«Tornare nelle palestre? Sarà per tutti noi una rivincita»

«Atleti e combattenti», è questo l’augurio che il campione olimpico novarese ai giochi di Tokyo 1964 Cosimo Pinto rivolge agli sportivi. E con la sua carriera non avrebbe potuto usare un termine diverso: «Io sul ring ho combattuto per molti anni, ora gli sportivi devono rivelarsi atleti e combattenti veri, nel saper aspettare». Come ha stabilito il Coni lo sport è fermo, fino al 3 aprile almeno. E lo sport in generale nel mondo si è e si sta fermando. Le grandi competizioni sono rinviate, gli Europei di Calcio posticipati al 2021, in attesa il Giro d’Italia, le maratone anche. Una scelta determinata che pone al primo posto la salute della persona, prima ancora che dello sportivo. «E’ faticoso, Nella mia carriera non ho mai provato nulla di simile, è qualcosa di unico, – dice il novarese che ha vinto la medaglia nei mediomassimi – tutte le palestre sono chiuse, bisogna stare a casa, ma è importante fare tutto questo per sperare di poter riprendere il prima possibile. Sono anche io a casa mia, ho un giardino dove posso stare, è faticoso per tutti. Ma teniamo duro».

 

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Una fatica che un domani sarà una «rinascita», come dice Mario Armano, altro grande uomo di sport novarese, campione olimpico a Grenoble nel 1968 nel bob a 4. «Tutta questa attesa per gli sportivi sarà una rivincita, – dice Armano – a casa ognuno può fare qualcosa, i faccio i miei esercizi, pedalo in casa per esempio. Certo non posso lanciare il disco e il peso, – continua sorridendo – ma questa voglia diventeranno forza e gioia quando ritornerò in campo». E ai novaresi: «L’augurio che faccio? Di sapere aspettare per trasformare questa grandissima voglia di sport in gioia. Un atleta è un po’ come un toro che scalpita, ecco questo scalpitare sarà la più grande rivincita per tutti noi».

Mario Armano, foto Luis Huayhuas

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«Tornare nelle palestre? Sarà per tutti noi una rivincita»

«Atleti e combattenti», è questo l’augurio che il campione olimpico novarese ai giochi di Tokyo 1964 Cosimo Pinto rivolge agli sportivi. E con la sua carriera non avrebbe potuto usare un termine diverso: «Io sul ring ho combattuto per molti anni, ora gli sportivi devono rivelarsi atleti e combattenti veri, nel saper aspettare». Come ha stabilito il Coni lo sport è fermo, fino al 3 aprile almeno. E lo sport in generale nel mondo si è e si sta fermando. Le grandi competizioni sono rinviate, gli Europei di Calcio posticipati al 2021, in attesa il Giro d’Italia, le maratone anche. Una scelta determinata che pone al primo posto la salute della persona, prima ancora che dello sportivo. «E’ faticoso, Nella mia carriera non ho mai provato nulla di simile, è qualcosa di unico, - dice il novarese che ha vinto la medaglia nei mediomassimi – tutte le palestre sono chiuse, bisogna stare a casa, ma è importante fare tutto questo per sperare di poter riprendere il prima possibile. Sono anche io a casa mia, ho un giardino dove posso stare, è faticoso per tutti. Ma teniamo duro».   [the_ad id="62649"]   Una fatica che un domani sarà una «rinascita», come dice Mario Armano, altro grande uomo di sport novarese, campione olimpico a Grenoble nel 1968 nel bob a 4. «Tutta questa attesa per gli sportivi sarà una rivincita, - dice Armano – a casa ognuno può fare qualcosa, i faccio i miei esercizi, pedalo in casa per esempio. Certo non posso lanciare il disco e il peso, - continua sorridendo – ma questa voglia diventeranno forza e gioia quando ritornerò in campo». E ai novaresi: «L’augurio che faccio? Di sapere aspettare per trasformare questa grandissima voglia di sport in gioia. Un atleta è un po’ come un toro che scalpita, ecco questo scalpitare sarà la più grande rivincita per tutti noi». Mario Armano, foto Luis Huayhuas

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