Al Conservatorio Cantelli serata musicale organizzata dall’Ordine dei medici

Appuntamento fissato per il 15 dicembre con l'esibizione del gruppo "Obrigado!"

“Obrigado! E’ Bossa Nova” è il titolo del concerto-evento programmato dall’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri per il 15 dicembre (alle 21) al Conservatorio Cantelli di Novara: sul palcoscenico Il gruppo “Obrigado!” (composto da chitarra brasiliana, chitarra ritmica, contrabbasso, percussioni, batteria, sax e voce) ha in repertorio oltre 50 composizioni di Bossa Nova, con particolare attenzione ai grandi “classici” come Desafinado, Corcovado, Chega de Saudade.

«Si tratta di una sorta di appendice della rassegna “Mettiamo in Ordine le idee” – ha spiegato il presidente dell’Ordine, il dott. Federico D’Andrea – Questa volta l’impronta culturale che vogliamo dare all’evento è musicale, ma non solo. Il nostro consigliere Francesco Bonomo, elemento di spicco di “Obrigado”, accompagnerà gli spettatori in un viaggio in un mondo lontano nello spazio e nel tempo: il Brasile dei primi anni 60».

Il concerto si aprirà con la celebre “Desde que samba è samba” (Gilberto Gil-Veloso) che, a dispetto del titolo, non è un samba: un brano-simbolo che racchiude in sé i tre stilemi della Bossa Nova: a Armonia, con una sequenza di accordi tipica,  a Batida (Balanço, la cadenza), che rende identificabile il genere dai primi istanti di ascolto, as Letras  (il testo) che, come in tutta la Bossa Nova, non si occupa di grandi temi, ma fa delle piccole cose, della banalità quotidiana, elementi di assoluta poesia.

«I brani successivi – ha aggiunto Bonomo – vengono presentati in un contesto storico e sociale, coinvolgendo il pubblico. A poco a poco vengono svelati personaggi a volte timidi e schivi come Tom Jobim e Ronaldo Boscoli, a volte burrascosi come João Gilberto o Elis Regina, egocentrici come Vinicius de Moraes, poliedrici come Caetano Veloso, ma tutti accomunati dall’aver vissuto un momento storico musicale irripetibile, un po’ bohemien, eccezionalmente creativo».  

Viene definita la Bossa Nova, figlia del jazz e del samba, una espressione intraducibile, che negli anni ‘60 significava atteggiamento, maniera, capacità particolare, diversità: quando un giovane faceva qualcosa in modo originale, semplice ma intuitivo si diceva che “aveva bossa”… e finiva naturalmente per farsi notare. E questa espressione finì per diventare il modo per definire l’opposto di tutto quanto era considerato vecchio, arcaico, superato e fuori tempo, il nuovo modo !

«Tutti i brani vengono eseguiti in brasiliano/portoghese, una lingua che noi amiamo molto per le sue doti di musicalità: probabilmente nessun altro idioma  può ottenere una fusione tra melodia e testo così intensa da avvicinarsi all’ideale dell’armonia – ha continuato Bonomo – Nella Bossa Nova avviene questa mescolanza perfetta tra parole e musica, non c’è più un’orchestra che fa da sfondo a una voce, non sono necessarie le rime alla fine di ogni verso, non occorre una forte amplificazione, ogni brano ha un aspetto elegante e leggero.

L’esecuzione dei brani è alternata a racconti, note di colore, piccoli aneddoti che hanno accompagnato questa o quella canzone, e a volte ne hanno determinato la fortuna e la fama mondiale. Ne è un esempio tipico la nascita del brano musicale più famoso, più eseguito e più inciso nella storia della musica, “Garota de Ipanema” (Ragazza di Ipanema), scritto a quattro mani da Jobim e Vinicius de Moraes al tavolino di un bar, su un foglio di carta stropicciata, per raccontare il modo di camminare di una bellissima ragazza dal corpo dorato dal sole che ogni giorno passava davanti a loro e alle loro birre fresche, nell’ozio del pomeriggio di Ipanema,  a Rio de Janeiro.

In una breve parentesi del concerto verranno proposti anche alcuni brani italiani che, nonostante non siano nati come Bossa Nova, ne hanno le caratteritische armoniche e la stessa grande forza comunicativa, come il celebre standard di Bruno Martino, “Estate”.

L’ultimo brano, che permette la presentazione del gruppo è per consuetudine un brano di Vinicius De Moraes intitolato “Samba de benção” (Samba di benedizione) in cui, come in un mantra, l’autore ringraziava tutti i maestri della Bossa Nova e tutti gli amici che ancor oggi si emozionano ad ascoltarla.     

Anna Marra , voce

Francesco Bonomo, chitarra, voce narrante

Alberto Musetti, contrabbasso, violoncello

Alessandro Lorenzini, chitarra elettrica

Claudio Montagnoli, batteria

Damiano Valloggia, congas, percussioni

Frank Kpadè, sax

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Al Conservatorio Cantelli serata musicale organizzata dall’Ordine dei medici

Appuntamento fissato per il 15 dicembre con l’esibizione del gruppo “Obrigado!”

