Romentino, Sozzago e Trecate senza mensa scolastica: l’ultimatum dei Comuni

Tutta “colpa” del “Canone Covid” imposto dalla società che si occupa del servizio mensa. Romentino, Sozzago e Trecate sono ancora senza servizio di ristorazione scolastica. Si è tenuta questa mattina, sabato 26 settembre, una conferenza stampa con i sindaci dei tre Comuni, Marco Caccia, Carlo Zucco e Federico Binatti (per Trecate anche gli assessori Rossano Canetta e Alessandro Pasca e il consigliere Giovanni Varone), per esporre il motivo per cui le scuole sono ancora senza una mensa causando forti disagi alle famiglie che di fatto non sanno come gestire i propri figli. La mensa infatti sarebbe dovuta partire lunedì, 28 settembre, con un ritardo di due settimane. E invece nulla di fatto; anzi, le scuole fino a giovedì 24 non erano nemmeno al corrente di questo problema.

 

 

Il tutto, secondo i tre sindaci, è nato da un “canone Covid” altissimo che Markas ha imposto, come aumento delle spese dovute proprio all’emergenza sanitaria. Un canone che si può intendere forfettario perché la ditta non ha specificato l’aumento di spesa su ogni singolo pasto. Da qui la “battaglia”.  «Abbiamo incontrato Markas a luglio quando ancora non c’era una normativa chiara, ma noi amministratori ci siamo comunque messi a lavoro per la sistemazione degli spazi e gestire la situazione. La comunicazione finale in merito alle mense è arrivata mercoledì 9 settembre e così in pochi giorni abbiamo provato a gestire l’organizzazione con Markas. Il problema è nato qui: Markas ci ha imposto un canone per tutto l’anno scolastico e chiesto anche di farci carico dei costi delle attrezzature che avrebbero poi utilizzato», ha spiegato il sindaco Federico Binatti. Da qui l’avvio di una corrispondenza “epistolare” che non ha portato a risolvere la questione: «Eravamo consapevoli di un possibile aumento visto le normative nazionali, ma questo caso è ingestibile. Martedì 22 settembre abbiamo avuto una videoconferenza con Markas per chiedere il dettaglio economico sul singolo pasto, per sapere quale sarebbe stata nel caso la spesa ulteriore per il Comune e per le famiglie. Mercoledì 23 abbiamo ricevuto una telefonata dall’azienda stessa che ci garantiva che questo dettaglio sarebbe arrivato, – ha spiegato Binatti – giovedì 24 alle 12 la mail Pec è arrivata, ma senza preventivo: conteneva una richiesta di risoluzione consensuale del contratto, a questo punto abbiamo risposto intimando Markas a riprendere il servizio».

I Comuni si sono anche informati chiedendo ad altre ditte di ristorazione e chiedendo anche ad altre realtà che collaborano con Markas. E non solo: «Abbiamo scoperto qualcosa di increscioso e che credo avrà anche degli sviluppi, – ha continuato il sindaco Zucco di Sozzago – altre società hanno aumentato il singolo pasto di 66 centesimi con Iva al 4%, la stessa Markas ha aumentato di 85 centesimi a Vespolate, ebbene, facendo dei conti nei nostri Comuni l’aumento è il seguente: 1.82 euro in più a pasto a Romentino, a Sozzago intorno ai 2 euro, a Trecate 2.50 euro. Una spesa che non è assolutamente giustificata, questa è una imposizione e non una proposta».

E’ così scattato l’ultimatum: Markas dovrà rispondere entro lunedì 28 settembre cosa intende fare, perché in qualunque caso il 5 ottobre nei tre Comuni la mensa dovrà esserci, Markas potrà tornare a lavoro con la controproposta dei Comuni fatta in base alle indagini di mercato, rinunciare o iniziare in attesa che qualcuno subentri. Per la prossima settimana Sozzago ha tamponato la situazione rinviando il tutto al 5 ottobre, contando anche che la scuola primaria fa due rientri quindi più gestibili; a Romentino da mercoledì 30 è stato accordato il pranzo al sacco, a Trecate alle medie orario lungo dalle 8 alle 14, alle elementari potrebbe accedere come a Romentino ma si aspetta l’ok di Asl.

I bambini iscritti al servizio mensa sono circa 268 a Romentino per la primaria, 40 a Sozzago per la primaria e 1.063 a Trecate (tutte le scuole), il “canone Covid” di Markas sui tre comuni è circa 50mila euro a Romentino, 7mila a Sozzago e 250mila a Trecate.

«Noi eravamo pronti con gli spazi, come lo erano le altre scuole, – ha detto il sindaco Caccia di Romentino – chi con refettorio, aula, ma pronti. Siamo stati messi in un angolo senza la possibilità di ricevere comunicazioni».

Gli alunni infatti nei giorni scorsi sono tornati da scuola pensando di fermarsi in mensa dalla prossima settimana, ma così non sarà, mandando ancor più in agitazione le famiglie.

La protesta dei genitori trecatesi
I genitori degli alunni delle varie scuole trecatesi proprio questa mattina si sono ritrovati in piazza Cavour per chiedere conto al sindaco (leggi qui). Binatti ha incontrato i responsabili della Commissione mensa e poi al termine della conferenza stampa ha spiegato di nuovo ai presenti. «Abbiamo bisogno di una alternativa perché così non è gestibile» hanno detto tutti.

Dalla minoranza
Presenti in piazza anche alcuni consiglieri di minoranza, straniti dalla situazione. Qualcuno anzi anche “arrabbiato” come il consigliere Marco Uboldi (leggi qui): «Il sindaco Binatti deve smettere di dire menzogne ed essere onesto ammettendo le colpe sue e di chi sta gestendo la partita con lui».

