La parola “scaramanzia” non viene usata, forse per pudore, forse perché sono sempre tanti quelli che si trincerano dietro il classico “io non ci credo, però…”. Sta di fatto che un anno fa di questi tempi la Fipav scelse proprio il “Pala Igor” come impianto per tenere a battesimo la Nazionale femminile appena affidata a Julio Velasco. Una scelta che portò bene, visto che quell’amichevole con la Svezia fu il trampolino di lancio per un’estate che vide Anna Danesi (investita dei gradi di capitana in quell’occasione) e compagne trionfare prima nella Nations League e poi nel Torneo Olimpico di Parigi.
Dodici mesi dopo perché allora non riprovarci? Cambiano in parte gli obiettivi a medio – lungo termine (ci sarà l’oro da difendere nella Nations League ma il bersaglio grosso sara rappresentato dai Mondiali in Thailandia), ma ancora una volta sarà l’impianto novarese ad ospitare la prima gara dell’Italia il prossimo 8 maggio in un’amichevole con la Germania. Mancheranno ovviamente le “big” di Conegliano e Milano, che solo qualche giorno prima si saranno affrontate nella Final Four di Champions a Istanbul, ma per gli appassionati sarà l’occasione per rivedere tante promettenti giocatrici già ammirate durante il campionato.
Per una stagione (quella della Nazionale) che si apre, un’altra è ufficialmente andata agli archivi. La Igor, nel corso di una serata conviviale tenutasi venerdì alla “Staffa” di Marano Ticino (foto Santi), ha ha fatto il bilancio di un’annata positiva, impreziosita dalla conquista della Coppa Cev e una serie di semifinale scudetto che ha visto le novaresi interrompere l’imbattibilità di Conegliano.
«La Coppa Cev era il trofeo che mancava – ha detto padron Fabio Leonardi davanti a un folto gruppo di ospiti – Adesso possiamo dire di aver fatto il “triplete” e non era affatto scontato», poi i ringraziamenti a coach Lorenzo Bernardi e al suo staff, un tuffo nel passato di quando il progetto Igor sembrava solo una scommessa.
Presenti tutte le quattordici ragazze del “roster”, metà delle quali lasceranno Novara. Chi dopo diverse stagioni come Eleonora Fersino e Francesca Bosio. Entrambe andranno a Milano, il libero voluta dal tecnico (anche lui ex) Stefano Lavarini, la regista finita all’interno di un “traffico” internazionale che porterà la regista della Nazionale Alessia Orro al Fenerbahce. Sempre all’ombra della Madonnina approderà (come vice di Egonu) Vita Akimova, mentre Valentina Bartolucci tornerà nella natia Pesaro giocando per Vallefoglia.
Ci sono poi quelle che se ne vanno dopo un solo anno. E’ il caso di Francesca Villani (la banda toscana si riavvicina a casa andando a giocare a Firenze, sponda Bisonte), Alessia Mazzaro (la centrale di Saronno dovrebbe finire a Perugia) e la serba Maya Aleksic, che chiude la sua triennale esperienza nel campionato italiano (due anni a Vallefoglia e uno a Novara) per andare a giocare in quello turco.
Però ci sono anche diversi punti fermi, come le centrali Sara Bonifacio e Federica Squarcini, il libero Giulia De Nardi, le schiacciatrici Lina Alsmeir e Mayu Ishikawa, l’opposto Tylor Mims, ma soprattuto la collega di reparto, la russa Tatiana Tolok, autentica sorpresa positiva in generale di tutta l’annata ma anche nei recenti playoff.
«Sono soddisfatta di questa mia esperienza nel campionato italiano – ha detto la giocatrice di Orenburg – Ho notato tante differenze nel livello di gioco e nel ritmo delle partite. Alla fine siamo riuscite a vincere la Coppa Cev, che era il nostro obiettivo principale. La differenza maggiore che ho potuto riscontrare ha riguardato la velocità della palla e il ritmo di gioco».