Il futuro del Novara inizia a delinearsi. Per la terza stagione consecutiva sotto la gestione del presidente Massimo Ferranti, il sodalizio azzurro nei prossimi giorni ufficializzerà le rescissioni dei contratti in scadenza il 30 giugno 2024 con gli allenatori Marco Marchionni e Roberto Cevoli. Lasciato libero il ds Marcello Pitino, rientrano per fine prestito alle società il difensore Julian Illanes (Avellino), i centrocampisti Patrizio Masini (Genoa, Andrei Marginean (Sassuolo), gli attaccanti Francesco Galuppini (Sudtirol), Dardan Vuthaj (Foggia), Samuele Spalluto (Fiorentina), Francesco Margiotta (Latina). Il nuovo direttore sportivo potrebbe essere Simone Di Battista, ultimo biennio scouting alla Cremonese, ex ds di Fiorenzuola e Borgosesia in Serie D. Tra le priorità le partenze dei difensori Benalouane e Ciancio, il secondo avrebbe intenzione di avvicinarsi a casa, risiede ad Alessandria, in passato ha già indossato la maglia dei “grigi”. Non saranno gli unici casi spinosi da risolvere.
Novara che intende mutare strategia, punterà all’utilizzo dei giovani, massimo cinque under, per poter avere gli introiti del minutaggio, che per i club più virtuosi arriva ad oltre 500mila euro.
Che non significa non poter coltivare velleità di play off, faticosamente raggiunti col decimo posto nella stagione conclusa sabato 22 aprile al “Briamasco” di Trento con la sedicesima sconfitta in 38 giornate di campionato.
Per la squadra che verrà sotto osservazione elementi che abbiano margine di crescita, con un budget inferiore all’ultima tribolata annata, ma che non deve far pensare ad un Novara che non possa coltivare il sogno di essere comunque protagonista, in un campionato dove nel girone A goli azzurri avranno come avversare le neopromosse lombarde: la Giana che risale dopo una sola stagione, i bresciani del Lumezzane che tornano dopo sei anni, i veronesi del Legnago ritornati dopo un solo torneo in Serie D. Molte le squadre confermate, le piemontesi Pro Vercelli e Juvenus Next Gen, le lombarde Albinoleffe, Pergolettese, Pro Patria, Pro Sesto, Renate, le venete Arzignano, Padova e Virtus Verona, i friulani della Triestina, il Trento unica squadra che rappresenta la regione del Trentino Alto Adige, chi tra Lecco, Pordenone e LR Vicenza, impegnate nei play off, o anche tutte, e tre se nessuna riuscirà a salire in Serie B.