Volley: l’Italia delle “seconde linee” non delude. Anche la Serbia finisce ko

Il decimo successo delle azzurre, in formazione nuovamente sperimentale, nell'ultimo impegno della Pool di Fukuoka regala il momentaneo secondo posto nella classifica della VLN

L’Italia chiude la Pool di Fukuoka superando anche la Serbia 3-1 (nella foto FIPAV), conquistando il decimo successo in National league, chiudendo così imbattuta la sua trasferta giapponese in attesa dell’atto conclusivo della manifestazione a Bangkok. Una vittoria che vale al momento il secondo posto nella classifica generale, ma per definire la “griglia” della “Finale a otto” in programma nella capitale thailandese, bisognerà attendere l’esito di Polonia – Cina e Turchia – Brasile. In ogni caso si tratta di una posizione favorevole anche in ottica del sorteggio per i gironi del torneo di Parigi.


Quella fra Italia e Serbia è stata definita dagli addetti ai lavori una sfida fra “seconde linee” (diverse sono state infatti le assenti eccellenti da entrambi i lati della rete), ma se il tecnico azzurro Julio Velasco e i suoi collaboratori erano alla ricerca di risposte positive, queste le hanno sicuramente trovate nel match odierno, con tante giocatrici finora meno utilizzate che hanno dimostrato di poter essere valide e affidabili alternative, pur nel conteso di una partita infarcita da troppi errori gratuiti. A livello individuale titolo di top scorer diviso fra Antropova e Degradi con 18 punti, ma non può non essere segnalata anche la prestazione di Sara Bonifacio (10 punti per lei).


Al via Velasco propone Cambi in regia e Antropova opposto; Bonifacio e Lubian sono le centrali, Giovannini e Degradi le bande con De Gennaro libero. Dopo un prolungato botta e risposta due ace della schiacciatrice di Vallefoglia e una serie di errori serbi spingono avanti l’Italia (13-10). Sale in cattedra anche Bonifacio (primo tempo e muro della centrale di Alba per il 15-12), ma tutto il gruppo azzurro è compatto nel respingere i tentativi di rimonta delle avversarie sino ai due punti conclusivi della prima frazione firmati da Antropova e Degradi (25-20).


Partono meglio le serbe nel secondo set (1-4 grazie anche ai muri di Malesevic e Cikuc), agevolate da una serie di imprecisioni nella metà campo azzurra (3-8). Le ragazze di Velasco provano a reagire, ma tutta la frazione è caratterizzata da enormi difficoltà nel mettere a terra il pallone. Due punti consecutivi di Antropova accorciano le distanze (17-22) ma poi è proprio un errore dai nove metri dell’opposto di Scandicci a suggellare il pareggio della Serbia (20-25).


Terzo gioco all’insegna di un iniziale equilibrio (8-8), poi l’Italia riesce a mettere il naso davanti (primo tempo di Bonifacio ed errore di Bukilic per il 10-8). Un muro della “igorina” vale il +3 (14-11), brava a riptersi con un altro “block” vincente (17-15). Degradi firma quello che potrebbe essere lo “strappo” decisivo (23-19) ma la Serbia riesce a impattare con Malesevic. Ancora Degradi trova il set point, capitalizzato da un attacco out di Bukilic per un sofferto 25-23.


Antropova, Giovannini e Bonifacio tengono a galla l’Italia dopo i primi scambi della quarta frazione (4-5), poi le azzurre riescono a mettere la freccia con un bel break (8-5). Altri due punti di Bonifacio valgono l’11-9, ma tutta la squadra riesce finalmente ad esprimersi al meglio, allungando ulteriormente (ace di Cambi per il 15-9). Torna sotto la Serbia (18-16), prontamente respinta da Antropova (23-19). L’ultimo acuto delle balcaniche è di Ivanovic (23-21), poi tre errori consecutivi in battuta fanno calare il sipario sul 25-22: 3-1 per l’Italia.

