Volley, dopo due anni la Nations league è tornata azzurra!

L'Italia di Velasco supera anche il Giappone nella finalissima e bissa il successo nella manifestazione ottenuto in Turchia nel 2022. Terzo posto per la Polonia di Lavarini (3-2 al Brasile nel match per il bronzo)

Dopo gli uomini, dopo la “generazione di fenomeni”, è la volta delle donne. L’Italia di Julio Velasco torna a salire sul gradino più alto del podio della Nations league (nella foto FIPAV). Due anni dopo l’impresa di Ankara le azzurre sono tornate ad aggiudicarsi la manifestazione con un percorso quasi “netto”, superando anche nella finalissima di oggi il Giappone in quattro set (25-17, 25-17, 21-25 e 25-20). Nipponiche che nella semifinale di ieri erano riuscite ad avere la meglio al tie-break nei confronti del Brasile, formazione verdeoro sicuramente la più delusa di questa “Finale a otto” giocata a Bangkok. Le sudamericane, giunte in Thailandia come testa di serie numero 1, non solo sono state estromesse dalle nipponiche dal match per la medaglia d’oro, ma nella gara per il bronzo sono state ancora una volta superate dopo conque set dalla Polonia di Stefano Lavarini.


Il successo dell’Italia è arrivato al termine di un’altra prestazione strepitosa, che ha stroncato lo spirito combattivo delle avversarie nei primi due set. Qualche passaggio a vuoto nella terza frazione ha consentito alle asiatiche di rientrare in partita, ma è stato un attimo. Ripresi i ritmi giusti in battuta, nella fase muro difesa e in attacco, Danesi e compagne non hanno lasciato scampo alle giapponesi, chiudendo con un meritato 3-1.


Un successo del gruppo, ma anche del tecnico italo – argentino, al quale sono bastati pochi mesi di lavoro e la preziosa collaborazione del suo staff con i collaboratori Massimo Barbolini e Lorenzo Bernardi, per rimettere insieme un puzzle vincente e consentire a questo punto all’Italia – alla luce di tutti questi risultati – si issarsi in vetta al ranking mondiale e di presentarsi al torneo olimpico se non come la favorita sicuramente tra le più accreditate a salire nuovamente su podio.


Si parte con la novità di Degradi in banda insieme a Sylla nel 6+1. Per il resto regia affidata a Orro con Egonu opposto; Danesi e Fahr sono le centrali e De Gennaro il libero. Italia subito avanti con Egonu, Sylla (dopo una triplice difesa di Gennaro) e un attacco out di Wada (3-0). Degradi e Fahr (entrambe a muro) replicano al tentativo di rientro delle nipponiche (7-4). Le ragazze di Velasco controllano e spingono (11-6 e 16-10). Il Giappone prova a replicare con Ishikawa e Yamada (18-13) ma il margine di vantaggio è rassicurante (mani out di Sylla per il 20-15). Primo set in discesa, concluso 25-17 grazie a due errori in attacco delle asiatiche.


Giappone più intraprendente dopo i primi scambi della seconda frazione (1-3), ma ci pensano Degradi ed Egonu a ribaltare la situazione (5-3). Il margine è ridotto (11-9 dopo un’azione chiusa da Yamada), ma ci pensa la solita Egonu (muro e diagonale da zona 2) a timbrare il 13-9. Il break azzurro rimane aperto sempre grazie a Degradi e all’opposto di Milano sino al 18-9. Il Giappone tenta di “ricucire” con Hayashi (20-13), ma l’Italia contiene e ottiene la palla del 2-0 con Sylla, capitalizzata al primo tentativo da Degradi per un nuovo 25-17.


Solida partenza un po’ con il freno a mano tirato anche nel terzo parziale per l’Italia, ma basta innescare Egonu per trovare il 3-3. Degradi firma il +2 (6-4), ma le asiatiche sfruttano qualche imprecisione italiana per mettere in atto il sorpasso (9-10 e poi 12-15 con una pipe di Koga e una parallela di Inoue). E’ un momento no per l’Italia (13-17), che tuttavia prova riportarsi sotto con Sylla ed Edonu (16-18). Uno “squillo” di Danesi sembra essere il segnale giusto ma Bosetti (subentrata a Degradi) prima trova un bel punto, poi tradisce in ricezione (18-22), riscattandosi subito dopo con una diagonale stretta (20-22). Ci prova anche Antropova ma un errore di Sylla e poi uno dell’opposto di Scandicci danno il 21-25 che prolunga il match.


Italia subito più concentrata delle avversarie nel quarto gioco (3-1). Fahr a muro e con un primo tempo sigla il +3 (5-2). Torna in cattedra Egonu, imitata da Orro (muro della regista per il 7-2). Le azzurre capiscono che è il momento per insistere (8-4), anche se il punteggio progredisce grazie a regali reciproci (9-6). Danesi e Sylla ampliano il margine (11-6 e poi 14-8), imitate da Bosetti e Antropova (18-13). Il secondo opposto mette a terra un pesante pallone da zona 2 (20-14). Il Giappone non ha ancora alzato bandiera bianca (primo tempo di Araki e attacco di Wada per il 21-18). Come al solito a togliere le castagne dal fuoco ci pensa Egonu: due attacchi da zona 2 valgono il 23-18, poi Bosetti trova una delle sue “palle spinte” che valgono il match e non solo (24-19). Il primo tentativo è sprecato con un errore al servizio ma al secondo è un muro di Fahr a valere l’oro grazie al 25-20.

