Cippo a Trecate, solo nome e date: i riferimenti fascisti devono sparire

Cippo a Trecate, solo nome e date: i riferimenti fascisti devono sparire. E’ questa la decisione che ha preso l’amministrazione comunale in merito al cippo con riferimenti fascisti in fase di realizzazione da parte dell’architetto Bariani vicino all’ingresso del cimitero.

L’amministrazione Binatti, in seguito alle varie situazioni che si sono susseguite in questi mesi, con anche l’intervento di diversi organi ed enti, ha approvato una nuova delibera che conferma il cippo ma solo con il nome di Vittorio Doré, a cui è dedicato, la data di nascita e quella di morte e la croce di ferro che potrà essere collocata in cima. Niente altro.

Nella delibera è tutto ben delineato: l’amministrazione parla di un progetto in cui i dettagli sono stati resi visibili solo con un ingrandimento del 400%; risale al 22 gennaio poi l’intervento della Prefettura con “l’opera non presentava una completa corrispondenza agli elaborati progettuali approvati, rilevando che la croce avrebbe dovuto essere collocata all’interno del monumento e senza alcuna iscrizione, segnalando, altresì, la presenza di riferimenti simbolici da sottoporre a verifica più approfondita”, confermata poi dal settore Urbanistica; ancora Lavori pubblici e polizia locale hanno detto no alla riqualificazione dell’area circostante il cippo. Confermato quindi l’ultimo progetto presentato da Bariani in data 26 marzo.

 

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Cippo a Trecate, solo nome e date: i riferimenti fascisti devono sparire

Cippo a Trecate, solo nome e date: i riferimenti fascisti devono sparire. E’ questa la decisione che ha preso l’amministrazione comunale in merito al cippo con riferimenti fascisti in fase di realizzazione da parte dell’architetto Bariani vicino all’ingresso del cimitero.

L’amministrazione Binatti, in seguito alle varie situazioni che si sono susseguite in questi mesi, con anche l’intervento di diversi organi ed enti, ha approvato una nuova delibera che conferma il cippo ma solo con il nome di Vittorio Doré, a cui è dedicato, la data di nascita e quella di morte e la croce di ferro che potrà essere collocata in cima. Niente altro.

Nella delibera è tutto ben delineato: l’amministrazione parla di un progetto in cui i dettagli sono stati resi visibili solo con un ingrandimento del 400%; risale al 22 gennaio poi l’intervento della Prefettura con “l’opera non presentava una completa corrispondenza agli elaborati progettuali approvati, rilevando che la croce avrebbe dovuto essere collocata all’interno del monumento e senza alcuna iscrizione, segnalando, altresì, la presenza di riferimenti simbolici da sottoporre a verifica più approfondita”, confermata poi dal settore Urbanistica; ancora Lavori pubblici e polizia locale hanno detto no alla riqualificazione dell’area circostante il cippo. Confermato quindi l’ultimo progetto presentato da Bariani in data 26 marzo.

 

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