“Obrigado! E’ Bossa Nova” è il titolo del concerto-evento programmato dall’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri per il 15 dicembre (alle 21) al Conservatorio Cantelli di Novara: sul palcoscenico Il gruppo “Obrigado!” (composto da chitarra brasiliana, chitarra ritmica, contrabbasso, percussioni, batteria, sax e voce) ha in repertorio oltre 50 composizioni di Bossa Nova, con particolare attenzione ai grandi “classici” come Desafinado, Corcovado, Chega de Saudade.

«Si tratta di una sorta di appendice della rassegna “Mettiamo in Ordine le idee” – ha spiegato il presidente dell’Ordine, il dott. Federico D’Andrea – Questa volta l’impronta culturale che vogliamo dare all’evento è musicale, ma non solo. Il nostro consigliere Francesco Bonomo, elemento di spicco di “Obrigado”, accompagnerà gli spettatori in un viaggio in un mondo lontano nello spazio e nel tempo: il Brasile dei primi anni 60».

Il concerto si aprirà con la celebre “Desde que samba è samba” (Gilberto Gil-Veloso) che, a dispetto del titolo, non è un samba: un brano-simbolo che racchiude in sé i tre stilemi della Bossa Nova: a Armonia, con una sequenza di accordi tipica,  a Batida (Balanço, la cadenza), che rende identificabile il genere dai primi istanti di ascolto, as Letras  (il testo) che, come in tutta la Bossa Nova, non si occupa di grandi temi, ma fa delle piccole cose, della banalità quotidiana, elementi di assoluta poesia.

«I brani successivi – ha aggiunto Bonomo – vengono presentati in un contesto storico e sociale, coinvolgendo il pubblico. A poco a poco vengono svelati personaggi a volte timidi e schivi come Tom Jobim e Ronaldo Boscoli, a volte burrascosi come João Gilberto o Elis Regina, egocentrici come Vinicius de Moraes, poliedrici come Caetano Veloso, ma tutti accomunati dall’aver vissuto un momento storico musicale irripetibile, un po’ bohemien, eccezionalmente creativo».  

Viene definita la Bossa Nova, figlia del jazz e del samba, una espressione intraducibile, che negli anni ‘60 significava atteggiamento, maniera, capacità particolare, diversità: quando un giovane faceva qualcosa in modo originale, semplice ma intuitivo si diceva che “aveva bossa”… e finiva naturalmente per farsi notare. E questa espressione finì per diventare il modo per definire l’opposto di tutto quanto era considerato vecchio, arcaico, superato e fuori tempo, il nuovo modo !

«Tutti i brani vengono eseguiti in brasiliano/portoghese, una lingua che noi amiamo molto per le sue doti di musicalità: probabilmente nessun altro idioma  può ottenere una fusione tra melodia e testo così intensa da avvicinarsi all’ideale dell’armonia – ha continuato Bonomo – Nella Bossa Nova avviene questa mescolanza perfetta tra parole e musica, non c’è più un’orchestra che fa da sfondo a una voce, non sono necessarie le rime alla fine di ogni verso, non occorre una forte amplificazione, ogni brano ha un aspetto elegante e leggero.

L’esecuzione dei brani è alternata a racconti, note di colore, piccoli aneddoti che hanno accompagnato questa o quella canzone, e a volte ne hanno determinato la fortuna e la fama mondiale. Ne è un esempio tipico la nascita del brano musicale più famoso, più eseguito e più inciso nella storia della musica, “Garota de Ipanema” (Ragazza di Ipanema), scritto a quattro mani da Jobim e Vinicius de Moraes al tavolino di un bar, su un foglio di carta stropicciata, per raccontare il modo di camminare di una bellissima ragazza dal corpo dorato dal sole che ogni giorno passava davanti a loro e alle loro birre fresche, nell’ozio del pomeriggio di Ipanema,  a Rio de Janeiro.

In una breve parentesi del concerto verranno proposti anche alcuni brani italiani che, nonostante non siano nati come Bossa Nova, ne hanno le caratteritische armoniche e la stessa grande forza comunicativa, come il celebre standard di Bruno Martino, “Estate”.

L’ultimo brano, che permette la presentazione del gruppo è per consuetudine un brano di Vinicius De Moraes intitolato “Samba de benção” (Samba di benedizione) in cui, come in un mantra, l’autore ringraziava tutti i maestri della Bossa Nova e tutti gli amici che ancor oggi si emozionano ad ascoltarla.     

Anna Marra , voce

Francesco Bonomo, chitarra, voce narrante

Alberto Musetti, contrabbasso, violoncello

Alessandro Lorenzini, chitarra elettrica

Claudio Montagnoli, batteria

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Frank Kpadè, sax

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