Sarà ancora il Novara di Banchieri?

La premessa, doverosa, è che fino a quando non termineranno i campionati di serie A e serie B (sul campo o a tavolino, come avvenuto per la serie C, non conta) difficilmente anche le formazioni della terza serie nazionale avvieranno in dettaglio i progetti per il futuro. Al momento, però, c’è un nodo fondamentale da sciogliere per il Novara Calcio di patron Rullo, un nodo che è legato alla guida tecnica cui affidare la squadra: Simone Banchieri, allenatore in carica, ha dalla sua l’ottima stagione (che era eccellente fino al cambio di proprietà che, irrimediabilmente, qualche “scossa” ha comportato) e la predisposizione a un progetto volto alla valorizzazione di giovani.

Di contro, però, è indiscutibile che cambiare guida tecnica potrebbe dare seguito a quel desiderio di “impronta propria” che la nuova proprietà legittimamente persegue. Anche perché, quantomeno nei proclami, gli obiettivi del club sembrano oggi essere in rialzo rispetto a un anno fa, quando il Novara doveva innanzitutto ricostruire un clima positivo e ricreare entusiasmo attorno a una squadra che negli ultimi 2-3 anni aveva, di fatto, dissipato un lustro di vittorie e passione. Per questo, la figura di riferimento, cui affidare la squadra, potrebbe anche essere diversa da quella identificata un anno fa e che – come detto – ha contribuito in prima persona a valorizzare giovani interessanti e a restituire identità e gioco alla prima squadra azzurra.

 

 

In un periodo di comprensibile ma assordante silenzio, fanno ben sperare i tifosi azzurri le dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni ai microfoni della trasmissione RAI “Csiamo” dal patron Maurizio Rullo, che nelle scorse settimane ha superato anche una difficile battaglia contro il Covid-19. Confermando che le valutazioni sul tecnico sono ancora in corso, Rullo ha anche ribadito che l’obiettivo della proprietà è quello di puntare alla promozione in serie B e che questo non cambierà anche una volta superata la crisi legata al Covid-19.

Intanto, dopo i primi “abboccamenti” della scorsa estate, potrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi un addio pesante e inatteso, con il tecnico della formazione “Beretti” del Novara, Giacomo Gattuso, che sarebbe intrigato dalla possibilità di trasferirsi al Como. A cercarlo, già negli scorsi mesi, sarebbe stato l’ex d.s. del Novara, Carlalberto Ludi, oggi a capo dell’area sportiva del club lariano e grande estimatore dello stesso Gattuso. Per quest’ultimo potrebbe esserci un’occasione importante sulla panchina di un club, il Como, cui Gattuso è legato: proprio in maglia biancoblù. Infatti, ha vissuto le sue prime gioie da calciatore di buon livello a fine anni ‘80 e proprio nella cittadina lombarda, Gattuso ha mantenuto la residenza nonostante la lunga militanza novarese.

Se il “matrimonio” si concretizzasse, il Novara perderebbe l’artefice di tanti successi a livello giovanile e, soprattutto, un tecnico abile a plasmare tanti giovani che nel tempo sono arrivati a debuttare in prima squadra e talvolta ad affermarsi tra i “big”. Come Bruno Fernandes, oggi “faro” del Manchester United e che ha compiuto il primo salto di qualità proprio agli ordini di Gattuso, o Paolo Faragò, pedina fondamentale del Cagliari in serie A e anche lui passato dagli ordini di “Jack” da giovanissimo.

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Sarà ancora il Novara di Banchieri?

La premessa, doverosa, è che fino a quando non termineranno i campionati di serie A e serie B (sul campo o a tavolino, come avvenuto per la serie C, non conta) difficilmente anche le formazioni della terza serie nazionale avvieranno in dettaglio i progetti per il futuro. Al momento, però, c’è un nodo fondamentale da sciogliere per il Novara Calcio di patron Rullo, un nodo che è legato alla guida tecnica cui affidare la squadra: Simone Banchieri, allenatore in carica, ha dalla sua l’ottima stagione (che era eccellente fino al cambio di proprietà che, irrimediabilmente, qualche “scossa” ha comportato) e la predisposizione a un progetto volto alla valorizzazione di giovani.

Di contro, però, è indiscutibile che cambiare guida tecnica potrebbe dare seguito a quel desiderio di “impronta propria” che la nuova proprietà legittimamente persegue. Anche perché, quantomeno nei proclami, gli obiettivi del club sembrano oggi essere in rialzo rispetto a un anno fa, quando il Novara doveva innanzitutto ricostruire un clima positivo e ricreare entusiasmo attorno a una squadra che negli ultimi 2-3 anni aveva, di fatto, dissipato un lustro di vittorie e passione. Per questo, la figura di riferimento, cui affidare la squadra, potrebbe anche essere diversa da quella identificata un anno fa e che – come detto – ha contribuito in prima persona a valorizzare giovani interessanti e a restituire identità e gioco alla prima squadra azzurra.

 

 

In un periodo di comprensibile ma assordante silenzio, fanno ben sperare i tifosi azzurri le dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni ai microfoni della trasmissione RAI “Csiamo” dal patron Maurizio Rullo, che nelle scorse settimane ha superato anche una difficile battaglia contro il Covid-19. Confermando che le valutazioni sul tecnico sono ancora in corso, Rullo ha anche ribadito che l’obiettivo della proprietà è quello di puntare alla promozione in serie B e che questo non cambierà anche una volta superata la crisi legata al Covid-19.

Intanto, dopo i primi “abboccamenti” della scorsa estate, potrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi un addio pesante e inatteso, con il tecnico della formazione “Beretti” del Novara, Giacomo Gattuso, che sarebbe intrigato dalla possibilità di trasferirsi al Como. A cercarlo, già negli scorsi mesi, sarebbe stato l’ex d.s. del Novara, Carlalberto Ludi, oggi a capo dell’area sportiva del club lariano e grande estimatore dello stesso Gattuso. Per quest’ultimo potrebbe esserci un’occasione importante sulla panchina di un club, il Como, cui Gattuso è legato: proprio in maglia biancoblù. Infatti, ha vissuto le sue prime gioie da calciatore di buon livello a fine anni ‘80 e proprio nella cittadina lombarda, Gattuso ha mantenuto la residenza nonostante la lunga militanza novarese.

Se il “matrimonio” si concretizzasse, il Novara perderebbe l’artefice di tanti successi a livello giovanile e, soprattutto, un tecnico abile a plasmare tanti giovani che nel tempo sono arrivati a debuttare in prima squadra e talvolta ad affermarsi tra i “big”. Come Bruno Fernandes, oggi “faro” del Manchester United e che ha compiuto il primo salto di qualità proprio agli ordini di Gattuso, o Paolo Faragò, pedina fondamentale del Cagliari in serie A e anche lui passato dagli ordini di “Jack” da giovanissimo.

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