Volley verbanese in lutto per la scomparsa di Adolfo Bonfantini

Aveva 96 anni. Fondatore di Altiora e Rosaltiora, era stato il “padre” della pallavolo e non solo nel capoluogo del Verbano Cusio Ossola

Volley verbanese, ma non solo, in lutto. E’ mancato nella notte fra venerdì e sabato all’età di 96 anni Adolfo Bonfantini. Amico e coetaneo di un’altra figura importante per la promozione dell’attività sportiva fra i giovani come Lorenzo De Felici, Bonfantini era considerato il “padre” della pallavolo lacuale per essere stato uno dei fondatori prima della società Altiora Verbania e in una fase successiva, quando aveva compreso che i due settori – maschile e femminile – andassero separati per permettere una opportuna sopravvivenza a entrambi, ecco l’idea di un ream tutto “rosa”, appunto quello della Rosaltiora.


Come dirigente riuscì a portare nell’attuale capoluogo del Verbano Cusio Ossola, nella palestra del Collegio Santa Maria, in quella che tanti sportivi locali considerano la culla del movimento sottorete, per ben due volta la nazionale italiana, organizzando addirittura nel 1991 un’amichevole fra gli azzurri e la rappresentativa dell’Unione sovietica. Evento impensabile allora e mai più riuscito.


Ma questa è l’immagine “pubblica” e di sportivo. Chi ha avuto modo di conoscerlo come persona lo ha sempre descritto come un uomo buono, affabile, che non ha mai fatto mancare una parola di affetto e un gesto di sostegno nei confronti di giocatori e giocatrici, ma anche di tutti quelli che hanno avuto modo di interagire con lui.


Adolfo Bonfantini lascia la moglie Graziella e i figli Maurizio, Marco, Elena e Raffaella.

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Volley verbanese in lutto per la scomparsa di Adolfo Bonfantini

Aveva 96 anni. Fondatore di Altiora e Rosaltiora, era stato il “padre” della pallavolo e non solo nel capoluogo del Verbano Cusio Ossola

Volley verbanese, ma non solo, in lutto. E’ mancato nella notte fra venerdì e sabato all’età di 96 anni Adolfo Bonfantini. Amico e coetaneo di un’altra figura importante per la promozione dell’attività sportiva fra i giovani come Lorenzo De Felici, Bonfantini era considerato il “padre” della pallavolo lacuale per essere stato uno dei fondatori prima della società Altiora Verbania e in una fase successiva, quando aveva compreso che i due settori – maschile e femminile – andassero separati per permettere una opportuna sopravvivenza a entrambi, ecco l’idea di un ream tutto “rosa”, appunto quello della Rosaltiora.


Come dirigente riuscì a portare nell’attuale capoluogo del Verbano Cusio Ossola, nella palestra del Collegio Santa Maria, in quella che tanti sportivi locali considerano la culla del movimento sottorete, per ben due volta la nazionale italiana, organizzando addirittura nel 1991 un’amichevole fra gli azzurri e la rappresentativa dell’Unione sovietica. Evento impensabile allora e mai più riuscito.


Ma questa è l’immagine “pubblica” e di sportivo. Chi ha avuto modo di conoscerlo come persona lo ha sempre descritto come un uomo buono, affabile, che non ha mai fatto mancare una parola di affetto e un gesto di sostegno nei confronti di giocatori e giocatrici, ma anche di tutti quelli che hanno avuto modo di interagire con lui.


Adolfo Bonfantini lascia la moglie Graziella e i figli Maurizio, Marco, Elena e Raffaella.

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