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Luca Mattioli

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Volley, dopo due anni la Nations league è tornata azzurra!

L’Italia di Velasco supera anche il Giappone nella finalissima e bissa il successo nella manifestazione ottenuto in Turchia nel 2022. Terzo posto per la Polonia di Lavarini (3-2 al Brasile nel match per il bronzo)

Dopo gli uomini, dopo la "generazione di fenomeni", è la volta delle donne. L'Italia di Julio Velasco torna a salire sul gradino più alto del podio della Nations league (nella foto FIPAV). Due anni dopo l'impresa di Ankara le azzurre sono tornate ad aggiudicarsi la manifestazione con un percorso quasi “netto”, superando anche nella finalissima di oggi il Giappone in quattro set (25-17, 25-17, 21-25 e 25-20). Nipponiche che nella semifinale di ieri erano riuscite ad avere la meglio al tie-break nei confronti del Brasile, formazione verdeoro sicuramente la più delusa di questa “Finale a otto” giocata a Bangkok. Le sudamericane, giunte in Thailandia come testa di serie numero 1, non solo sono state estromesse dalle nipponiche dal match per la medaglia d'oro, ma nella gara per il bronzo sono state ancora una volta superate dopo conque set dalla Polonia di Stefano Lavarini.


Il successo dell'Italia è arrivato al termine di un'altra prestazione strepitosa, che ha stroncato lo spirito combattivo delle avversarie nei primi due set. Qualche passaggio a vuoto nella terza frazione ha consentito alle asiatiche di rientrare in partita, ma è stato un attimo. Ripresi i ritmi giusti in battuta, nella fase muro difesa e in attacco, Danesi e compagne non hanno lasciato scampo alle giapponesi, chiudendo con un meritato 3-1.


Un successo del gruppo, ma anche del tecnico italo – argentino, al quale sono bastati pochi mesi di lavoro e la preziosa collaborazione del suo staff con i collaboratori Massimo Barbolini e Lorenzo Bernardi, per rimettere insieme un puzzle vincente e consentire a questo punto all'Italia – alla luce di tutti questi risultati – si issarsi in vetta al ranking mondiale e di presentarsi al torneo olimpico se non come la favorita sicuramente tra le più accreditate a salire nuovamente su podio.


Si parte con la novità di Degradi in banda insieme a Sylla nel 6+1. Per il resto regia affidata a Orro con Egonu opposto; Danesi e Fahr sono le centrali e De Gennaro il libero. Italia subito avanti con Egonu, Sylla (dopo una triplice difesa di Gennaro) e un attacco out di Wada (3-0). Degradi e Fahr (entrambe a muro) replicano al tentativo di rientro delle nipponiche (7-4). Le ragazze di Velasco controllano e spingono (11-6 e 16-10). Il Giappone prova a replicare con Ishikawa e Yamada (18-13) ma il margine di vantaggio è rassicurante (mani out di Sylla per il 20-15). Primo set in discesa, concluso 25-17 grazie a due errori in attacco delle asiatiche.


Giappone più intraprendente dopo i primi scambi della seconda frazione (1-3), ma ci pensano Degradi ed Egonu a ribaltare la situazione (5-3). Il margine è ridotto (11-9 dopo un'azione chiusa da Yamada), ma ci pensa la solita Egonu (muro e diagonale da zona 2) a timbrare il 13-9. Il break azzurro rimane aperto sempre grazie a Degradi e all'opposto di Milano sino al 18-9. Il Giappone tenta di “ricucire” con Hayashi (20-13), ma l'Italia contiene e ottiene la palla del 2-0 con Sylla, capitalizzata al primo tentativo da Degradi per un nuovo 25-17.


Solida partenza un po' con il freno a mano tirato anche nel terzo parziale per l'Italia, ma basta innescare Egonu per trovare il 3-3. Degradi firma il +2 (6-4), ma le asiatiche sfruttano qualche imprecisione italiana per mettere in atto il sorpasso (9-10 e poi 12-15 con una pipe di Koga e una parallela di Inoue). E' un momento no per l'Italia (13-17), che tuttavia prova riportarsi sotto con Sylla ed Edonu (16-18). Uno “squillo” di Danesi sembra essere il segnale giusto ma Bosetti (subentrata a Degradi) prima trova un bel punto, poi tradisce in ricezione (18-22), riscattandosi subito dopo con una diagonale stretta (20-22). Ci prova anche Antropova ma un errore di Sylla e poi uno dell'opposto di Scandicci danno il 21-25 che prolunga il match.


Italia subito più concentrata delle avversarie nel quarto gioco (3-1). Fahr a muro e con un primo tempo sigla il +3 (5-2). Torna in cattedra Egonu, imitata da Orro (muro della regista per il 7-2). Le azzurre capiscono che è il momento per insistere (8-4), anche se il punteggio progredisce grazie a regali reciproci (9-6). Danesi e Sylla ampliano il margine (11-6 e poi 14-8), imitate da Bosetti e Antropova (18-13). Il secondo opposto mette a terra un pesante pallone da zona 2 (20-14). Il Giappone non ha ancora alzato bandiera bianca (primo tempo di Araki e attacco di Wada per il 21-18). Come al solito a togliere le castagne dal fuoco ci pensa Egonu: due attacchi da zona 2 valgono il 23-18, poi Bosetti trova una delle sue “palle spinte” che valgono il match e non solo (24-19). Il primo tentativo è sprecato con un errore al servizio ma al secondo è un muro di Fahr a valere l'oro grazie al 25-20.

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