Combatteva con coraggio contro la malattia e fino a pochi giorni fa era ancora ancora al lavoro, poi l’aggravamento improvviso e il ricovero all’ospedale Maggiore da dove non è più uscita. Aveva 53 anni Stefania Demarchi, direttrice del Cisa Ovest Ticino, scomparsa nel pomeriggio di lunedì. Tutti la ricordano con affetto, in particolare nel comune di Trecate dove ha lavorato per 18 anni.
Il sindaco Federico Binatti e il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Rossano Canetta esprimono «il cordoglio dell’amministrazione, certi di farci interpreti del sentimento che in questo momento stanno provando anche i dipendenti del comune di Trecate, che con lei hanno lavorato per anni, e della nostra città. Abbiamo avuto la fortuna di poterci avvalere della competenza e preparazione sul piano professionale, ma di Stefania abbiamo sempre apprezzato anche la capacità, prima come responsabile del Settore Servizi sociali del Comune e negli ultimi anni come direttore del Consorzio, di gestire con grande umanità e attenzione le situazioni di difficoltà, mettendo al primo posto e in ogni singolo caso la persona bisognosa di aiuto e sostegno. Un atteggiamento, una dote che ha saputo mantenere, con grande dignità, fino all’ultimo, sempre attiva, generosa ed entusiasta in quello che faceva, dimostrando, con i fatti, che il suo lavoro era animato da una grande passione e da valori precisi. Non possiamo che ringraziarla per aver fatto davvero tantissimo per adulti e bambini della nostra città e del nostro territorio. Non possiamo che ringraziarla per l’esempio che ha saputo darci in molte situazioni».
«Se ne va una persona determinata, che attraverso le sue parole e l’esempio ci ha trasmesso la forza di andare avanti e credere nei progetti per i nostri assistiti – afferma il presidente del Cisa, Corrado Torchio, insieme agli altri collaboratori del Consorzio -. La sua frase, anzi la sua ragion di vita era: ‘Se vuoi davvero qualcosa, alzati e vai a prendertela!’. Come dimenticare la sua determinazione, dedizione, passione e perseveranza nel lavoro sino all’ultimo giorno, all’ultimo istante. Una persona unica, inimitabile per tutti noi, che ci aiuterà, anzi ci sta già ora aiutando a proseguire su quel solco da lei tracciato, fatto di massima attenzione per gli ultimi e per i nostri assistiti, in particolare diversamente abili e anziani. Un illuminato esempio di direttore, nel senso letterale del termine: abile nel dirigere e nel determinare la rotta da seguire. Ci ha insegnato con la dignità con cui conviveva con la malattia che niente è impossibile e che anche gli ostacoli più insormontabili possono essere superati».
I funerali si svolgeranno venerdì 5 luglio alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Santa Rita.