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Volley: l’Italia delle “seconde linee” non delude. Anche la Serbia finisce ko

Il decimo successo delle azzurre, in formazione nuovamente sperimentale, nell’ultimo impegno della Pool di Fukuoka regala il momentaneo secondo posto nella classifica della VLN

L'Italia chiude la Pool di Fukuoka superando anche la Serbia 3-1 (nella foto FIPAV), conquistando il decimo successo in National league, chiudendo così imbattuta la sua trasferta giapponese in attesa dell'atto conclusivo della manifestazione a Bangkok. Una vittoria che vale al momento il secondo posto nella classifica generale, ma per definire la “griglia” della “Finale a otto” in programma nella capitale thailandese, bisognerà attendere l'esito di Polonia – Cina e Turchia – Brasile. In ogni caso si tratta di una posizione favorevole anche in ottica del sorteggio per i gironi del torneo di Parigi.


Quella fra Italia e Serbia è stata definita dagli addetti ai lavori una sfida fra “seconde linee” (diverse sono state infatti le assenti eccellenti da entrambi i lati della rete), ma se il tecnico azzurro Julio Velasco e i suoi collaboratori erano alla ricerca di risposte positive, queste le hanno sicuramente trovate nel match odierno, con tante giocatrici finora meno utilizzate che hanno dimostrato di poter essere valide e affidabili alternative, pur nel conteso di una partita infarcita da troppi errori gratuiti. A livello individuale titolo di top scorer diviso fra Antropova e Degradi con 18 punti, ma non può non essere segnalata anche la prestazione di Sara Bonifacio (10 punti per lei).


Al via Velasco propone Cambi in regia e Antropova opposto; Bonifacio e Lubian sono le centrali, Giovannini e Degradi le bande con De Gennaro libero. Dopo un prolungato botta e risposta due ace della schiacciatrice di Vallefoglia e una serie di errori serbi spingono avanti l'Italia (13-10). Sale in cattedra anche Bonifacio (primo tempo e muro della centrale di Alba per il 15-12), ma tutto il gruppo azzurro è compatto nel respingere i tentativi di rimonta delle avversarie sino ai due punti conclusivi della prima frazione firmati da Antropova e Degradi (25-20).


Partono meglio le serbe nel secondo set (1-4 grazie anche ai muri di Malesevic e Cikuc), agevolate da una serie di imprecisioni nella metà campo azzurra (3-8). Le ragazze di Velasco provano a reagire, ma tutta la frazione è caratterizzata da enormi difficoltà nel mettere a terra il pallone. Due punti consecutivi di Antropova accorciano le distanze (17-22) ma poi è proprio un errore dai nove metri dell'opposto di Scandicci a suggellare il pareggio della Serbia (20-25).


Terzo gioco all'insegna di un iniziale equilibrio (8-8), poi l'Italia riesce a mettere il naso davanti (primo tempo di Bonifacio ed errore di Bukilic per il 10-8). Un muro della “igorina” vale il +3 (14-11), brava a riptersi con un altro “block” vincente (17-15). Degradi firma quello che potrebbe essere lo “strappo” decisivo (23-19) ma la Serbia riesce a impattare con Malesevic. Ancora Degradi trova il set point, capitalizzato da un attacco out di Bukilic per un sofferto 25-23.


Antropova, Giovannini e Bonifacio tengono a galla l'Italia dopo i primi scambi della quarta frazione (4-5), poi le azzurre riescono a mettere la freccia con un bel break (8-5). Altri due punti di Bonifacio valgono l'11-9, ma tutta la squadra riesce finalmente ad esprimersi al meglio, allungando ulteriormente (ace di Cambi per il 15-9). Torna sotto la Serbia (18-16), prontamente respinta da Antropova (23-19). L'ultimo acuto delle balcaniche è di Ivanovic (23-21), poi tre errori consecutivi in battuta fanno calare il sipario sul 25-22: 3-1 per l'Italia.

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