Volley, parla Montibeller: «Giocare a Novara è un sogno che si realizza»

Conferenza stampa online – e in questo caso “intercontinentale” – per presentare l’ultimo acquisto della Igor Volley. Stiamo parlando della schiacciatrice-opposto brasiliana Rosamaria Montibeller, che grazie alla collaborazione della Federvolley del suo Paese (la Seleçao femminile è attualmente in ritiro a Rio de Janeiro in vista degli impegni con la National League prima e le Olimpiadi di Tokyo poi) ha potuto pronunciare le sue prime parole da “igorina”.

Parole in un italiano praticamente perfetto da Montibeller, son solo per il fatto di aver disputato già due stagioni nel nostro campionato, prima a Perugia e poi a Casalmaggiore, ma anche perché la giocatrice è originaria di Nova Trento, comune dello Stato di Santa Catarina fondato da emigrati Trentini come la sua famiglia, località dove lingua e cultura “tricolore” (presente anche nello stemma municipale) si respirano ancora a tutti i livelli.

Il benvenuto di rito è stato rivolto dalla presidente del club suor Giovanna Saporiti: «Montibeller è stata fortemente voluta dal nostro coach Lavarini che la conosce e ha già avuto modo allenare. Abbiamo delle ottime referenze, come atleta e come persona. Abbiamo bisogno di giocatrici valide dal punto di vista tecnico e caratteriale, che aiutino a fare gruppo come lo scorso anno».

Per lei l’approdo all’ombra della Cupola è un po’ un sogno che si concretizza: «Fin da piccola seguivo le vicende di Novara e il mio desiderio era quello di poter riuscire a giocarci un giorno. Si era già ventilata la possibilità lo scorso anno, ma secondo me il momento giusto è questo». Dopo due anni di “tirocinio” in Italia con due squadre di medio livello ora anche per lei si alza l’asticella: «Il mio obiettivo, quando ho scelto il campionato italiano, era quello di poter giocare in una squadra di alto livello. A Perugia prima e Casalmaggiore poi sono state due stagioni complicate anche se mi sono trovata bene. Ora sono contenta di arrivare in una squadra che sarà impegnata anche in Champions. A livello personale ho costruito un percorso per arrivare in una squadra forte, in grado di lottare per vincere». Quanto ha influito sulla tua scelta il fatto di aver già avuto come allenatore Lavarini? «In Brasile si è presentato con una mentalità molto diversa rispetto ad altri coach. Mi è piaciuto tantissimo, come tecnico e come persona. Sicuramente un punto importante nella mia decisione».

Impiegata (anche dal tecnico omegnese) tanto da opposto quanto da schiacciatrice, Montibeller predilige «il ruolo di posto 2, anche se non ho nessun problema ad adattarmi in base alle esigenze della squadra».

Le sue nuove compagne le conosce per averle viste in tv o da avversarie, compresa Caterina Bosetti, già “incrociata” ai tempi dell’esperienza brasiliana della varesina. Del volley brasiliano, apprezzato anche per una sua tradizionale “allegria”, «spero di portare la mia grinta e la mia fantasia, perché sono convinta che tante volte di possa vincere con il cuore, non solo con la tecnica. Il campionato italiano? Un torneo di livello molto alto e Novara è un gruppo molto competitivo. Ho seguito la finale e alla fine la differenza contro Conegliano l’hanno fatta i dettagli e soprattutto una giocatrice come Paola Egonu. Ma adesso si riparte da zero. La Igor? L’ho sempre ammirata perché si è dimostrata una squadra compatta e unita. Un bel gruppo. Sono convinta che possiamo lottare per vincere».

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Volley, parla Montibeller: «Giocare a Novara è un sogno che si realizza»

Conferenza stampa online – e in questo caso “intercontinentale” – per presentare l'ultimo acquisto della Igor Volley. Stiamo parlando della schiacciatrice-opposto brasiliana Rosamaria Montibeller, che grazie alla collaborazione della Federvolley del suo Paese (la Seleçao femminile è attualmente in ritiro a Rio de Janeiro in vista degli impegni con la National League prima e le Olimpiadi di Tokyo poi) ha potuto pronunciare le sue prime parole da “igorina”. Parole in un italiano praticamente perfetto da Montibeller, son solo per il fatto di aver disputato già due stagioni nel nostro campionato, prima a Perugia e poi a Casalmaggiore, ma anche perché la giocatrice è originaria di Nova Trento, comune dello Stato di Santa Catarina fondato da emigrati Trentini come la sua famiglia, località dove lingua e cultura “tricolore” (presente anche nello stemma municipale) si respirano ancora a tutti i livelli. Il benvenuto di rito è stato rivolto dalla presidente del club suor Giovanna Saporiti: «Montibeller è stata fortemente voluta dal nostro coach Lavarini che la conosce e ha già avuto modo allenare. Abbiamo delle ottime referenze, come atleta e come persona. Abbiamo bisogno di giocatrici valide dal punto di vista tecnico e caratteriale, che aiutino a fare gruppo come lo scorso anno». Per lei l'approdo all'ombra della Cupola è un po' un sogno che si concretizza: «Fin da piccola seguivo le vicende di Novara e il mio desiderio era quello di poter riuscire a giocarci un giorno. Si era già ventilata la possibilità lo scorso anno, ma secondo me il momento giusto è questo». Dopo due anni di “tirocinio” in Italia con due squadre di medio livello ora anche per lei si alza l'asticella: «Il mio obiettivo, quando ho scelto il campionato italiano, era quello di poter giocare in una squadra di alto livello. A Perugia prima e Casalmaggiore poi sono state due stagioni complicate anche se mi sono trovata bene. Ora sono contenta di arrivare in una squadra che sarà impegnata anche in Champions. A livello personale ho costruito un percorso per arrivare in una squadra forte, in grado di lottare per vincere». Quanto ha influito sulla tua scelta il fatto di aver già avuto come allenatore Lavarini? «In Brasile si è presentato con una mentalità molto diversa rispetto ad altri coach. Mi è piaciuto tantissimo, come tecnico e come persona. Sicuramente un punto importante nella mia decisione». Impiegata (anche dal tecnico omegnese) tanto da opposto quanto da schiacciatrice, Montibeller predilige «il ruolo di posto 2, anche se non ho nessun problema ad adattarmi in base alle esigenze della squadra». Le sue nuove compagne le conosce per averle viste in tv o da avversarie, compresa Caterina Bosetti, già “incrociata” ai tempi dell'esperienza brasiliana della varesina. Del volley brasiliano, apprezzato anche per una sua tradizionale “allegria”, «spero di portare la mia grinta e la mia fantasia, perché sono convinta che tante volte di possa vincere con il cuore, non solo con la tecnica. Il campionato italiano? Un torneo di livello molto alto e Novara è un gruppo molto competitivo. Ho seguito la finale e alla fine la differenza contro Conegliano l'hanno fatta i dettagli e soprattutto una giocatrice come Paola Egonu. Ma adesso si riparte da zero. La Igor? L'ho sempre ammirata perché si è dimostrata una squadra compatta e unita. Un bel gruppo. Sono convinta che possiamo lottare per vincere».

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