VakifBank Istanbul – Igor Novara si gioca, anzi no. Il sesto e conclusivo match della fase a gironi di Champions league femminile, originariamente programmato per mercoledì scorso e poi fin da lunedì rinviato di una settimana dalla Cev (la Confederazione europea di pallavolo organizzatrice della manifestazione) in seguito al devastante sisma che ha colpito Turchia e Siria non ha trovato ancora una sua collocazione.
Se la prima decisione, adottata anche alla luce della sospensione di tutte le attività sportive decretata dal governo di Ankara, era stata più che giustificata, subito la Cev si era messa in moto per cercare una soluzione. Sondando entrambe le società sul piatto si erano ventilate due logiche proposte: disputare la partita mercoledì 15 febbraio in campo neutro o addirittura (dopo il match di andata regolarmente giocato al “PalaIgor” lo scorso 10 gennaio) nuovamente a Novara. Ipotesi accolta in un primo momento anche dallo stesso club turco. Invece, stando al “si dice”, la società di Istanbul avrebbe cambiato idea.
Logica una certa irritazione che sta circolando nell’ambiente della società novarese, alle prese con l’ennesimo intoppo stagionale, questa volta di natura logistica e non dipendente dalla sua volontà. Uno “slittamento” di questo impegno (e a questo punto anche di tutto il futuro programma della Champions) finirebbe per complicare il già fitto calendario delle prossime settimane. Vale la pena ricordare che tanto la Igor quanto il VakifBank sono già qualificate per il tabellone finale della manifestazione. La partita da giocare sulle rive del Bosforo servirà unicamente a stabilire la prima (al momento la turca, anche alla luce del 3-0 ottenuto a Novara) e la seconda della Pool C; aspetto non irrilevante, stante il fatto che la vincitrice del girone verrebbe ammessa direttamente ai quarti di finale del tabellone conclusivo della manifestazione, mentre la seconda sarebbe chiamata ad affrontare un turno in più. E la squadra turca, che si è in parte complicata da sola la vita perdendo in casa 3-2 il match con le tedesche del Potsdam, non si sentirebbe forse più in una posizione blindata…