Sveglia alle 4 del mattino: corre un’intera maratona in casa e fa beneficenza

Da diversi anni ormai abita con la famiglia a Cinisello Balsamo, ma le sue radici sono in gran parte a Novara. Solitamente è abituato a portare a casa grandi imprese nei luoghi più particolari del mondo, ma questa volta l’ultramaratoneta Simone Leo ne ha messa a segno a una “senza muoversi” da… casa. Qualche giorno fa il novarese ha percorso una maratona intera, anzi un poco di più, fra le mura della sua abitazione. Sveglia alle 4 del mattino, qualche minuto per ascoltare dentro di sé lo spirito “wild ultra” e trovare la giusta mentalità, vestiti addosso e via, partenza alle 4.25.

«Fino alle 9.25 ho camminato in un circuito da 15 metri utilizzando metà appartamento per non disturbare la famiglia, poi ho allargato a 25 metri fino alla fine della mia gara, alle 13.45». Simone Leo ha prima percorso 1.400 giri giusti e 21 km spaccati, poi ha fatto i rimanenti 21.195 metri per un totale di 848 giri. 42,2 km il finale, poco più in realtà di una maratona intera. Ogni cento giri Leo ha cambiato il senso di marcia, senza mai fermarsi. Una vera impresa, perché se correre è di per sé impegnativo, farlo in uno spazio così ristretto rispetto all’esterno lo è ancora di più. «Sono rimasto a terra per 12 minuti quando ho finito, il giorno dopo avevo un grande mal di gambe, – dice sorridendo – contento di averlo fatto, praticare sport è tutta un’altra cosa, ma visto il periodo è bello anche fare così. E’ pur sempre un’avventura da ricordare».

Una gara sportiva ancor più nobile perché nobile il fine che aveva: una donazione alla Protezione civile di Cinisello Balsamo, cui Leo è molto legato: «Dedico questa corsa al sindaco, avevamo grandi progetti per questa primavera. A pensarci mi spiace molto rimandare, ma è anche vero che ci potremo fare, non bisogna mollare mai e le corse ultra me lo hanno insegnato benissimo».

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Sveglia alle 4 del mattino: corre un’intera maratona in casa e fa beneficenza

Da diversi anni ormai abita con la famiglia a Cinisello Balsamo, ma le sue radici sono in gran parte a Novara. Solitamente è abituato a portare a casa grandi imprese nei luoghi più particolari del mondo, ma questa volta l’ultramaratoneta Simone Leo ne ha messa a segno a una “senza muoversi” da... casa. Qualche giorno fa il novarese ha percorso una maratona intera, anzi un poco di più, fra le mura della sua abitazione. Sveglia alle 4 del mattino, qualche minuto per ascoltare dentro di sé lo spirito “wild ultra” e trovare la giusta mentalità, vestiti addosso e via, partenza alle 4.25. «Fino alle 9.25 ho camminato in un circuito da 15 metri utilizzando metà appartamento per non disturbare la famiglia, poi ho allargato a 25 metri fino alla fine della mia gara, alle 13.45». Simone Leo ha prima percorso 1.400 giri giusti e 21 km spaccati, poi ha fatto i rimanenti 21.195 metri per un totale di 848 giri. 42,2 km il finale, poco più in realtà di una maratona intera. Ogni cento giri Leo ha cambiato il senso di marcia, senza mai fermarsi. Una vera impresa, perché se correre è di per sé impegnativo, farlo in uno spazio così ristretto rispetto all’esterno lo è ancora di più. «Sono rimasto a terra per 12 minuti quando ho finito, il giorno dopo avevo un grande mal di gambe, - dice sorridendo – contento di averlo fatto, praticare sport è tutta un’altra cosa, ma visto il periodo è bello anche fare così. E’ pur sempre un’avventura da ricordare». Una gara sportiva ancor più nobile perché nobile il fine che aveva: una donazione alla Protezione civile di Cinisello Balsamo, cui Leo è molto legato: «Dedico questa corsa al sindaco, avevamo grandi progetti per questa primavera. A pensarci mi spiace molto rimandare, ma è anche vero che ci potremo fare, non bisogna mollare mai e le corse ultra me lo hanno insegnato benissimo».

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