All’ultimo respiro la Igor riesce ad alzare la Wevza Cup e ottenere così il “pass” per la Challenge. Il successo è maturato al tie-break sulle tedesche della Rote Raben Vilsbiburg dopo che le azzurre (per l’occasione in maglia bianca) si erano portate sul 2-0, per poi subire il ritorno delle avversarie. Nel decisivo quinto gioco capitan Chirichella e compagne sono riuscite a prevalere 16-14 dopo aver annullato due palle match alle bavaresi, che si erano presentate a questo appuntamento anche loro a punteggio piano.
A discapito di tante avversità che hanno colpito la squadra dal punto di vista fisico nell’ultimo periodo, al di là dell’assenza delle tre “nazionali” (Bosio, Danesi e Fersino), dell’ormai non recuperabile Orthmann, coach Lorenzo Bernardi si è ritrovato con una rosa ridotta davvero all’osso, perché a fornte del recupero di Bosetti proprio alla vigilia della manifestazione all’indisponibilità di Durul, si è aperto un nuovo “buco” domenica mattina di fronte a un problema agli addominali avvertito da Akimova. Quasi forzato a questo punto l’utilizzo di Szakmary (out nei primi due match per un mal di schiena) nel ruolo di opposto, seppur a… mezzo servizio. Di conseguenza il 6+1 iniziale vede la giovane Del Freo a formare la diagonale con Bertolucci; Bonifacio e Chirichella sono le centrali, Bosetti e Buijs le bande con De Nardi libero. L’inizio sembra essere incoraggiante per Novara (5-3 con Chirichella), poi qualche imperfezione nella metà campo Igor, condita da una ricezione non sempre all’altezza (37% quella positiva e solo 21% quella perfetta in questo primo set), porta le tedesche addirittura avanti (7-8 e 9-12 dopo un ace di Stuut). Ci vuole un servizio vincente di Del Freo per ritrovare la parità a quota 12. Dopo il primo, sospirato vantaggio messo a segno da Chirichella, debutto nella manifestazione per Greta Szakmary (dentro per Del Freo) e Igor che sembra voler innestare le marce alte (18-14 ancora con la capitana). E’ ancora presto, perché Vilsbiburg si rivela un osso particolarmente duro: ci vogliono Buij e Bosetti per frenare il riavvicinamento delle ospiti (21-17). Pur soffredo (la Rote Raben riesce a risalire sino al -1), la Igor chiude la frazione d’apertura nel segno dell’olandese (25-22).
Ancora Buijs protagonista del primo punto del secondo set, ma poi è Vilsbiburg a schizzare sul 2-4. Bosetti “timbra” il pareggio e suona la carica per un break che vale il +4 (9-5 con gioco fermato dalla panchina tedesca). Il divario aumenta (Buijs “doppia” le avversarie, 14-7), Bosetti trasforma un salvataggio in un punto quasi incredibile sottolineato dagli applausi del pubblico (17-10) e le misure sono ormai prese (20-12 e 22-14). Come in precedenza, però, mai fidarsi delle tedesche, che riescono a rosicchiare qualcosa prima del 25-20 messo a segno da Chirichella.
Solita partenza a rilento di Novara anche nel terzo gioco (4-6); Bosetti e Buijs trovano l’aggancio a quota 9 prima di un nuovo “strappo” da parte della Rote Raben (10-13 e tempo chiesto questa volta chiamato da Bernardi). Stringendo i denti la Igor cerca di non farsi sfuggire le avversarie (16-18 di Buijs) ma sembra apparire a corto di fiato. Dopo un altro time auto chiesto dalla panchina azzurra (sul 17-22), scatta una imperiosa rimonta (21-22); ace della solita Stuut e tedesche che accorciano le distanze (22-25).
Parte forte la Igor nel quarto gioco (5-1 e 7-3, con Bartolucci che riesce a improvvisarsi anche attaccante), ma Vilsbiburg non molla e pareggia. Ci vuole un ace di Chirichella e un muro di Bosetti per rimettere il naso davanti (10-7 e, dopo un break delle tedesche, 13-12). Il match si trascina punto a punto, poi la Rote Raben trova uno scatto (17-20). Sull’asse Buijs – Bosetti sembra potersi concretizzare la rimonta, ma il tentativo novarese si ferma al 21-24 che manda le due squadre al tie-break.
E’ Buijs ad aprire le danze nel “set corto”, ma si gioca ormai con la spia della riserva accesa (4-4). Spremendo le ultime energie la Igor trova la forza per scattare grazie anche a un attacco di seconda di Bartolucci (7-4). E’ poi ancora l’olandese a mandare le squadre al cambio di campo sul +4 (8-4). La gara sembra essere in discesa (12-8), ma un’incredibile sequenza porta le tedesche dal -4 al +1 (12-13). Chirichella annulla due match point della Rote Raben (14-14), poi Buij trasforma il sogno in realtà per il 16-14 conclusivo, bagnando una prestazione super (42 punti, 49% in attacco) per un meritato titolo di Mvp.
Al terzo posto della manifestazione si sono classificate le svizzere della Volleyball Academy di Zurigo (nella foto sotto), capaci di avere ragione nel primo match di oggi, di fatto una “finalina” per il bronzo, delle francesi del Terville. La ticinese Chiara Ammirati e compagne si sono imposte anche loro al tie-break 17-15 al termine di una gara altalenante durata oltre 2 ore dopo essere state sotto due set a uno e aver recuperato uno svantaggio (18-21) nella quarta frazione.
Volleyball Academy Zurigo – Terville FO 3-2
(16-25 / 25-22 / 22-25 / 25-21 / 17-15)
Zurigo: Wenger, Payà (L1), Kjosas 2, Maeder 22, Giroud 8, Schibli (L2) ne, Kellenberger 7, Ammirati 25, Mico 4, Rodriguez ne, Luth 3, Zingg 3, Lohrer 1, Stewart ne. All.: Ilic.
Terville: Sidibe 2, Louessard 5, Sanchez (L1), Kosonen 12, Lindgren 18, Perez Rosas 12, Baklouti (L2), Herbin Baker ne, Kalt 3, Dia 9, Ovanesian, Kullkova 13, Taofifenus 1, Szucs 5. All.: Pitou.
Arbitri: Piana (Italia) e Alburdeini (Germania).
Igor Gorgonzola Novara – Rote Raben Vilsbiburg 2-2
(25-22 / 25-20 / 22-25 / 21-25 /
Igor: Szakmary, Cantoni ne, Guidi, Bartolucci 4, De Nardi (L1), Buijs 42, Bosetti C. 23, Chirichella 15, Del Freo 1, Bonifacio 7, Durul ne, Akimova ne. All.: Bernardi.
Vilsbiburg: Nestler (L2), Soto 12, Spanou 24, Klein Lankhorst 8, Bergmann 4, Salkute 26, Bauer (L1), Stuut 15, Kohn. All.: Garcia Diaz.
Arbitri: Enkerli (Svizzera) e Jacob (Francia).
Wevza Cup 2023
Ultima giornata (24 settembre): Volleyball Academy Zurigo – Terville FO 3-2; Igor Gorgonzola Novara – Rote Raben Vilsbiburg 3-2.
Classifica finale: .Igor Gorgonzola Novara p. 8; Rota Raben Vilsbiburg p. 7; Volleyball Academy Zurigo p. 2; Terville FO p. 1.