L’attesa per la grande sfida è finita. Dimenticata la “scoppola” di Scandicci, la Igor (nella foto di Santi) è da martedì a Mosca dove oggi pomeriggio alle 17 italiane (le 19 locali) si giocherà contro la Zvk Dinamo dell’ex Elitsa Vasileva la leadership della Pool C di Champions League. Il terzo turno, apertosi l’altro ieri con la vittoria in tre set del Thy Istanbul su Liberec, prevede infatti lo scontro fra le formazioni che vantano due successi conseguiti nelle prime giornate, anche se Chirichella e compagne sono considerate le uniche a punteggio pieno, mentre di Kostantin Ushakov sono accreditate di 5 punti, avando infatti superato l’ex compagine di Ebrar Karakurt al tie-break.
La Dinamo, una vera e propria “big” del volley femminile nel suo Paese (20 scudetti al suo attivo, fra il periodo sovietico e quello russo), si è decisamente rinnovata per la corrente stagione, avendo diverse sue atlete dello scorso campionato (concluso al secondo posto) iniziato a militare proprio nel torneo italiano (Klimets a Roma, Kuznetsova a Cuneo, Scherban a Casalmaggiore e Pereira a Scandicci), mentre hanno compiuto il percorso inverso, oltre alla già citata Vasileva (da Scandicci), anche Begich (Vero Volley Monza). Altre nuove sono la palleggiatrice Anufrienko (dalla Dinamo Metar), l’opposto Khaletskaya e la schiacciatrice Pipunyrova (entrambe da Krasnodar), l’altro martello Simonenko (dal Proton), la centrale Polyakova (dal Leningradka), alle quali si è aggiunta la pari ruolo, ex “bustocca”, Lyubushkina, che ha ripreso la maglia bianco-blu dopo una breve interruzione.
Per la Igor, alla sua prima esperienza di Champions in terra russa, un impegno decisamente difficile, ma non impossibile. Anzi, il coach azzurro Stefano Lavarini non si aspetta «una partita complicata dal punto di vista tattico ma sicuramente difficile dal punto di vista tecnico». La Dinamo, ha ricordato il tecnico omegnese, «è un complesso molto fisico, con un’altezza di colpi e di muro importante, che può mettere in difficoltà qualsiasi squadra». Quale potrebbe essere la mossa vincente? «Dovremo essere bravi a mettere in campo tutte quelle che sono le nostre abilità sul piano tecnico e tattico, tenendo alta la qualità della difesa ma anche del primo tocco in fase di cambio palla. Cosa che ci permetterebbe di dare velocità al gioco di attacco e di rendere la vita difficile al loro muro».