The show must go on. Lo spettacolo deve continuare. Oltre ad essere stato l’ultimo brano dei Queen, pubblicato come singolo poche settimane prima della morte di Freddie Mercury, è da sempre una frase che trova le sue origini dal mondo circense: quando un artista cade durante un’esibizione la serata deve comunque continuare. Una situazione che ha finito per contagiare lo stesso mondo sportivo, ancor di più in un periodo come quello attuale, dove la pandemia ha improvvisamente e pericolosamente rialzato la testa, facendo registrare un impressionante aumento dei contagi fra gli stessi tesserati.
Ma lo spettacolo deve continuare. E’ di ieri, domenica 2 gennaio, la notizia che – a fronte di un considerevole aumento di atleti positivi – il calcio non si fermerà e il giorno 12 è confermato lo svolgimento della partita di Supercoppa fra l’Inter e la Juventus. Troppi interessi in gioco, più dello stesso trofeo. E non si fermerà neppure il volley femminile, che mercoledì 5 e giovedì 6 vedrà disputare al Palasport di Roma la Final four di Coppa Italia. Evento attesissimo e da tempo programmato; peccato però che a poco più di quarantotto ore dal fischio d’inizio della prima partita non si conosca ancora la completa composizione del tabellone. A Conegliano, Igor e Chieri la quarta partecipante si conoscerà solo stasera al termine del “quarto di finale” fra la Savino Del Bene Scandicci e l’Unet e-work Busto Arsizio, gara come le altre tre in programma giovedì 30 e poi rinviata per la positività al Covid registrata all’interno del gruppo toscano. Una situazione che ha alimentato non poche polemiche sui social da parte degli appassionati dei due club (in particolare quelli bustocchi), oltre delle stesse società. Sapere con un margine di soli due giorni due giorni se si dovrà organizzare una trasferta di questo tipo nella capitale non è cosa facile. Anche in tempi… normali.
Sulla vicenda si è registrata alla vigilia di Capodanno una presa di posizione anche del Baluardo Novara, la tifoseria della Igor: “Pur comprendendo tutte le problematiche relative al periodo che stiamo passando – hanno scritto in un comunicato i fans azzurri – abbiamo constatato l’ennesima mancanza di organizzazione da parte della Lega volley. E’ surreale pensare come possano bastare sei giorni (tre nel caso delle società di Busto Arsizio e Scandicci!) per poter organizzare spostamenti, sia di squadre che di tifoserie, con tutto ciò che ovviamente è collegato (alberghi, prenotazioni biglietti, ecc)…”. Ma il “j’accuse” dei tifosi è indirizzato anche al fatto che, visto il repentino aumento di contagi degli ultimi giorni, non si sia pensato a un calendario alternativo, con la possibilità di inserire ulteriori “slot”, cioè altre date per effettuare recuperi di partite. Giova la pena ricordare che in qualche modo si dovrà trovare un “buco” per far disputare il turno di campionato saltato in blocco lo scorso 26 dicembre.
Richiesta respinta. Il “planning” della stagione appare già saturo anche per gli impegni internazionali. A questo punto varrebbe la pena prendere davvero in considerazione l’intero format delle due massime categorie della pallavolo femminile. Da tempo siamo fra coloro che sostengono come 14 formazioni di A1 (per non parlare delle 22 della A2!) rappresentino un sovradimensionamento anche per uno torneo come quello italiano, considerato al top a livello mondiale. Ma si sa, più squadre vuol dire più partite, quindi più tasse gara da incamerare, mentre le dirette in streaming (che non sono quelle del calcio) portano poco o nulla a società già alle prese con bilanci da fare quadrare dopo una stagione come quella passata, disputata senza pubblico.
Ma tornando alla Coppa Italia i fans della Igor come quelli di altre squadre hanno lamentato inoltre come i prezzi dei biglietti non siano poi tanto “popolari” nei settori non riservati alle tifoserie organizzate: «Non siamo assolutamente tutelati», è stato il coro unanime. Tanti motivi che hanno costretto il Baluardo “a organizzare la trasferta con mezzi propri e autonomamente, in quanto le partite sono state calendarizzate in un giorno lavorativo come il 5 gennaio. Il numero di persone al seguito sarà veramente esiguo. Speriamo vivamente che in un futuro, non troppo remoto, anche l’opinione di tutte le tifoserie organizzate venga presa in considerazione dalla Lega volley femminile”.