Alcuni anni dopo l’ultima volta, prima della pandemia, la Igor è tornata a presentarsi alla città al Coccia. La consueta passerella della squadra in vista della stagione, che inizierà domenica pomeriggio con il match interno contro la “matricola” Macerata, ha ricevuto nuovamente l’abbraccio della città nel suo principale teatro.
Un famoso presentatore televisivo avrebbe detto: dove eravamo rimasti? Alla Champions vinta ormai tre anni fa nella magica notte di Berlino. E’ dunque tempo di ricominciare «ad alzare un trofeo», come ha auspicato alla fine, in barba alla scaramzia, il patron Fabio Leonardi. Tutti l’hanno pensato ma lui è stato l’unico a dirlo: le ambizioni sono immutate e la speranza è che «il Coccia torni a portare fortuna».
La serata, presentata dalla giornalista novarese Simona Arrigoni e dal collega Roberto Prini, “voce” pallavolistica di Sky che ha accompagnato le fatiche della ragazze della nostra Nazionale («Qualcosa come venticinque partite…») lungo tutta l’estate, prima con la vittoriosa Nations league e poi il Mondiale concluso con il “bronzo”, ha visto inizialmente sfilare le autorità. Dal vicepresidente della giunta regionale Fabio Carosso, che ha sottolineato la crescita del movimento femminile piemontese (che quest’anno avrà ben quattro squadre nella massima serie, oltre a Novara anche Cuneo, Chieri e la neo promossa Pinerolo), al presidente della Provincia Federico Binatti, che da primo cittadino trecatese non ha mancato di ricordare come la Igor, attraverso l’Agil di suor Giovanna Saporiti, proprio nella località vicina abbia le sue radici e continui a rimanere sede operativa del settore giovanile. E naturalmente il sindaco di Novara Alessandro Canelli, che ha evidenziato come il “progetto Igor – Agil” rappresenti un importante veicolo sociale.
Poi la sfilata della squadra al completo, o quasi. Mancava la nuova palleggiatrice, la statunitense Jordyn Poulter (è attesa in città proprio alla vigilia del primi match di campionato), ma tutte le altre erano presenti, a cominciare dalle cinque “azzurre” reduci dalla rassegna iridata terminata lo scorso sabato. Le più acclamate sono state le “veterane”, capitan Cristina Chirichella (alla sua ottava stagione in maglia novarese) e la sua “vice” Caterina Bosetti. «Siamo tornate a casa dopo una lunga estate con la Nazionale. Vogliamo arrivare assolutamente in alto», ha detto la centrale napoletana, mentre anche la schiacciatrice bustocca si è augurata «di vincere tanto dopo le emozioni vissute con la maglia dell’Italia».
Non poteva certo mancare il tecnico Stefano Lavarini, che dopo aver portato la Corea del Sud al quarto posto alle Olimpiadi dello scorso anno, nel recente Mondiale ha guidato la Polonia sino ai quarti di finale, traguardo che quella selezione non raggiungeva da sesant’anni. Lui ha parlato di un torneo come quello italiano «molto equilibrato e che affronteremo con tanto entusiamo, Le ambizioni non mancano». E domenica si comincia…