E’ sicuramente il big match del turno odierno di campionato quello che andrà in scena oggi pomeriggio alle 18 (diretta televisiva su Sky Sport e Volleyballworld e direzione arbitrale affidata alla coppia Lot – Curto) all’Arena di Monza fra la Vero Volley Milano e la Igor Novara. Una sfida che nelle ultime stagioni ha quasi assunto un ruolo di classica e alla quale entrambe le formazioni si presentano reduci da un vincente debutto in Champions: le azzurre martedì contro le tedesche del Potsdam, le lombarde la sera dopo contro le ucraine del Dnipro.
Nell’attuale campionato la squadra di coach Gaspari occupa in questo momento la seconda piazza con 24 punti (due in più di Novara) ed è reduce da due successi consecutivi ottenuti contro altre due piemontesi, Cuneo e Chieri, che di fatto hanno cancellato lo stop contro Conegliano (unica sconfitta finora subita dalle milanesi). A questo appuntamento la Vero Volley si presenta al completo, compresa l’ultima arrivata Jordan Larson. Dall’altra parte della rete ci sarà la solita Igor ancora priva di Adams e ormai definitivamente di Poulter, con la regia ancora una volta affidata alla sempre più convincente Ilaria Battistoni.
«Sarà una partita tosta e combattuta, da vivere con aggressività e lucidità dal primo all’ultimo scambio – ha detto proprio la palleggiatrice marchigiana – Affrontiamo una squadra forte, completa e in salute e con cui nell’ultimo trienio ci siamo confrontati costantemente. Loro si sono ulteriormente rinforzate e stanno giocando bene; noi veniamo da una serie di difficoltà nelle quali siamo riuscite a tirare fuori il nostro carattere, tanto da aver vinto due partite con Perugia e Potsdam che potevano essere molto complicate. Sappiamo che non sarà facile, ma faremo di tutto per cercare di ottenere un risultato positivo. Servirà tanto cinismo, specie nei momenti cruciali della partita».
Gara quindi dall’esito incerto, come si stanno rivelando tanti confronti di questo scorcio finale del girone d’andata del campionato. Come avvenuto nell’anticipo di ieri sera, con Bergamo capace di espugnare la “tana” di Chieri.