato delle vendite del libro per favorire progetti di scolarizzazione in Tanzania, in particolare per la costruzione di una scuola secondaria a Kisaki, nella regione di Singida. Insomma, una presenza importante per gli atleti novaresi e per tutta la città, scelta da Ricci come seconda tappa del tour di presentazione del suo libro.