Stella di bronzo del Coni per gli Amatori Master. «Finalmente anche il Coni si è ricordato di noi, ne siamo molto felici», dice sorridendo il presidente Carlo Delmastro. La stella di bronzo è la prima benemerenza che il Coni consegna al sodalizio novarese.
Siete contenti?
«La gioia è tanta, – dice Delmastro – per fare sport a un certo livello ci vuole tanto impegno; in Italia spesso siamo visti come “pagliaccetti”, come se facessimo qualcosa di poco conto, quando invece è difficile spiegare cosa voglia dire fare sport intenso e quanto fa bene alla testa di ognuno. Siamo stati sbeffeggiati in più occasioni, invece in Europa e nel mondo siamo apprezzati, altrove la cultura dello sport è diversa. Ricordo ancora quando è mancato Mennea, eravamo agli Europei in Spagna: la federazione ha letto in più lingue un comunicato con il pubblico attento ad ascoltare».
Un riconoscimento che arriva dopo 41 di storia…
«Esatto e non so chi altro abbia ricevuto questo riconoscimento, ogni anno siamo sempre tra le prime cinque società italiane per risultati».
Risultati che arrivano da un gruppo affiatato e giovane di mente…
«Oltre al nostro Antonio Nacca, classe 1923, abbiamo Andrea Corvetti di 88 anni, Francesco Paderno di 86, Ernesto Minopoli di 87, più giovane Angelo Battocchio di 83, – dice sorridendo il presidente – un gruppo coeso, pensare che a livello di staffetta abbiamo tutti i record imbattuti».
Qual è il momento più bello che ricorda?
«Ogni anno quando giochiamo le finali italiane di società e si corre per un punteggio che è appunto societario. Quando si sfidano pensano tutti alla prestazione sportiva, sono concentratissimi. Ho tanti ricordi in merito».
Ce ne vuole raccontare almeno uno?
«Certo. Nella nostra società c’era Missoni, il noto stilista, gareggiava con noi. Lo ricordo a una gara qui a Novara, lui faceva i lanci. Era seduto su una panchina, concentrato per la competizione, quando il suo autista lo ha avvicinato per dirgli qualcosa e lui lo ha allontanato perché stava pensando a cosa doveva fare. Al termine è stato Missoni a cercarlo per sapere che cosa voleva dirgli. E’ questo il bello dello sport. Penso anche al nostro Nacca, quando a lui viene chiesto perché fa ancora sport, la sua risposta è semplice: “Perché sto bene!”».
Qual è invece, se c’è, il ricordo meno bello?
«Il Covid senza dubbio. Quando un atleta si ferma a 20, alla ripresa fa magari fatica ma riparte, una persona di oltre 80 anni, non riparte. Non possiamo a questa età permetterci il lusso di fermarci. Nessuno di noi lo ha preso il virus per fortuna, ma preserviamo al meglio la nostra salute. Pensare che quasi ogni giorno Nacca mi chiama per sapere quando usciamo a correre!».