Sicuramente è prematuro (oltre che ingiusto) lanciare segnali di allarme, ma certamente l’Italia, ieri sera a Firenze (nella foto FIPAV durante un time out) nell’ultimo test “casalingo” prima dei Giochi di Parigi e alla sua prima uscita dopo il trionfo nella Nations league, ha compiuto un deciso passo indietro rispetto al complesso scintillante che solo qualche settimana fa aveva strapazzato un po’ tutte le avversarie in Thailandia.
Contro una Serbia determinata, anche lei più che mai alla caccia di quell’oro olimpico da detentrice del titolo mondiale, le azzurre hanno disputato una prestazione troppo altalenante, infarcita da troppi errori (alla fine saranno 33 quelli commessi da Danesi e compagne a fronte dei 26 da parte delle ragazze di Giovanni Guidetti), perdendo anche il simbolico duello statistico a muro (11 a 14) e nei servizi vincenti (5 a 7). Miglior marcatrice dell’Italia ancora una volta Paola Egonu, capace di mettere a terra 20 palloni, anche se la top scorer della serata è stata Tajana Boskovic con 24. Fra le balcaniche bene anche la neo “igorina” Maja Alexsic.
Davanti agli oltre 2.500 spettatori del “Palazzo Wanny” coach Julio Velasco ha mandato in campo quella che è da tempo è la sua formazione base, con Orro in palleggio ede Egonu opposto; Danesi e Fahr centrali, Sylla e Bosetti in banda con De Gennaro libero. Squadre “attaccate” per gran parte del set d’apertura (10-9), poi Fahr propizia un break italiano (15-12). Ancora qualche capovolgimento di fronte e due muri di Danesi propiziano lo spint chiuso 25-21 (ma si era partiti da un più confortante 24-17).
Seconda frazione con l’Italia inizialmente in grado di controllare ancora il gioco (10-6), ma una serie di errori e un servizio efficace delle balcaniche, capace di mettere in difficoltà la ricezione italiana ha permesso alle ospiti di impattare 20-25. Più Serbia dopo i primi scambi del quarto gioco (6-9), ai quali ha fatto seguito una lunga fase di equilibrio (16-16), preludio di un braccio di ferro chiuso 25-22 da Egonu.
Poca Italia nel quarto set e la Serbia ne ha approfittato per comandare le operazioni (3-6, 7-11 e 9-14) sino al 18-25 che ha prolungato la sfida al tie-break. Set corto che si è aperto nel modo peggiore per l’Italia (0-5). Un parziale che Danesi e compagne non sono più state in grado di rimettere in carreggiata (2-8 al cambio di campo), sino al conclusivo 9-15.
«Stasera la squadra non mi è piaciuta, perché è stata remissiva – ha ammesso senza troppi giri di parole nel dopo gara Velasco – Abbiamo fatto un sacco di pallonetti, invece di attaccare con decisione. Oltre agli errori tecnici diciamo che non mi è piaciuto l’atteggiamento, di solito è sempre molto positivo. Questa sera non ci siamo presi le responsabilità di certe situazioni, avremmo dovuto giocare in maniera molto più aggressiva rispetto a quanto fatto. Forse il primo posto della VNL ci ha fatto bene da un certo punto di vista, ma dall’altro no».
Per il tecnico di La Plata «a Bangkok abbiamo ottenuto il risultato lottando su ogni palla, dimostrandoci sempre aggressivi; giocando molti primi tempi, mentre oggi non ci siamo riusciti. Quello che non mi è piaciuto non è solo il fatto che si è perso, ma anche come si è perso». Un face to face con la squadra ci sarà già stamattina, poi alle 13 – sempre con la Serbia – è previsto un allenamento congiunto sempre nel palazzetto fiorentino ma a porte chiuse.