Giornata nazionale del dialetto: Pro loco e associazioni unite a distanza

Una grande festa, a distanza. Le regole restrittive  provocate dal Covid non hanno impedito di celebrare la Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali e così l’associazione Nuares.it e Pro loco Novara, con Unpli, si sono riunite online nel pomeriggio di domenica 17 gennaio. Tante le realtà che si sono collegate per parlare di  dialetto, sinonimo di radici, tradizioni, modi di essere propri del territorio di appartenenza.

Un’iniziativa che ha ottenuto molto successo e che ha visto la partecipazione di numerose Pro Loco e associazioni, oltre alla presenza di autori di racconti e di poesie in dialetto da tutta Italia. Ospite d’eccezione Maurizio Albè, la “Carmela” de I Legnanesi che ha letto una bella poesia di Ernesto Parini. Locarno Sesia (VC), Borgo San Siro (PV), Bee (VB), Inzago (MI), Priverno (LT), Pollustri (CH), Fragagnano (TA), Amandola (FM), Stromboli (ME), Orsara (FG), Camerota (SA) hanno voluto essere presenti e portare il proprio saluto nel dialetto di appartenenza.

«Dodici anni fa l’associazione Nuares.it lanciava l’idea di dedicare una giornata all’importanza del dialetto, idea raccolta con entusiasmo da Unpli che le ha donato respiro nazionale – ha esordito il presidente di Nuares.it Giorgio Ravizzotti – Oggi siamo qui per celebrarla come merita dedicando un pomeriggio alla condivisione dei dialetti provenienti da ogni parte d’Italia». Entusiasmo è stato espresso anche dalla presidente di Pro Loco di Novara Caterina Zadra: «Ho sempre manifestato grande interesse per l’identità locale e per il dialetto e come Pro Loco abbiamo condiviso molteplici attività e progetti legati a questi temi».

Il presidente di Unpli Piemonte Fabrizio Ricciardi ha dedicato un pensiero agli emigranti piemontesi in Sud America, in particolare in Argentina: «I nostri antenati che hanno lasciato il Piemonte tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento parlavano solo il proprio dialetto: i registri anagrafici che ho potuto consultare durante la cerimonia di gemellaggio tra il mio Comune nel Canavese e una città argentina riportano i nomi delle città di partenza degli emigranti proprio in dialetto piemontese. In questa occasione desidero ricordare i nostri avi che hanno lasciato la propria terra alla ricerca di fortuna e che hanno comunque mantenuto vive le proprie tradizioni e le proprie parlate».

La Giornata nazionale del Dialetto e delle Lingue locali celebra la grande varietà dei dialetti italiani e ne esalta la ricchezza, come ha sottolineato il presidente Unpli nazionale Antonino La Spina: «Tutti gli italiani sono orgogliosi della propria parlata locale che crea un legame indissolubile con il proprio territorio di appartenenza. Ho potuto constatare che, grazie ai social media e al canale Youtube di Unpli, tanti italiani che ora vivono all’estero possono ascoltare il proprio dialetto e così mantenere vivo il legame con la propria terra d’origine. È inoltre importante rimarcare il fatto che oggi l’Italia è unita attorno all’elemento di maggior “disunione”: il dialetto, che può variare addirittura a pochi chilometri di distanza».

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Giornata nazionale del dialetto: Pro loco e associazioni unite a distanza

Una grande festa, a distanza. Le regole restrittive  provocate dal Covid non hanno impedito di celebrare la Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali e così l’associazione Nuares.it e Pro loco Novara, con Unpli, si sono riunite online nel pomeriggio di domenica 17 gennaio. Tante le realtà che si sono collegate per parlare di  dialetto, sinonimo di radici, tradizioni, modi di essere propri del territorio di appartenenza.

Un’iniziativa che ha ottenuto molto successo e che ha visto la partecipazione di numerose Pro Loco e associazioni, oltre alla presenza di autori di racconti e di poesie in dialetto da tutta Italia. Ospite d’eccezione Maurizio Albè, la “Carmela” de I Legnanesi che ha letto una bella poesia di Ernesto Parini. Locarno Sesia (VC), Borgo San Siro (PV), Bee (VB), Inzago (MI), Priverno (LT), Pollustri (CH), Fragagnano (TA), Amandola (FM), Stromboli (ME), Orsara (FG), Camerota (SA) hanno voluto essere presenti e portare il proprio saluto nel dialetto di appartenenza.

«Dodici anni fa l’associazione Nuares.it lanciava l’idea di dedicare una giornata all’importanza del dialetto, idea raccolta con entusiasmo da Unpli che le ha donato respiro nazionale – ha esordito il presidente di Nuares.it Giorgio Ravizzotti – Oggi siamo qui per celebrarla come merita dedicando un pomeriggio alla condivisione dei dialetti provenienti da ogni parte d’Italia». Entusiasmo è stato espresso anche dalla presidente di Pro Loco di Novara Caterina Zadra: «Ho sempre manifestato grande interesse per l’identità locale e per il dialetto e come Pro Loco abbiamo condiviso molteplici attività e progetti legati a questi temi».

Il presidente di Unpli Piemonte Fabrizio Ricciardi ha dedicato un pensiero agli emigranti piemontesi in Sud America, in particolare in Argentina: «I nostri antenati che hanno lasciato il Piemonte tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento parlavano solo il proprio dialetto: i registri anagrafici che ho potuto consultare durante la cerimonia di gemellaggio tra il mio Comune nel Canavese e una città argentina riportano i nomi delle città di partenza degli emigranti proprio in dialetto piemontese. In questa occasione desidero ricordare i nostri avi che hanno lasciato la propria terra alla ricerca di fortuna e che hanno comunque mantenuto vive le proprie tradizioni e le proprie parlate».

La Giornata nazionale del Dialetto e delle Lingue locali celebra la grande varietà dei dialetti italiani e ne esalta la ricchezza, come ha sottolineato il presidente Unpli nazionale Antonino La Spina: «Tutti gli italiani sono orgogliosi della propria parlata locale che crea un legame indissolubile con il proprio territorio di appartenenza. Ho potuto constatare che, grazie ai social media e al canale Youtube di Unpli, tanti italiani che ora vivono all’estero possono ascoltare il proprio dialetto e così mantenere vivo il legame con la propria terra d’origine. È inoltre importante rimarcare il fatto che oggi l’Italia è unita attorno all’elemento di maggior “disunione”: il dialetto, che può variare addirittura a pochi chilometri di distanza».

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