Stagione non a lieto fine per il Tennis Club Piazzano. Dopo la retrocessione della formazione B della D1 maturata la settimana precedente, nell’ultimo weekend anche le altre tre squadre del circolo novarese impegnate nei playoff hanno dovuto abbandonare i rispettivi sogni di gloria.
Partendo dalla serie C maschile, dove sulla carta l’impegno era quello forse più proibitivo alla luce della sconfitta subita sette giorni prima sui campi di casa di via Patti, il Piazzano è stato superato anche a Castellanza dal locale Tennis Time per 3-1. Analoga sorte per le ragazze, che dopo lo stop nella trasferta della settimana precedente in Umbria (con qualche rammarico per il fatto che le partite si erano disputate su un terreno sintetico), sono state sconfitte nuovamente per 2-1 dal Foligno. Le ragazze di Abbagliato dopo il successo per 2-1 di Elisa Viganò nel primo singolare hanno dovuto arrendersi nei match successivi giocati da Ludovica Monterosso e Agnese Zapelli.
Niente salita in B per questi due team, così come è sfumata anche la promozione della squadra A di D1 maschile. Nel decisivo confronto disputato a Verbania i novaresi hanno ceduto al cospetto dei tennisti locali con il punteggio complessivo di 5-1. Per la formazione maschile del circolo del capoluogo del Verbano Cusio Ossola si tratta della terza promozione consecutiva e del ritorno in C dopo alcune stagioni assenza. Un traguardo importante per il sodalizio del lago Maggiore dopo una crisi attraversata alcuni anni fa che lo aveva portato a ripartire quasi da zero.
A margine del confronto di C maschile giocato a Castellanza va infine segnalato un episodio di particolare fair play sportivo da parte del capitano giocatore del Piazzano, Simone Camposeo (nella foto). Nel corso del suo match – e sul punteggio di 1-1 – il giudice arbitro squalificava il suo avversario per una mancanza regolamentare. A difesa del giocatore varesino interveniva però lo stesso novarese: anziché approfittare di una situazione che gli avrebbe consentito un successo a tavolino (e che avrebbe potuto riaprire i giochi dell’intera sfida) chiedeva al direttore di campo di “riammettere” l’avversario e disputare il terzo e decisivo set, poi purtroppo perso. Un atteggiamento che vale forse più di qualsiasi vittoria.