Sportivi novaresi in lutto per la scomparsa di Pier Luigi Gabetto

Figlio di Gugliemo, attaccante del Grande Torino morto con i compagni nella sciagura di Superga, giocò anche nel Novara, con il quale conquistò la promozione in serie B nel 1970. Fu poi apprezzato dirigente di settore giovanile

Lutto fra gli sportivi piemontesi. Si è spento oggi all’età di 80 anni Pier Luigi Gabetto, figlio del leggendario Guglielmo, attaccante del Grande Torino scomparso con i compagni di squadra nella sciagura di Superga del 4 maggio 1949.


A livello calcistico mosse i primi passi nel settore giovanile della Juventus, ma non riucì a ricalcare, se non unicamente per il fatto di ricoprire il ruolo di centravanti, le orme del famoso padre. Vestì infatti le maglie di Imperia, Arezzo, Cesena, Perugia, Frosinone e Novara, con la quale raggiunse il suo apice nel campionato cadetto dopo aver contribuito alla vittoria nel torneo di serie C 1969-’70 con la squadra guidata da Carletto Parola.


Le soddisfazioni maggiori le raccolse invece come dirigente sportivo di calcio giovanile, soprattutto in quello granata, dove diventò responsabile, ottenendo successi di prestigio in occasione del Torneo di Viareggio nel 1998 e nella Coppa Italia di categoria l’anno successivo. In entrambi i casi con in panchina Claudio Sala.


Negli anni ’80 aveva inoltre dato vita nel capoluogo piemontese alla Scuola Calcio Gabetto, fucina di tanti campioncini in erba. Al Novara era rimasto molto legato, tanto che non era raro – nel corso delle stagioni buie della C2 – vederlo in tribuna al “Piola”, visto che per un periodo collaborò anche con una società azzurra desiderosa di rilanciarsi. Di lui i tifosi novaresi meno giovani ricordano la sua gentilezza, una profonda umanità, ma soprattutto quel largo sorriso sotto ampi baffi sempre più brizzolati. Gabetto (nella foto un suo ritratto di qualche anno fa accanto a un’immagine nel 1970 con la maglia del Novara) lascia i figli Giulia e Guglielmo e il fratello Sergio, ma soprattutto tanti amici, anche all’ombra della Cupola..

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Sportivi novaresi in lutto per la scomparsa di Pier Luigi Gabetto

Figlio di Gugliemo, attaccante del Grande Torino morto con i compagni nella sciagura di Superga, giocò anche nel Novara, con il quale conquistò la promozione in serie B nel 1970. Fu poi apprezzato dirigente di settore giovanile

Lutto fra gli sportivi piemontesi. Si è spento oggi all’età di 80 anni Pier Luigi Gabetto, figlio del leggendario Guglielmo, attaccante del Grande Torino scomparso con i compagni di squadra nella sciagura di Superga del 4 maggio 1949.


A livello calcistico mosse i primi passi nel settore giovanile della Juventus, ma non riucì a ricalcare, se non unicamente per il fatto di ricoprire il ruolo di centravanti, le orme del famoso padre. Vestì infatti le maglie di Imperia, Arezzo, Cesena, Perugia, Frosinone e Novara, con la quale raggiunse il suo apice nel campionato cadetto dopo aver contribuito alla vittoria nel torneo di serie C 1969-’70 con la squadra guidata da Carletto Parola.


Le soddisfazioni maggiori le raccolse invece come dirigente sportivo di calcio giovanile, soprattutto in quello granata, dove diventò responsabile, ottenendo successi di prestigio in occasione del Torneo di Viareggio nel 1998 e nella Coppa Italia di categoria l’anno successivo. In entrambi i casi con in panchina Claudio Sala.


Negli anni ’80 aveva inoltre dato vita nel capoluogo piemontese alla Scuola Calcio Gabetto, fucina di tanti campioncini in erba. Al Novara era rimasto molto legato, tanto che non era raro – nel corso delle stagioni buie della C2 – vederlo in tribuna al “Piola”, visto che per un periodo collaborò anche con una società azzurra desiderosa di rilanciarsi. Di lui i tifosi novaresi meno giovani ricordano la sua gentilezza, una profonda umanità, ma soprattutto quel largo sorriso sotto ampi baffi sempre più brizzolati. Gabetto (nella foto un suo ritratto di qualche anno fa accanto a un’immagine nel 1970 con la maglia del Novara) lascia i figli Giulia e Guglielmo e il fratello Sergio, ma soprattutto tanti amici, anche all’ombra della Cupola..

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