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Romentino, Sozzago e Trecate senza mensa scolastica: l’ultimatum dei Comuni

Tutta “colpa” del “Canone Covid” imposto dalla società che si occupa del servizio mensa. Romentino, Sozzago e Trecate sono ancora senza servizio di ristorazione scolastica. Si è tenuta questa mattina, sabato 26 settembre, una conferenza stampa con i sindaci dei tre Comuni, Marco Caccia, Carlo Zucco e Federico Binatti (per Trecate anche gli assessori Rossano Canetta e Alessandro Pasca e il consigliere Giovanni Varone), per esporre il motivo per cui le scuole sono ancora senza una mensa causando forti disagi alle famiglie che di fatto non sanno come gestire i propri figli. La mensa infatti sarebbe dovuta partire lunedì, 28 settembre, con un ritardo di due settimane. E invece nulla di fatto; anzi, le scuole fino a giovedì 24 non erano nemmeno al corrente di questo problema.

 

 

Il tutto, secondo i tre sindaci, è nato da un “canone Covid” altissimo che Markas ha imposto, come aumento delle spese dovute proprio all’emergenza sanitaria. Un canone che si può intendere forfettario perché la ditta non ha specificato l’aumento di spesa su ogni singolo pasto. Da qui la “battaglia”.  «Abbiamo incontrato Markas a luglio quando ancora non c’era una normativa chiara, ma noi amministratori ci siamo comunque messi a lavoro per la sistemazione degli spazi e gestire la situazione. La comunicazione finale in merito alle mense è arrivata mercoledì 9 settembre e così in pochi giorni abbiamo provato a gestire l’organizzazione con Markas. Il problema è nato qui: Markas ci ha imposto un canone per tutto l’anno scolastico e chiesto anche di farci carico dei costi delle attrezzature che avrebbero poi utilizzato», ha spiegato il sindaco Federico Binatti. Da qui l’avvio di una corrispondenza “epistolare” che non ha portato a risolvere la questione: «Eravamo consapevoli di un possibile aumento visto le normative nazionali, ma questo caso è ingestibile. Martedì 22 settembre abbiamo avuto una videoconferenza con Markas per chiedere il dettaglio economico sul singolo pasto, per sapere quale sarebbe stata nel caso la spesa ulteriore per il Comune e per le famiglie. Mercoledì 23 abbiamo ricevuto una telefonata dall’azienda stessa che ci garantiva che questo dettaglio sarebbe arrivato, – ha spiegato Binatti – giovedì 24 alle 12 la mail Pec è arrivata, ma senza preventivo: conteneva una richiesta di risoluzione consensuale del contratto, a questo punto abbiamo risposto intimando Markas a riprendere il servizio».

I Comuni si sono anche informati chiedendo ad altre ditte di ristorazione e chiedendo anche ad altre realtà che collaborano con Markas. E non solo: «Abbiamo scoperto qualcosa di increscioso e che credo avrà anche degli sviluppi, – ha continuato il sindaco Zucco di Sozzago – altre società hanno aumentato il singolo pasto di 66 centesimi con Iva al 4%, la stessa Markas ha aumentato di 85 centesimi a Vespolate, ebbene, facendo dei conti nei nostri Comuni l’aumento è il seguente: 1.82 euro in più a pasto a Romentino, a Sozzago intorno ai 2 euro, a Trecate 2.50 euro. Una spesa che non è assolutamente giustificata, questa è una imposizione e non una proposta».

E’ così scattato l’ultimatum: Markas dovrà rispondere entro lunedì 28 settembre cosa intende fare, perché in qualunque caso il 5 ottobre nei tre Comuni la mensa dovrà esserci, Markas potrà tornare a lavoro con la controproposta dei Comuni fatta in base alle indagini di mercato, rinunciare o iniziare in attesa che qualcuno subentri. Per la prossima settimana Sozzago ha tamponato la situazione rinviando il tutto al 5 ottobre, contando anche che la scuola primaria fa due rientri quindi più gestibili; a Romentino da mercoledì 30 è stato accordato il pranzo al sacco, a Trecate alle medie orario lungo dalle 8 alle 14, alle elementari potrebbe accedere come a Romentino ma si aspetta l’ok di Asl.

I bambini iscritti al servizio mensa sono circa 268 a Romentino per la primaria, 40 a Sozzago per la primaria e 1.063 a Trecate (tutte le scuole), il “canone Covid” di Markas sui tre comuni è circa 50mila euro a Romentino, 7mila a Sozzago e 250mila a Trecate.

«Noi eravamo pronti con gli spazi, come lo erano le altre scuole, – ha detto il sindaco Caccia di Romentino – chi con refettorio, aula, ma pronti. Siamo stati messi in un angolo senza la possibilità di ricevere comunicazioni».

Gli alunni infatti nei giorni scorsi sono tornati da scuola pensando di fermarsi in mensa dalla prossima settimana, ma così non sarà, mandando ancor più in agitazione le famiglie.

La protesta dei genitori trecatesi
I genitori degli alunni delle varie scuole trecatesi proprio questa mattina si sono ritrovati in piazza Cavour per chiedere conto al sindaco (leggi qui). Binatti ha incontrato i responsabili della Commissione mensa e poi al termine della conferenza stampa ha spiegato di nuovo ai presenti. «Abbiamo bisogno di una alternativa perché così non è gestibile» hanno detto tutti.

Dalla minoranza
Presenti in piazza anche alcuni consiglieri di minoranza, straniti dalla situazione. Qualcuno anzi anche “arrabbiato” come il consigliere Marco Uboldi (leggi qui): «Il sindaco Binatti deve smettere di dire menzogne ed essere onesto ammettendo le colpe sue e di chi sta gestendo la partita con lui».

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