Novara FC aggrappato al presidente Ferranti. Nessuna cordata “seria” ha dimostrato interesse

Parole e nulla più da parte di presunte cordate per rilevare il Novara, evaporate al momento di mettere mano al portafogli

Il futuro del Novara, salvo clamorosi ed al momento non prevedibili scenari differenti, sarà ancora nelle mani del presidente Massimo Ferranti. L’ingegnere romano in un biennio ha investito cifre rilevanti, prima per far ripartire il calcio a Novara dalla Serie D, dopo l’esclusione dai professionisti nell’estate 2021; ha poi portato gli Azzurri nel campionato di Serie C, concluso al decimo posto finale; una stagione in archivio a Verona contro la Virtus nel primo turno dei play off di girone.

La delusione del proprietario del sodalizio azzurro è stata notevole, dopo l’avvio roboante, primato solitario alla sesta giornata, col sogno del doppio salto dalla Serie D alla Serie B, alla triste realtà di un torneo con troppe battute a vuoto: 18 sconfitte in 40 gare ufficiali. Ma il peggio, per chi ha i colori azzurri nel cuore, sembrava dovesse arrivare col malumore serpeggiante e il pericolo che il presidente Ferranti volesse uscire di scena.

Parole, parole, parole e nulla più da parte di presunte cordate per rilevare il Novara, evaporate al momento di mettere mano al portafogli, come, invece, ha sempre saputo fare, sino ad ora, il presidente Ferranti. Un uomo solo al comando, senza il vero supporto dell’establishment cittadino e della provincia.
Sacrifici che già in passato erano stati fatti da persone esterne al realtà novarese: per citarne alcuni: i presidenti Massimo De Salvo e Giuseppe Resta, non gli unici. Ma il Novara, ancora una volta dovrebbe essere al via del campionato di Lega Pro a fine agosto. Con il presidente Ferranti che ha garantito la domanda di iscrizione entro martedì 20 giugno con la fideiussione di 350 mila euro, oltre ad effettuare una serie di prescrizioni richieste dalla Covisoc, completare il pagamento degli stipendi dovuti fino al 31 maggio a tesserati, dipendenti e collaboratori del settore sportivo.

Con Ferranti ancora saldamente al comando nei prossimi giorni potrebbe esserci un riavvicinamento col in direttore sportivo Simone Di Battista, il manager biellese che ha saputo più di tutti condividere la nuova linea programmatica e di gestione del club, per la stagione 2023-24, che prevede gli introiti attorno al mezzo milione di euro per il minutaggio dei giovani, ma anche una rivisitazione dei costim per la prima squadra e per il settore giovanile. Oltre ad una struttura dirigenziale più snella, col presidente Ferranti che potrebbe assumere anche la carica di direttore generale, come accade in altri club di terza serie.

Contenere i costi non significa non avere ambizioni, del resto lo dimostrano l’ultima stagione: il terzo posto del Lecco con 911.084 euro arrivato a disputare la semifinale per salire in B contro il Cesena; quarto della Pro Sesto con un monte ingaggi di 992.028 euro, sesto posto della Virtus Verona con 723.979 euro, l’undicesimo posto della Pergolettese con 783.384 euro, il dodicesimo della Pro Patria con 863542 euro.
In altri gironi la Torres 770.482, Fiorenzuola 671.097, Recanatese 637.504, Lucchese 846.878, Picerno 826.895, Pontedera 766.348, Vis Pesaro che ha confermato per la prossima stagione l’ex trainer del Novara Simone Banchieri con 957.415, il Latina 936.299. Solo alcune delle molte società con un monte ingaggi di gran lunga inferiore a quello del Novara che era di 2.795.440 euro, oltre a premi eventualmente previsti per altri 1.327.050 euro.

Servirà quindi ridimensionare le uscite, ma anche poter contare su maggiori entrate da parte degli sponsor storici, auspicando che altri possano arrivare a sostenere il sodalizio calcistico più importante della provincia. Perchè come ha spesso giustamente ripetuto il presidente Ferranti la Serie C: «È un bagno di sangue». Continuare a “dissanguare” una sola persona può portare solamente alla fine del calcio a queste latitudini, perchè di parole e di cordate se ne fanno tante, ma quando è necessario mettere mano al portafogli tutti sono pronti a darsi alla fuga, in particolar modo quelle persone di Novara che evidentemente potrebbero contribuire ad allestire un roster più competitivo.

Ma il calcio è un lusso e come tale non è prescritto dal medico che una persona che non sia appassionata al mondo del pallone debba svenarsi per mettere soldi senza avere stimoli e motivazioni valide per farlo.


Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Guido Ferraro

Guido Ferraro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Novara FC aggrappato al presidente Ferranti. Nessuna cordata “seria” ha dimostrato interesse

Parole e nulla più da parte di presunte cordate per rilevare il Novara, evaporate al momento di mettere mano al portafogli

Il futuro del Novara, salvo clamorosi ed al momento non prevedibili scenari differenti, sarà ancora nelle mani del presidente Massimo Ferranti. L'ingegnere romano in un biennio ha investito cifre rilevanti, prima per far ripartire il calcio a Novara dalla Serie D, dopo l'esclusione dai professionisti nell'estate 2021; ha poi portato gli Azzurri nel campionato di Serie C, concluso al decimo posto finale; una stagione in archivio a Verona contro la Virtus nel primo turno dei play off di girone.

La delusione del proprietario del sodalizio azzurro è stata notevole, dopo l'avvio roboante, primato solitario alla sesta giornata, col sogno del doppio salto dalla Serie D alla Serie B, alla triste realtà di un torneo con troppe battute a vuoto: 18 sconfitte in 40 gare ufficiali. Ma il peggio, per chi ha i colori azzurri nel cuore, sembrava dovesse arrivare col malumore serpeggiante e il pericolo che il presidente Ferranti volesse uscire di scena.

Parole, parole, parole e nulla più da parte di presunte cordate per rilevare il Novara, evaporate al momento di mettere mano al portafogli, come, invece, ha sempre saputo fare, sino ad ora, il presidente Ferranti. Un uomo solo al comando, senza il vero supporto dell'establishment cittadino e della provincia.
Sacrifici che già in passato erano stati fatti da persone esterne al realtà novarese: per citarne alcuni: i presidenti Massimo De Salvo e Giuseppe Resta, non gli unici. Ma il Novara, ancora una volta dovrebbe essere al via del campionato di Lega Pro a fine agosto. Con il presidente Ferranti che ha garantito la domanda di iscrizione entro martedì 20 giugno con la fideiussione di 350 mila euro, oltre ad effettuare una serie di prescrizioni richieste dalla Covisoc, completare il pagamento degli stipendi dovuti fino al 31 maggio a tesserati, dipendenti e collaboratori del settore sportivo.

Con Ferranti ancora saldamente al comando nei prossimi giorni potrebbe esserci un riavvicinamento col in direttore sportivo Simone Di Battista, il manager biellese che ha saputo più di tutti condividere la nuova linea programmatica e di gestione del club, per la stagione 2023-24, che prevede gli introiti attorno al mezzo milione di euro per il minutaggio dei giovani, ma anche una rivisitazione dei costim per la prima squadra e per il settore giovanile. Oltre ad una struttura dirigenziale più snella, col presidente Ferranti che potrebbe assumere anche la carica di direttore generale, come accade in altri club di terza serie.

Contenere i costi non significa non avere ambizioni, del resto lo dimostrano l'ultima stagione: il terzo posto del Lecco con 911.084 euro arrivato a disputare la semifinale per salire in B contro il Cesena; quarto della Pro Sesto con un monte ingaggi di 992.028 euro, sesto posto della Virtus Verona con 723.979 euro, l'undicesimo posto della Pergolettese con 783.384 euro, il dodicesimo della Pro Patria con 863542 euro.
In altri gironi la Torres 770.482, Fiorenzuola 671.097, Recanatese 637.504, Lucchese 846.878, Picerno 826.895, Pontedera 766.348, Vis Pesaro che ha confermato per la prossima stagione l'ex trainer del Novara Simone Banchieri con 957.415, il Latina 936.299. Solo alcune delle molte società con un monte ingaggi di gran lunga inferiore a quello del Novara che era di 2.795.440 euro, oltre a premi eventualmente previsti per altri 1.327.050 euro.

Servirà quindi ridimensionare le uscite, ma anche poter contare su maggiori entrate da parte degli sponsor storici, auspicando che altri possano arrivare a sostenere il sodalizio calcistico più importante della provincia. Perchè come ha spesso giustamente ripetuto il presidente Ferranti la Serie C: «È un bagno di sangue». Continuare a "dissanguare" una sola persona può portare solamente alla fine del calcio a queste latitudini, perchè di parole e di cordate se ne fanno tante, ma quando è necessario mettere mano al portafogli tutti sono pronti a darsi alla fuga, in particolar modo quelle persone di Novara che evidentemente potrebbero contribuire ad allestire un roster più competitivo.

Ma il calcio è un lusso e come tale non è prescritto dal medico che una persona che non sia appassionata al mondo del pallone debba svenarsi per mettere soldi senza avere stimoli e motivazioni valide per farlo.


© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata