Un ragazzo di 23 anni è finito in manette con l’accusa di atti persecutori, violenza privata e lesioni a carico di una coetanea, con la quale aveva interrotto nei mesi scorsi un fidanzamento. Una situazione che il giovane non aveva accettato e che nella mattina dello scorso 19 agosto in centro città è sfociata in un violento litigio, terminato con un’aggressione che causava alla ragazza lesioni poi giudicate guaribili in 30 giorni.
La vittima, avvicinata una pattuglia della Polizia locale mentre si trovava ancora in compagnia del ragazzo, non esitava a denunciare i fatti. Per il giocane scattava l’arresto. Su richiesta del pubblico ministero il gip lo ha poi convalidato, rimettendo il libertà l’indagato, che dovrà però indossare il braccialetto elettronico, tenersi ad almeno 500 metri di distanza dalla ragazza e non avere più contatti con lei, nemmeno per interposta persona o attraverso social e telefonia.
«Quello delle donne vittime di persecuzioni verbali e non solo da parte degli uomini – ha commentato l’assessore alla Sicurezza Luca Piantanida – E’ un tema sul quale la Polizia locale sta concentrando una forte attenzione. Si tratta di vicende molto delicate, sulle cui dinamiche gli agenti hanno effettuato approfondimenti specifici per arrivare all’arresto finale. Un ringraziamento alla Polizia che, tra i numerosi compiti a cui è chiamata quotidianamente, ancora una volta ha confermato un forte impegno a 360 gradi».